Don Gnocchi Firenze_Care Lab

Al Don Gnocchi la tecnologia al servizio dei bambini

Al Centro IRCCS Don Gnocchi di Firenze il Computer Assisted Rehabilitation per la riabilitazione motoria e cognitiva tra i 5 e gli 11 anni.

L’innovativo laboratorio della Fondazione Don Gnocchi utilizza realtà virtuale, nuove tecnologie e giochi high-tech per la riabilitazione motoria e cognitiva dei bambini, presentata in forma di gioco interattivo. Il servizio è destinato a pazienti tra i 5 e gli 11 anni con paralisi cerebrale infantile uni o bilaterale, disturbi del neurosviluppo, in particolare disturbi dell’attenzione, disturbi di coordinazione motoria e disturbi dell’apprendimento.

All’inaugurazione del 26 marzo, il direttore generale della Fondazione, Francesco Converti, ha voluto sottolineare che tutto questo “rappresenta il l’esempio perfetto di come la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica possono essere messe al servizio della riabilitazione, con l’obiettivo di rendere i trattamenti sempre più efficaci, in particolare per i pazienti più piccoli, che in questo caso vivono il momento della terapia come una sorta di gioco. È questa la nostra missione, nel solco della storia della Don Gnocchi e nell’attività quotidiana di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico-IRCCS”.

“La fragilità delle famiglie e i bisogni dei più piccoli spesso sfuggono quando si parla di sanità, e sono invece fondamentali perché caratterizzano la nostra esperienza come Fondazione. Dalla storia di don Carlo e della sua Opera e attraverso esperienze difficili come quella vissuta dalla famiglia Bacciotti possono nascere progetti capaci di aprire squarci di speranza e far sentire chi soffre meno solo” dice don Vincenzo Barbante presidente della Fondazione.

“Ricerca e innovazione tecnologica al servizio della fragilità” ripete Maria Cristina Messa, direttore scientifico della Fondazione.

La sinergia pubblico-privato

La realizzazione del CARE Lab a Firenze è stata sostenuta da Paolo Bacciotti, presidente della Fondazione Tommasino Bacciotti: “Da alleanze di questo tipo possano nascere progetti importanti: Il mondo del Terzo Settore fa un lavoro meraviglioso per sostenere le fragilità e questo laboratorio innovativo, che risponde ai bisogni dei più piccoli ma anche delle loro famiglie, offre un prezioso valore aggiunto all’incredibile lavoro che viene svolto in questo Centro di riabilitazione.

La Fondazione Tommasino Bacciotti nasce nel 2000 in memoria di Tommasino, un bambino affetto da tumore cerebrale. La sua mission è supportare le famiglie dei bambini ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Meyer attraverso alloggi e sostegno alla ricerca, l’ampliamento delle Case Accoglienza, il finanziamento della ricerca scientifica, e l’organizzazione di eventi per sensibilizzare e raccogliere fondi.
I genitori di Tommasino, Barbara e Paolo, hanno deciso di convogliare le tante offerte di solidarietà giunte dopo la perdita del loro figlio, nella creazione di un fondo permanente intitolato a lui intitolato, dedicato allo studio e alla cura di questi tumori e, appunto, all’accoglienza delle famiglie con bambini colpiti da tali patologie

Come funziona

A spiegare cosa significa praticamente il CARE Lab inaugurato al Don Gnocchi è la dottoressa Cavallini: “Si tratta di una riabilitazione personalizzata fin dall’inizio del percorso, quando il riabilitatore verifica la situazione del bambino e definisce il tipo di esercizi da effettuare, l’approccio coinvolge il bambino in modo divertente durante le sessioni aumentando la sua motivazione e l’adesione al trattamento, gli consente di sperimentare movimenti ed attività in un ambiente protetto”

Le tre tipologie di gioco illustrate da Claudio Macchi, direttore della Medicina Riabilitativa dell’IRCCS Don Gnocchi e da Giovanna Cristella, responsabile della Riabilitazione Pediatrica: una (“La gita al parco”) ha l’obiettivo di potenziare il movimento di braccia e i diversi tipi di attenzione; la seconda (“Pronti e via”) sollecita l’attenzione, la memoria a breve termine e la memoria spaziale e visiva e richiede di raggiungere con il braccio un bersaglio in posizione fissa di fronte al bambino; nella terza (“Passo a passo”) si chiede al bambino di pianificare il percorso più efficiente per raccogliere degli oggetti virtuali, superando ostacoli che possono essere fermi o in movimento, e arrivare alla meta richiesta guardando una mappa a terra. Il terapista ha la possibilità di personalizzare e adattare le attività ludiche in ogni sessione, tenendo conto dei bisogni riabilitativi e delle caratteristiche individuali del bambino.

Per chi volesse approfondire: Fondazione Don Gnocchi Firenze e Fondazione Tommasino Bacciotti

(foto: Fondazione Don Carlo Gnocchi – www.dongnocchi.it)