di GABRIELE VENEZI – Non occorre arrivare al Bronx per capire che la gestione politica della sicurezza impone un cambio di rotta in Comune.
C’è solo una parola per esprimere quanto sta accadendo ultimamente in piazza san Michele: vergogna.
Da cittadino lucchese mi sento in profondo imbarazzo per l’immagine che stiamo dando a tutti i turisti presenti in città. Dietro ai numeri delle presenze turistiche, dopo i concerti in mondovisione, è questo il nostro biglietto da visita? Cosa ne pensano tutti coloro che poco più di due anni fa hanno dato un chiaro segnale sostenendo questa maggioranza che aveva tra gli obiettivi proprio quello di contrastare il degrado e dare maggior sicurezza ai cittadini?
Leggere la cronaca di questi ultimi giorni è un vero e proprio bollettino di guerra. Ultimo episodio quello della rissa scoppiata martedì sera tra cittadini marocchini che hanno trasformato la piazza in un campo di battaglia. Come già successo due settimane fa, per non parlare dei soliti personaggi che stazionano sui gradini noncuranti dei daspo ricevuti.
È logico che l’amministrazione da sola non può arginare questo problema: serve uno sforzo collettivo da parte di tutte le istituzioni, ma il sindaco Mario Pardini deve prendere atto dell’inconcludenza di chi sta gestendo la sicurezza, in particolare il vicesindaco Giovanni Minniti a cui è affidata la delega e che, al di là di proclami e comunicati, non ha concretamente risolto niente nella direzione auspicata da cittadini, commercianti e residenti. Che ad oggi iniziano davvero non solo ad essere stufi, ma anche preoccupati per gli innumerevoli episodi di violenza a cui assistono.
Questi episodi sono anche il frutto di una degenerazione evidente del nostro tessuto sociale, del lassismo a tutti livelli che decenni di una certa cultura accogliente e inclusiva ha prodotto. Quella stessa sinistra oggi all’opposizione e che chiede più sicurezza è la prima ad essere responsabile di questo disastro, a cui va aggiunta l’inadeguatezza degli strumenti legali a disposizione delle istituzioni e di quella, purtroppo, di certi amministratori, figli di una classe politica in parte inadeguata alle sfide che ogni giorno affrontano le comunità sul territorio.
Chiediamo con forza all’assessore Minniti di dare un segno tangibile della sua effettiva presenza all’interno della macchina amministrativa come assessore e vicesindaco: non sappiamo a che punto siamo con la questione dell’assegnazione delle case popolari, se si sta lavorando oppure no ad una diversa regolamentazione per le graduatorie. Se e quante situazioni abusive ci sono. Sull’accoglienza migratoria ci chiediamo se dobbiamo proprio lasciare che tutto scorra nelle mani della Prefettura o se qualcosa l’assessore competente può produrre per alleviare le tante situazioni di degrado che abbiamo ereditato da anni di gestione Tambellini.
Insomma, per noi che abbiamo sostenuto questa amministrazione (e continuiamo a farlo), ci sembra che sia venuto il momento per qualcuno di fare un passo indietro e dare la possibilità di individuare figure di maggiore competenza ed incisività.
Direttore editoriale di Lucca Times