di BEATRICE BARDELLI – Anna Fasano, presidente di Banca Etica: “I risultati di Banca Etica un successo di tutta l’economia sociale italiana”.
L’8 marzo 2024 Banca Etica ha compiuto i suoi primi 25 anni di attività. Un quarto di secolo ben spesi “per la pace, l’ambiente e l’inclusione” come si legge sul loro sito dove spicca in apertura questa informazione: “Finanza: Il 23% di chi ottiene credito da Banca Etica ha subito un rifiuto da un altro Istituto”. Venerdì, mentre per le strade sfilavano cortei di donne inneggiando alla pace contro la guerra, le 21 filiali bancarie di Banca Etica operanti in Italia si sono collegate via internet con le decine di sedi dei consulenti finanziari distribuite capillarmente su tutto il territorio nazionale per festeggiare il primo traguardo di vita di questa banca “dal volto umano”. In diretta streaming Anna Fasano, presidente di Banca Etica, ha dichiarato: “I risultati di Banca Etica sono il successo di tutta l’economia sociale italiana”.
Questa giovane banca ha registrato, infatti, una crescita annua, media, del +7,5% contro lo 0,4% del sistema bancario in generale secondo quanto riportato dalla ricerca “Azionisti del bene comune. 25 anni per la pace l’ambiente e l’inclusione”, a cura di AICCON (Centro Studi promosso dall’Università di Bologna) per i 25 anni di attività di Banca Etica, realizzata su un campione di 3795 clienti fra persone fisiche e giuridiche.
Una Banca unica
Questa Banca, la prima e unica banca italiana nata in forma di società cooperativa per azioni, è una banca che si ispira ai principi della finanza etica e che registra livelli di solidità patrimoniale migliori rispetto alla media del sistema bancario tradizionale.
Nata dall’incontro, a fine anni 80, tra le Mutue Autogestione (Mag) e le organizzazioni del Terzo Settore del volontariato e della cooperazione internazionale, nel 1994, si è costituita l’Associazione Verso Banca Etica trasformata, poi, nel 1995, nella Cooperativa Verso Banca Etica con l’obiettivo di raccogliere il capitale sociale per costituire la banca. I Soci Fondatori sono: ACLI, AGESCI, ARCI, ASSOBDM, AIAB, CGM, Cooperativa Oltremare, CTM-Altromercato, Consorzio Etimos, Emmaus Italia, First-Cisl Brianza, Gruppo Abele, Mag2 Finance Milano, Mag Venezia, Mani Tese, Overseas, UISP, Ust Cisl Monza Brianza Lecco.
I dati di Banca Etica
“Oggi in Italia Banca Etica è l’unico istituto che opera esclusivamente nel campo della finanza etica che coniuga il rispetto dei valori etici a obiettivi di crescita economica e che pone la giustizia socio-ambientale al centro di tutte le proprie attività – si legge nel comunicato stampa redatto per la festa dei 25 anni di attività – . Banca Etica conta, oggi, oltre 48.000 persone e organizzazioni socie con un + 23% rispetto al 2012. Il suo patrimonio ammonta a oltre 180 milioni e il suo capitale sociale a oltre 92 milioni di euro. Guardando solo all’ultimo decennio Banca Etica ha registrato una crescita media annua del +7,1% contro lo 0,4% del sistema bancario in generale”. Complessivamente, dal 2007 al 2023, il capitale sociale di Banca Etica ha registrato un +375% contro il +29% del sistema bancario tradizionale ed il tasso di crescita dei depositi di Banca Etica è aumentato mediamente, nello stesso periodo, del 13,8% annuo contro l’8% medio annuo del sistema italiano. “Con l’ampliamento del numero di clienti e la crescita del capitale, è aumentato anche il credito concesso a organizzazioni e persone, un valore, questo – continua il comunicato stampa – in costante crescita negli ultimi 25 anni per un totale aggiornato al 2023 di 1 miliardo e 211 milioni di euro e con un tasso medio annuo del +9,7% mentre il volume dei crediti erogati dal sistema bancario nel suo insieme è rimasto praticamente invariato nello stesso periodo, includendo anche periodi di vero credit crunch”. Un andamento positivo che riguarda anche i titoli e gli altri investimenti finanziari che vanno ad aggiungersi per un totale di ulteriori 1.342 milioni di euro.
