di BEATRICE BARDELLI – “Difendere la Costituzione e la Salute per ritrovare l’uomo” il convegno a Firenze organizzato dall’AsSIS.
“Difendere la Costituzione e la Salute per ritrovare l’uomo”. E’ questo il titolo del convegno organizzato dall’associazione AsSIS (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute) che si svolgerà al Cinema Odeon di Firenze (piazza Degli Strozzi 2) sabato 19 novembre a partire dalle 14.30.

Un convegno molto atteso da coloro che in questi due ultimi anni sono stati costretti a sottostare, o a disobbedire, ai vari diktat imposti per DPCM o per Decreti Legge da due presidenti del Consiglio, Conte e Draghi, che, in nome dell’emergenza Covid, hanno bypassato la nostra Carta Costituzionale con il beneplacito di un Parlamento inerme che ha ceduto la propria sovranità legislativa come fossimo in guerra (art. 78 Cost.). Non a caso il sottotitolo del convegno recita “Riaffermare i diritti e diffonderli nella vita quotidiana”, perché proprio la vita quotidiana, del giorno per giorno, dell’ora dopo ora, è stata massacrata, deturpata ed aggredita da regole rigidissime che non avevano senso logico se non quello di piegare all’obbedienza tout court le coscienze degli italiani. Basti ricordare l’uso dell’elicottero per bloccare, e multare, quel cittadino che passeggiava da solo su una spiaggia deserta o l’imposizione di non camminare fuori casa oltre i 300 metri di distanza. Basti ricordare lo tsunami di odio, coltivato giornalmente dai media mainstream tra la popolazione, contro coloro che non avendo voluto cedere all’imposizione della inoculazione del siero sperimentale sono stati bollati come untori, emarginati, allontanati e addirittura sospesi dai luoghi di lavoro. Fino a scoprire a due anni di distanza e dalla stessa Pfizer che lo ha riferito, pochi giorni fa in commissione d’inchiesta europarlamentare, che i vaccinati possono contagiare gli altri quanto i non vaccinati in quanto il siero magico non è stato mai testato per garantire una protezione contro i contagi. Il motivo sottinteso ma reale è che avevano fretta di immettere i vaccini sul mercato. E mercato significa business e soldi. Tanti soldi.
Il convegno
Dal momento che la partecipazione è gratuita, gli organizzatori consigliano vivamente la prenotazione online compilando il modulo che si trova al link shorturl.at/CEM06 o scrivendo a news.assis@gmail.com. Gli interventi affronteranno quattro tematiche: 1) “Obblighi vaccinali e prove scientifiche: la protezione dall’infezione si negativizza col tempo ed aumentano le patologie non Covid-19” su cui relazioneranno il dottor Alberto Donzelli e la dott.ssa Patrizia Gentilini della Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi); 2) “Economia farmaceutica, valori costituzionali e regolamenti” di cui parlerà l’avvocato giuslavorista e filosofo Antonio Carbonelli; 3) “Le ordinanze di rinvio alla Corte costituzionale sulla legittimità dell’obbligo vaccinale per il Sars-Cov-2” su cui relazionerà il professor Carlo Iannello, associato di Diritto Costituzionale all’Università della Campania Luigi Vanvitelli; 4) “Disciplina dell’emergenza sanitaria e dinamiche del cambiamento costituzionale” di cui parlerà il professor Vincenzo Baldini, Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Condurranno il dottor Dario Giacomini, presidente di ContiamoCi! ed il presidente di AsSIS, dottor Eugenio Serravalle.
La sede del convegno.
Il convegno del 19 novembre che si terrà al cinema Odeon avrebbe dovuto svolgersi alla Biblioteca delle Oblate a due passi da Piazza Duomo. Una biblioteca comunale che, come si legge sul suo sito alla voce Attività e Progetti “propone anche incontri e conferenze nell’ambito del progetto promosso dalla Regione Toscana “Parole di salute… @lla tua biblioteca” che ha l’obiettivo principale di promuovere la salute rafforzando il ruolo della biblioteca pubblica come agenzia informativa sul territorio per assicurare a tutti l’accesso alle risorse informative, alla cultura e alla conoscenza”.
