di GIOVANNI VILLANI – Positivo l’introito, non per le presenze. I dati ufficiali annunciati del botteghino, illustrati a Palazzo Barbieri.
Si è concluso il 99° Opera Festival dell’Arena di Verona e sono stati subito diffusi i dati ufficiali del botteghino, illustrati a Palazzo Barbieri, sede del Comune, dal sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia, davanti al neo sindaco Damiano Tommasi. Gli spettatori paganti sono risultati 342.187 per un incasso complessivo di 26.476.452 euro con un record medio per serata “più alto della storia” di Fondazione Arena di Verona, pari a euro 575.575.
Un esito definito “positivo” per un festival tornato finalmente a piena capienza nei maestosi allestimenti simbolo dell’Arena, dove le serate sono state 46, con 5 produzioni d’opera e 3 eventi speciali, “sostanzialmente identico ai risultati del 2019 (??!!), ma doppiamente significativo perché raggiunto con cinque serate in meno rispetto al Festival del 2019 e con sei mesi di prevendita penalizzati dalla pandemia”.
L’esito “positivo” era riferito evidentemente agli introiti derivanti dalle vendite dei biglietti, non tanto a quello delle presenze. E per questo riportiamo qui sotto i dati reali degli anni ante e post pandemia col numero delle rappresentazioni:
- stagione 2018 spettatori paganti 392.890, con 46 serate
- stagione 2019 spettatori paganti 426.640, con 51 serate
- stagione 2020 anfiteatro praticamente vuoto con 1000 persone per le 15 serate di spettacolo,
- stagione 2021 paganti 193.904, con capienza al 50% (ipotetica capienza al 100% pari a 387.808 spettatori), con 45 serate.
- stagione 2022 paganti 342.187, con 46 serate.
Il miglioramento degli incassi complessivi è dovuto pertanto dal valore medio del biglietto passato da 62 a ben 77 euro.
C’è stato invece un vero record per le trasmissioni tv, con telecamere nazionali ed internazionali presenti in sette serate del Festival. Alle iniziative esistenti si sono affiancate anche quelle nuove del progetto corporate Arena Opera Festival Experience, per far vivere l’esperienza dell’opera in Arena in modo sempre più completo e trasversale.
I risultati del Festival coinvolgono anche i due maggiori canali di vendita, dove si è registrato un incremento del 14% delle vendite al botteghino e del 10% attraverso i canali web, frutto di un potenziamento delle campagne sul web e di un ottimo andamento del turismo, Aida si riconferma il titolo più amato e seguito dal pubblico, con una media di 8.100 spettatori a serata. Le prime due rappresentazioni dell’opera hanno registrato il picco di presenze della stagione: per la serata inaugurale del 18 giugno gli spettatori erano 9.462, dato superato il 4 settembre per l’ultima replica dell’anno con 9.918 spettatori e l’incasso record per singola recita del 2022 con 902.928 euro, seguita dal Gala Domingo in Verdi Opera Night.
Il capolavoro verdiano, opera simbolo dell’Anfiteatro, è seguito dal grande risultato della Carmen, in una nuova proposta del cartellone 2022, che con una media di 7.560 presenze per ciascuna recita segna un grande successo per il titolo, con un incremento di spettatori del 10% circa rispetto alla precedente produzione (2018-2019).
Il record di presenze del Festival 2022 è stato registrato in occasione della serata-evento del 12 agosto: in 10.329 hanno assistito all’intensa esecuzione dei Carmina Burana di Orff diretti da Andrea Battistoni, nel commovente omaggio ad Ezio Bosso.
La rilevanza delle campagne social e web, dato in continua crescita negli ultimi anni, è confermata dal risultato in termini di vendita: i biglietti acquistati attraverso questi canali sono pari ad un incasso di 4,5 milioni di euro. I canali social Instagram e Facebook hanno consentito di raggiungere oltre 150 milioni di utenti e i contenuti video realizzati sono stati visualizzati per oltre 25.000 minuti complessivi.