Accesso al credito
Nonostante le norme che regolano l’accesso al credito siano sempre più rigide, l’analisi di AICCON ha mostrato come Banca Etica sia riuscita ad attuare una politica inclusiva lavorando attivamente per ridurre l’esclusione creditizia.
“I numeri parlano chiaro – si legge nel comunicato stampa – . Tra coloro che hanno chiesto e ottenuto un finanziamento da Banca Etica, il 9% delle persone e il 10% delle organizzazioni si era già visto rifiutare prima una richiesta di finanziamento da un’altra banca, percentuale quest’ultima che nel caso di organizzazioni non socie della Banca è salito fino al 41,7%. Il dato sembra essere indirettamente proporzionale alla longevità della relazione con la Banca: in caso di clienti che vantano una relazione piuttosto giovane con la Banca (un massimo di 5 anni) si vede che la percentuale di chi si era visto rifiutare un credito prima di riceverlo da Banca Etica sale fino al 23% in media (17% per le persone e 30% per le organizzazioni)”.
Solidità della finanza etica
La ricerca AICCON mostra una crescita eccezionale della finanza etica nel nostro Paese. Una crescita di capitale sociale che per il periodo 2007-2023 complessivamente supera il 300% e che è dovuta naturalmente alla posizione di nuovo player dell’istituto nel panorama bancario italiano, ma che, però, si riflette anche in un’analisi che prende in considerazione le linee guida europee in materia di solidità bancaria, Basilea III e il regolamento europeo sui requisiti patrimoniali, Capital Requirements Regulation (CRR). Secondo questa analisi Banca etica ha registrato livelli di solidità patrimoniale in linea con il sistema bancario tradizionale e spesso migliori. A fine 2023, Banca Etica ha raggiunto un CET1 ratio del 20,8% e un Total Capital Ratio del 25,3%, contro, rispettivamente, il dato medio del 16,98% e del 18,67% registrati a settembre 2023 dal sistema bancario italiano (fonte BCE, solidità banche a settembre 2023).
Economia sociale: settore bancabile
Banca Etica è nata per dare credito all’economia sociale: un settore che soprattutto 25 anni fa scontava parecchi pregiudizi finanziari ed era considerato poco bancabile. La ricerca AICCON ha evidenziato come in questi 25 anni Banca Etica abbia visto una costante crescita dei crediti erogati e abbia contribuito a dimostrare che le imprese sociali sono un soggetto economico stabile e affidabile. Secondo l’analisi, le sofferenze (ovvero la percentuale di crediti che difficilmente saranno recuperati) per Banca Etica sono stabilmente molto al di sotto rispetto alla media del sistema bancario. Nel 2023 ad esempio i crediti in sofferenza per Banca Etica si sono attestati sullo 0,23% contro una media del sistema bancario italiano dell’1,05%. Qualche anno prima, nel 2019, Banca Etica aveva registrato sofferenze per lo 0,64% contro una media del sistema bancario dell’1,58%.
Investimenti
Non solo credito. Negli ultimi 20 anni l’azione di Banca Etica si è estesa all’attività di investimento con la nascita della società di gestione del risparmio Etica Sgr e la creazione di un Gruppo Bancario. La nascita del nuovo ramo ha permesso di contaminare anche il settore degli investimenti con i valori, i principi e le finalità che distinguono e ispirano il modus operandi del Gruppo. “Etica Sgr, infatti – continua il comunicato – propone una metodologia proprietaria, ESG EticApproach, che prevede un doppio screening volto ad individuare al contempo i Paesi e le aziende più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e più attente al benessere collettivo. La ricerca AICCON mostra come, al pari della banca, anche Etica Sgr ha registrato un’importante crescita del patrimonio gestito che nel 2023 ha raggiunto 7,4 miliardi di euro, con un ritmo del +20% medio annuo”.