Un’agenzia informativa che, al contrario di quanto propone, censura le iniziative, e quindi la cultura e la conoscenza, che non rispecchiano il pensiero unico del governo comunale a guida PD. Un’agenzia informativa che non rispetta l’art. 21 della Costituzione che recita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Un’agenzia informativa che prima acconsente e poi, dopo lunghi mesi, decide di negare gli spazi ad un convegno considerato evidentemente scomodo alla Politica. Lo denuncia pubblicamente il dottor Eugenio Serravalle, presidente di AsSIS, in una lettera in cui ricostruisce quanto realmente accaduto e che non lascia alcun margine di dubbio sui motivi dell’improvviso dietrofront della Biblioteca comunale con conseguente diniego della sala già fissata per il convegno.
La lettera.
“Abbiamo richiesto il locale della Biblioteca comunale a luglio, ricevendo subito il consenso al suo utilizzo. Abbiamo quindi presentato l’iniziativa e concordato la locandina, che infatti era puntualmente comparsa sul sito ufficiale della Biblioteca . Dopo qualche ora dalla nostra pubblicizzazione dell’evento sui social, mentre alcuni utenti richiedevano già l’iscrizione, ci è giunta una telefonata della referente della biblioteca, con cui avevamo parlato di dettagli poche ore prima, che ci comunicava che la sala non poteva essere concessa perché la richiesta era stata presentata in ritardo. Ora, a prescindere dal fatto che consideriamo offensiva la sola mancanza di sforzo per trovare un pretesto più dignitoso, risposte del genere costituiscono il miglior strumento di misurazione del divario esistente in Italia tra retorica della democrazia e democrazia della vita quotidiana, che è poi a ben vedere quella che conta”.
“Qualcuno ci deve spiegare su cosa mai possa fondarsi una democrazia se non sulla libertà di pensiero e di espressione, vissuta nell’esperienza quotidiana di ognuno di noi. L’art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche […]”. Il tema dell’incontro per il quale avevamo chiesto, ed ottenuto, la sala, riguarda la sentenza che la Corte Costituzionale emanerà il 30 novembre sull’obbligo vaccinale dei vaccini contro COVID-19“.
“Il clima di emergenza, la pandemia, la paura, gli alti tassi di mortalità, la crisi economica: tutto può essere invocato nei passati due anni a spiegazione delle misure discriminatorie, nei casi migliori, o persecutorie, negli altri, che sono state dispiegate contro chi si permetteva di dissentire in materia di obbligo vaccinale. Ma ora, in uno scenario diverso, non contraddistinto più dalla paura e dallo stato di emergenza, qualcuno dei rappresentanti istituzionali può spiegarci quale sia la giustificazione di negarci il diritto “di ricevere o di comunicare informazioni o idee” che la Carta europea garantisce? Qualcuno, per essere più precisi, della Giunta di Firenze, che gestisce la Biblioteca delle Oblate, può spiegarci come mai le autorità pubbliche abbiano trovato modo di ingerirsi in un libero ritrovo di persone che attendeva, per l’appunto, alla semplice comunicazione di informazioni o idee? Non abbiamo intenzione di passare l’interrogativo sotto silenzio. Abbiamo intenzione di ripeterlo, di scriverlo, di recarlo esposto, di manifestare in suo nome proprio nello stesso momento in cui ci riuniamo per “ricevere o comunicare informazioni o idee”.
“Ed è per questo che ci riuniremo portando ciascuno un cartello con l’art. 11 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali o con l’art. 21 della Costituzione Italiana sulla libertà di espressione. Volevamo partecipare ad un convegno sulla difesa della Costituzione Italiana: ne faremo anche l’occasione per denunciarne la violazione, non generica, ma nei fatti, non presunta ma sperimentata e toccata con mano. Aiutateci a rendere questo convegno di esperti, una testimonianza visibile di pluralismo e di democrazia”.

Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.