L’Arena di Verona si conferma teatro d’opera di forte vocazione internazionale, con il 57,7% del suo pubblico proveniente da ben 114 diversi Paesi del mondo. La ripresa del turismo, dopo il difficile biennio maggiormente segnato dalla pandemia, ma ancora sensibile alle tensioni geopolitiche in corso, ha consentito il ritorno degli spettatori tradizionalmente legati al Festival areniano, con in testa il pubblico tedesco (21,8%), quello inglese (5,1%), austriaco (4%), francese (3,3%) e svizzero (3,3%). Seguono con risultati rilevanti anche gli spettatori da Olanda, Spagna, America, Romania e Belgio.
A contribuire all’interesse internazionale per il Festival areniano (e della critica) è concorso certamente la presenza dei migliori artisti del panorama internazionale, tutti presenti in Anfiteatro per l’edizione 2022: da Anna Netrebko, a Yusif Eyvazov, Aleksandra Kurzak, Roberto Alagna, Jonas Kaufmann (per la prima volta in scena), Maria Josè Siri, Vittorio Grigolo, Lisette Oropesa, Amrtuvshin Enkhbat, Ekaterina Semenchuk, Luca Salsi, Olesya Petrova, Michele Pertusi, Clémentine Margaine, Brian Jagde, come gli esordienti di lusso Elina Garanča, Ludovic Tézier, Ildar Abdrazakov. Con uno sguardo attento sempre rivolto ai giovani di maggior talento, sia nei ruoli di fianco sia come protagonisti, fra le prime volte areniane si sono distinti i nomi più interessanti di oggi: dal tenore italo-britannico Freddie De Tommaso, al soprano armeno Nina Minasyan, al baritono Youngjun Park, fino alla rivelazione Monica Conesa, il giovanissimo soprano cubano-americano che ha fatto il suo esordio assoluto sulle scene all’Arena di Verona, nientemeno che come titolare di Aida, con successo di critica e di pubblico.
Per quanto riguarda la stampa, le testate ed emittenti accreditate sono state 232, per un totale di 1173 presenze, con una media di 25 operatori per ciascuna serata del Festival. Si è riconfermata la copertura di tv e radio nazionali con Tg2, Tg3, SkyTG24, Tgcom24, Rai News24, dei quotidiani nazionali, Corriere della Sera, Repubblica, Avvenire, Il Giornale, La Stampa, (solo per citare i principali), dei mensili e dei settimanali, oltre che di tutte le principali testate di settore. Tra le presenze giornalistiche internazionali: Das Opernglas, Opernwelt, Bayerischer Rundfunk, El Mundo, Klassik Begeistert, Washington Post, ZDF.
Il prossimo anno si svolgerà il centesimo Arena di Verona Opera Festival 2023, con un’edizione più ricca che mai. Inizierà il 16 giugno 2023 con una produzione completamente nuova di Aida, in scena fino al 9 settembre insieme a ben altri sette titoli operistici negli allestimenti più amati e rappresentati, in una summa antologica della storia recente del Festival, comprendente: Carmen, Il Barbiere di Siviglia, Rigoletto, La Traviata, Nabucco, Tosca, Madama Butterfly e 5 gala con un repertorio più ampio affidato a grandi stelle del belcanto, in uno sforzo produttivo senza precedenti per 50 serate uniche, dove anche l’organico e il periodo di occupazione delle maestranze artistiche e tecniche saranno ampliati, come già comunicato alle organizzazioni sindacali. Tutti gli appuntamenti del 100° Arena di Verona Opera Festival 2023 sono già in vendita presso la biglietteria centrale di Fondazione Arena, sul sito web www.arena.it, attraverso il circuito TicketOne e i canali social Facebook – Twitter – Instagram – YouTube.

Giovanni Villani è nato a Verona, giornalista pubblicista dal 1990, critico musicale del quotidiano L’Arena di Verona. Dirigente amministrativo. Laureato all’Università di Bologna in Storia e all’Università di Verona in Arte.