Educazione finanziaria
La ricerca ha evidenziato la capacità di Banca Etica di condividere la propria mission con i suoi soci. Il 98% degli intervistati ha sostenuto che la distintività del Gruppo Banca Etica emerga rispetto a quella degli altri gruppi bancari e il 96% ha affermato che l’azione condotta sia coerente e che, dunque, mantenga fede ai principi ed ai valori cui aderisce e che promuove. In particolare, però, gli stakeholder hanno rilevato una funzione di capacity building svolta dalla Banca in materia di educazione finanziaria.
Più di 1 persona su 3 (38,79%) ha sostenuto di conoscere i propri diritti come risparmiatori/risparmiatrici, oggi, meglio di quando non erano in relazione con Banca Etica e, allo stesso modo, quasi 1 organizzazione su 3 (30,88%) ha rilevato di conoscere meglio i propri diritti come cliente di una banca. Inoltre, più di 1 persona su 3 (34,88%) e 3 organizzazioni su 10 (29,03%) hanno sentito di avere acquisito una migliore conoscenza degli strumenti e del linguaggio finanziario.
Dalla ricerca risulta che, nel complesso, 7 persone su 10 ritengono che il Gruppo Banca Etica in questi 25 anni sia stato realmente capace di contaminare in senso positivo l’intero sistema socio-economico mostrando, sia con la sua azione economica che con l’azione culturale, portata avanti in sintonia e sinergia con Fondazione Finanza Etica, che è possibile fare finanza mettendo al centro valori quali la protezione dell’ambiente e dei diritti delle persone in tutto il mondo.
L’intervento della presidente di Banca Etica
“I risultati di Banca Etica possono essere letti come il successo di tutto il comparto dell’economia sociale italiana. Banca Etica è nata nel 1999 dall’impegno delle principali reti della società civile italiana, quelle stesse reti che tutt’oggi sono i nostri soci di riferimento. Venticinque anni fa in molti credevano che il terzo settore non fosse bancabile: abbiamo dimostrato che non è così. Intanto il mondo è cambiato e alla dicotomia tra imprese profit e nonprofit si è aggiunta la vasta sfera delle imprese sociali che coniugano i principi dell’efficienza di impresa con il perseguimento di obiettivi di interesse collettivo come la tutela dell’ambiente, la difesa dei diritti dei lavoratori e di tutte le persone e le comunità impattate dalle attività economiche. Lo stesso terzo settore è diventato più imprenditoriale senza perdere la sua vocazione. Banca Etica è stata un precursore e un acceleratore di queste trasformazioni, riuscendo a contagiare il resto del sistema economico, sociale e finanziario – e lo stesso sistema normativo – che oggi guarda con sempre maggiore attenzione agli impatti sociali e ambientali delle attività di impresa. Al netto dei rischi di greenwashing e social–washing che vanno gestiti e arginati, possiamo dire che il cambiamento è avviato. Ma ha ancora bisogno di molte energie per farsi sistema e per contrastare gli effetti più nefasti del capitalismo sfrenato. Gli attori che genuinamente mettono la giustizia socio-ambientale al centro del proprio agire devono sempre più fare rete e coinvolgere le nuove generazioni che sono sempre più attente a questi temi, ma che devono essere messe in condizione di partecipare attivamente alla costruzione e diffusione di nuovi modelli economici. A questo saranno dedicati i nostri sforzi per i prossimi anni, anche in un contesto normativo sempre più stringente”.
(foto: https://www.bancaetica.it/)
Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.