di TOMMASO GARDELLA – In Giappone la SkyDrive ha effettuato il primo test di una macchina volante con a bordo un uomo
Si chiama Manned Machine Sd-03 e doveva essere presentata alla cerimonia di inaugurazione dei giochi Olimpici di Tokyo. Più che di macchina volante dobbiamo parlare di un eVTOL, cioè un velivolo elettrico capace di decollare e atterrare verticalmente, creato dalla SkyDrive – una società nipponica – che aveva iniziato i lavori nel 2012, ricevendo finanziamenti da grandi imprese come Panasonic, Bandai Namco e Toyota – tra i principali investitori in questa società -, che ha messo a disposizione il suo Toyota Test Field come zona dove procedere con i test di sviluppo.
L’azienda ha pubblicato un filmato dove si vede SD-03 muoversi per diversi minuti all’interno del Toyota Test Field: ai comandi c’è un pilota, aiutato da un sistema di controllo assistito necessario per garantire la stabilità e la sicurezza del volo. Un gruppo di tecnici a terra, in via precauzionale, ha monitorato le condizioni del volo e le prestazioni di SD-03 in ogni momento.
Il velivolo è alto due metri e largo quattro, a terra occupa lo stesso spazio di due auto e per muoversi sfrutta la potenza di otto motori elettrici che lavorano per otto eliche, poste agli angoli del veicolo. Le eliche, a loro volta, sono poste su due piani differenti, ruotando una in senso opposto all’altra.
Visto che stiamo ancora parlando solo di un prototipo che prima del 2023, a detta dell’azienda, non vedrà la commercializzazione su vasta scala diventare realtà, il discorso autonomia è da prendere con le pinze. Per il momento il tempo massimo di volo è di 5-10 minuti ma l’obiettivo dell’azienda è di arrivare almeno a 30, in modo tale da rendere possibili quei piccoli spostamenti – che sono la vera causa del traffico cittadino – che decongestionerebbero il traffico cittadino.
Ora il prossimo obiettivo è quello di ottenere, entro la fine di quest’anno, le autorizzazioni per poter volare al di fuori del centro Toyota e provare SD-03 tra i palazzi della capitale nipponica.
“Degli oltre 100 progetti di auto volanti che sono stati avviati nel mondo, solo in pochi sono riusciti ad essere svolti con una persona a bordo”, ha spiegato Tomohiro Fukuzawa di SkyDrive in un intervista al The Detroit News, aggiungendo poi: “Spero che molte persone vogliano guidarlo sentendosi totalmente al sicuro”.
Ma prima di pensare a chi lo comprerà, non sarebbe meglio pensare a come istruire chi lo comprerà? Il problema è serio, in volo non ci sono segnali, semafori o carreggiate che impongono un senso e un rispetto alla circolazione e pensare che chiunque possa diventare un pilota di elicotteri – perché di questo si tratta – sembra un po’ un utopia.
Il problema è questo: è davvero l’idea migliore? Non sarebbe meglio lasciarci a terra e magari creare degli autobus volanti guidati da un intelligenza artificiale in modo da minimizzare il rischio di catastrofi? Perché sembra che tra tutte le possibili variabili analizzate, sia stata lasciata da parte quella meno controllabile, ossia noi. Siamo davvero pronti a questo tipo di mobilità?

Tommaso Gardella è nato a Milano nel 1997, studia Storia all’Università di Firenze