Rapporto sull’Economia Civile in provincia. Censite 65 realtà che s’impegnano nella sostenibilità ambientale e nell’inclusività sociale
A un anno di distanza dalla costituzione del Tavolo provinciale di Lucca sull’economia civile, oggi venerdì 18 dicembre 2020, i 17 soggetti coinvolti presentano il Primo Rapporto intitolato “Fermenti”. Il Rapporto costituisce l’esito di un anno di ricerca e tenta di costruire una prima mappa delle realtà profit e no profit del territorio provinciale che praticano economia civile, approfondisce alcune esperienze significative e costruisce un primo quadro dei percorsi di economia civile promossi dagli enti locali tratteggiando possibili scenari futuri.
Il lavoro del Tavolo nel 2020
Il Tavolo si è presentato ufficialmente alla città il 10 gennaio 2020, con la sottoscrizione di un protocollo di intesa che ha sancito un primo nucleo di lavoro composto da Arcidiocesi di Lucca – Ufficio Pastorale Caritas, Ufficio nazionale economia civile di Legambiente, Legambiente Toscana, Legambiente Lucca, Legambiente Capannori e Piana lucchese, Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Comune di Capannori, Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Comune di Viareggio, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Lucca, Polo Tecnologico di Lucca, Associazione Ascolta la mia Voce, Nanina Cooperativa Sociale, Associazione Nuova Solidarietà – Equinozio, Cooperativa Sociale Agricola Calafata.
A giugno 2020 il Tavolo ha pubblicato “D’istanti. Capacità di risposta sociale e orizzonti civili in tempo di Covid-19”. Il flash report ha tratteggiato un’istantanea di quello che è accaduto nei mesi dell’emergenza sanitaria, le sue ricadute in termini economici e di socialità descrivendo le prime percezioni degli effetti sociali ed economici della pandemia sul territorio della Provincia, ma anche del potenziale civico, di solidarietà, servizio, volontariato e dono che ha disvelato.
A sei mesi da quella prima elaborazione, arriva “Fermenti”, il primo rapporto sull’economia civile in provincia di Lucca. Anche questo lavoro non è da considerarsi come un’analisi esaustiva e completa delle molte e diverse esperienze di economia civile che nel territorio lucchese sono presenti. Si tratta invece di un primo tentativo di tracciare traiettorie, individuare piste, cogliere somiglianze, aprire varchi di comprensione, sintetizzare scenari. L’intenzione è dunque quella di porre interrogativi e stimolare discussione in un’ottica di apertura verso il lavoro futuro.
“Fermenti”. Primo Rapporto sull’economia civile in provincia di Lucca
Il Rapporto che viene presentato si collega, e in qualche modo costituisce un affondo di contesto di quello curato a livello nazionale da Caritas italiana e Legambiente nazionale intitolato “Territori Civili”, in cui si racconta la dimensione sociale e quella ambientale in modo integrato riprendendo quando affermato da Papa Francesco, in particolare con l’enciclica Laudato si’: “Non esistono due crisi separate, sociale e ambientale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale, per rispondere alla quale serve un approccio integrale, al fine di combattere la povertà e al tempo stesso prendersi cura della natura”.
A partire da una definizione di economia civile inclusiva il Tavolo lucchese ha sviluppato l’attività di mappatura attraverso un questionario on line cui hanno risposto imprese, associazioni, cooperative sociali, ditte individuali che hanno suggerito altri attori economici da coinvolgere. Si è così verificato un “effetto valanga” che ha coinvolto 65 realtà economiche della provincia di Lucca. Al questionario on line ai soggetti profit e no profit si è aggiunto un altro questionario rivolto a tutti i Comuni finalizzato a far emergere i percorsi di economia civile promossi dagli enti locali. Il lavoro di mappatura è stato approfondito poi con alcune interviste qualitative (28) a cooperative sociali, associazioni, imprese che hanno raccontato come si declinano e concretizzano le pratiche di economia civile all’interno delle proprie realtà.
Enti locali a parte, delle 65 realtà economiche succitate, nel dettaglio: quasi 1/3 sono imprese; seguono le associazioni (25%) e le cooperative (10%); ben il 30% dei rispondenti non si è riconosciuto nell’elenco predefinito da noi proposto – che oltre alle categorie imprese, associazioni, cooperative includeva anche i consorzi – ed ha selezionato l’opzione “altro”. In questo ultimo gruppo troviamo realtà disparate, che vanno dalle ditte individuali, ai liberi professionisti, ai gruppi informali. Venendo ai settori di attività, nel caso delle imprese quelli indicati con maggior frequenza sono l’agricoltura (inclusa la produzione diretta di alimenti) e il turismo; fra le associazioni, invece, prevalgono le realtà attive in ambito culturale e formativo.
Alla domanda “quali sono le aree di economia civile a cui può essere ricollegata l’attività svolta”, il 76% ha indicato la sostenibilità ambientale e il 58% l’inclusività sociale.
L’impegno continua
Questo affondo qualitativo, non esaustivo, ha permesso di esprimere una serie di interpretazioni e di dimensioni del fenomeno dell’economia civile nella Provincia di Lucca e di alimentare una discussione tra attori economici e istituzionali. “Fermenti” rappresenta, infatti, l’esito di un percorso di riflessione comune tra amministrazioni locali, soggetti del no profit a loro volta molto diversi (associazioni, cooperative, un soggetto quale Diocesi), driver di innovazione (Polo tecnologico lucchese), osservatori privilegiati (Camera di commercio), soggetti di ricerca (ufficio di statistica provinciale, ufficio nazionale economia civile di Legambiente); un processo di tessitura di reti, di relazioni, di visioni condivise di uno sviluppo socio-economico territoriale che tiene in considerazione i criteri di sostenibilità ambientale e sociale. Il quadro che emerge dall’attività di ricerca ci presenta diverse modalità di declinare l’economia civile e diversi gradi di consapevolezza; tratteggia esperienze in ambiti diversi, reti di relazioni più o meno solide e ci pare indichi una direzione da percorrere. Il Tavolo di economia civile consegna oggi una riflessione sul processo attivato quasi un anno fa in cui il tratto dominante è rappresentato dal provare a costruire dialogo e pensiero su pratiche già esistenti, in questo senso “Fermenti” raggiunge il suo obiettivo, “agitare”, sollecitare riflessioni con lo sguardo verso un futuro civico. Il lavoro del Tavolo provinciale di Lucca sull’economia civile, quindi, continua.
(Fonte e Foto: Uff. Stampa Arcidiocesi Lucca)