di ALDO BELLI – La nomina di presidente della Fondazione Festival Pucciniano fu fatta in palese conflitto d’interessi, contro legge
Operazione Spartito l’ha chiamata il nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Torino coordinato dal procuratore aggiungo Enrica Gabetta e dal pm Elisa Buffa titolari dell’inchiesta. E noi abbiamo adottato il titolo per aprire la rubrica sullo stato di salute dei teatri lirici in Italia. Il conflitto d’interessi rappresenta uno dei sintomi, insieme alle voragini dei bilanci delle Fondazioni Lirico Sinfoniche per quasi 500 milioni di euro (senza considerare i Festival di Tradizione).
Con atto sindacale n.14, il sindaco di Viareggio nominò il 1 luglio 2015 Alberto Veronesi presidente della Fondazione Festival Pucciniano: “nell’esercizio dei poteri conferiti dalla legge e dallo statuto”. La vicenda non passò, ovviamente, del tutto inosservata: i consiglieri comunali Antonio Batistini ed Elisa Montaresi dichiararono apertamente il 26 luglio che si trattava di una nomina illegittima, e non furono i soli.
Due giorni prima, il consigliere comunale (allora di Forza Italia, oggi non sappiamo) Rodolfo Salemi dichiarò: “Con udienza fissata per il 18 settembre prossimo, la scelta di posizionarlo” (da parte del sindaco Del Ghingaro) “al vertice della manifestazione appare inopportuna di fronte alla logica, illegittima di fronte alle delibere del Consiglio comunale” (adesso, che Salemi è diventato assessore allo Sport e Partecipate del Comune di Viareggio nell’Amministrazione Del Ghingaro, gli sarà sicuramente più facile ricevere, e trasferire pubblicamente, la risposta del primo cittadino alla sua domanda sulla illegittimità della nomina di Alberto Veronesi).
I fatti. Il 1 luglio 2015 era pendente una causa contro la Fondazione Festival Pucciniano promossa da Alberto Veronesi per un preteso risarcimento danni di 370.000 euro, a fronte della quale la Fondazione aveva risposto con una citazione in giudizio di Alberto Veronesi.
Confesso che mi rimane difficile trovare il modo giusto per scriverlo, sarebbe come dire che l’acqua è liquida, o il fuoco brucia. Ci provo. Alberto Veronesi è in causa contro la Fondazione (quindi: indirettamente contro gli interessi e il denaro del Comune) e il proprietario della Fondazione (il Comune di Viareggio) lo nomina presidente legale rappresentante della Fondazione che in causa con lui (sarà lui a decidere sulla causa contro se medesimo!). Posso dire: roba da pazzi?
In questo video (anche se l’audio non è felice) si può ascoltare cosa disse il sindaco di Viareggio nella seduta del Consiglio Comunale del 22 luglio 2015 rispondendo alle interrogazioni dei consiglieri.
Il maestro Alberto Veronesi ha dato incarico al suo legale di abbandonare la causa, riferisce il sindaco al Consiglio Comunale. Anche qui trovo una qualche difficoltà nello scrivere, perché siamo di nuovo nell’ovvietà: quando mai in una causa, uno appone la firma di amorosi sensi (la nomina del sindaco) mentre l’altro (l’accusatore/creditore) anziché firmare aderendo (ovvero, presentare la comunicazione al tribunale di rinuncia alla causa debitamente firmata e protocollata) annuncia che lo farà? Non accade tra privati, non è consentito nella pubblica amministrazione.
Alberto Veronesi fu così nominato presidente della Fondazione Festival Pucciniano, e la sua causa contro la Fondazione non fu mai abbandonata. Cosa accadde poi, vi chiederete? Come nelle favole… E tutti vissero felici e contenti. Con buona pace anche di quanti dovrebbero garantire a Lucca e a Firenze il rispetto della legge e della condotta pubblica investita del dovere di gestire il denaro dei cittadini.
