di BEATRICE BARDELLI – Una petizione di docenti e assistenti specialistici contro i tagli dei fondi per gli studenti con gravi disabilità.
La notizia raccolta dalla nostra Beatrice Bardelli, sempre attenta alla cronaca degli ultimi e agli effetti della cattiva politica, ha dell’incredibile. In Italia, ormai, l’alzatuccia di spalle è diventata una consuetudine del Potere, hanno studiato tutti da Ponzio Pilato, in pochi rispondono pubblicamente quando vengono chiamati in causa. Tutto il resto segue le orme del Marchese del Grillo, “Io so io e voi…”. Ma noi siamo testardi, e continuiamo anche a sperare nelle mosche bianche, per cui invieremo questo articolo, chiedendo una risposta, al presidente della Regione Toscana, al presidente della Provincia di Pisa, al sindaco di Pisa e agli assessori alla Pubblica Istruzione e al Sociale della Regione e del Comune, alla Società della Salute. Ovviamente, ne daremo poi conto ai nostri lettori. (AB)
di Beatrice Bardelli
Non si può rimanere insensibili di fronte alla richiesta di aiuto lanciata in queste ore da docenti e assistenti delle scuole di Pisa e provincia contro i tagli dei fondi destinati all’assistenza specialistica per studenti con gravi disabilità. Si tratta di tagli molto consistenti, oltre 700 mila euro, che comprometteranno inevitabilmente il diritto allo studio di migliaia di studenti degli istituti di secondo grado del comprensorio pisano.
Per questo docenti e assistenti specialistici hanno lanciato una petizione su Change.org (in calce all’articolo indichiamo dove firmare).
La petizione è per chiedere alla Regione Toscana, alla Provincia ed alla Società della Salute di Pisa di rifinanziare questa indispensabile attività per garantire agli studenti che necessitano assistenza di poter regolarmente frequentare le lezioni.
Sin dall’apertura delle scuole, a settembre, diversi istituti secondari di secondo grado di Pisa e provincia si sono ritrovati a fare i conti con una consistente decurtazione del contingente di assistenti specialistici all’autonomia e alla comunicazione destinati a studentesse e studenti con disabilità grave e, quindi, con necessità di sostegno molto elevata.
“In alcune scuole il taglio ha interessato fino al 50% delle ore legittimamente richieste nelle scuole – si legge nella petizione – . I tagli degli assistenti specialistici arrivano a colpire un diritto fondamentale. Incidono pesantemente in primis sul progetto di vita di ogni allievo e allieva e sulla percezione del sé. Influiscono pesantemente sull’amministrazione giornaliera della vita dell’intera famiglia, sul rapporto di fiducia tra la famiglia e la scuola, sulle aspettative che ogni famiglia legittimamente nutre nei confronti del proprio figlio, della propria figlia con disabilità”.
“Il mancato finanziamento influisce negativamente sul rapporto tra lo studente e la studentessa con tutta la comunità scolastica e in special modo con il gruppo dei pari, e compromette gravemente la riuscita dell’intero lavoro didattico. Determina inoltre un’ulteriore instabilità lavorativa per gli assistenti specialistici, imponendo un ulteriore taglio delle ore di lavoro a una professione già di per sé colpita duramente dal precariato”.
Inoltre, “ogni ora di taglio del supporto dell’assistente specialistico – spiegano i docenti – equivale a un’ora di buco nel processo didattico: un’ora di crollo dell’attività di accoglienza, di acquisizione delle autonomie, di soddisfacimento delle esigenze comunicative. Un’ora tagliata equivale a un’ora di mancanza di copertura che si risolve in molti casi nello stazionamento accanto al banco del personale ausiliario nei corridoi e, in tantissimi altri casi, in un’ora di mancata frequenza a scuola”.
Poche finora le risposte. Di fronte a un taglio lineare di 700.000 euro dei fondi destinati all’assistenza specialistica, le uniche risposte, da parte delle istituzioni, sono arrivate dalla Provincia di Pisa che, “a parzialissima copertura, ha ufficiosamente dato disponibilità per uno stanziamento di ulteriori, soli, 30.000 euro” e da parte della Società della salute che si è detta disposta ad assicurare la totalità delle ore richieste, ma solo fino al termine dell’anno ovvero fino al 31 dicembre. “Le scuole pisane, le famiglie, le studentesse e gli studenti con disabilità grave e necessità di sostegno molto elevata non meritano un trattamento di questo tipo” ribadisce la petizione.
Una richiesta urgente. “Chiediamo alla Società della salute di Pisa, alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana, responsabili della gestione economica dei finanziamenti agli istituti superiori di secondo grado, la restituzione di tutte le ore spettanti a ogni singola alunna e a ogni singolo alunno, e la garanzia della loro continuità per tutto l’attuale anno scolastico e per gli anni a venire. La scuola è di tutte e di tutti o non è scuola”, scrivono i docenti e gli assistenti che denunciano con forza: “Una scuola che abbandona anche solo uno studente tradisce il futuro di tutti”.
Clicca qui per firmare la petizione
Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.