A Seravezza un assessore alle mutazioni climatiche

di LORENZO ALESSANDRINI Sindaco di Seravezza – La nuova delega all’assessore Silicani: “Analisi e valutazione dei mutamenti climatici in atto.


Che il nostro clima e la sua evoluzione meritino una riflessione da parte di tutti, appare scontato, si tratta di un tema che, soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti, torna in agenda nelle redazioni di tv e giornali, e produce ovunque dibattiti e prese di posizione talvolta anche poco meditate e scarsamente documentate, il cui intento sembra quello di cercare delle responsabilità prima ancora che le cause di certi eventi disastrosi.

La nostra area geografica, come è noto, non è esente da rischi e questo lo sappiamo con certezza da quando nel 1996 ci svegliammo con una Versilia alluvionata.

Prima della vicenda di Cardoso, la memoria dei precedenti eventi, pur già accaduti, si era affievolita e via via perduta col cambio delle generazioni. Il nostro impegno deve essere quindi quello non solo di ricordare, ma anche di analizzare le cause e le condizioni locali per prevenire nuovi disastri.

Ho avuto la strana opportunità di tornare sindaco dopo venti anni e una delle prime cose che mi sono chiesto è stata se due decenni di esperienza sui disastri nazionali poteva servirmi a capire di più quello che ci era successo nel 1996. Da allora a oggi molto è cambiato nella nostra capacità di prevedere e quindi di prevenire rischi per l’incolumità pubblica, basando la nostra attività quotidiana su alcuni capisaldi: conoscenza e rispetto del territorio, cultura di autoprotezione, formazione e addestramento, opere di difesa, uso coordinato della tecnologia oggi (e ahinoi, non allora) disponibile.

Ho scritto io il primo piano di emergenza a carattere meteo-idrogeologico in Italia, sulle colate di fango del 1998 a Sarno e Quindici, ma sono anche il primo a mettere in discussione questo tipo di pianificazione se fondata solo su azioni da manuale da assegnare agli operatori. Serve altro. Serve che ogni cittadino sia agente di protezione civile.

Serve a tutti noi la awareness degli americani, ossia la consapevolezza dei rischi che ci interessano da vicino e della nostra capacità di conviverci. Le azioni sono conseguenti.
Insomma, non c’è poi così tanto da scoprire, ma tanto da conoscere meglio.

La prima cosa che ho fatto appena tornato a fare il sindaco, è mettere un cartello alle pozze sul Serra in cui avverto i turisti di scappare dall’alveo alle prime avvisaglie di un temporale, perché l’acqua sale in pochi istanti e rappresenta un grande pericolo. Chi lo sapeva nel 1996, agli albori della protezione civile, quando a ferragosto, due giovani ragazzi del nostro comune persero la vita per questo? Oggi sappiamo perfettamente che se sul bacino del Monte Altissimo piovono 50 millimetri, entro pochi istanti la sorgente della Polla diventa un fiume in piena, e chi ci sta sotto rischia la vita.

Questa è la strada da percorrere: addestramento non solo degli operatori ma anche della popolazione, opere di prevenzione territoriale, condivisione di informazioni, strategie operative per affrontare rapidamente gli eventi.

A breve cominceremo un percorso di formazione per gli operatori – conclude Alessandrini – e articoleremo una serie di iniziative di informazione pubblica intorno ai rischi del nostro territorio. Io stesso mi collegherò talvolta su Facebook per parlare con i cittadini degli aspetti più importanti di questo ambito.