Barriere architettoniche e banchini con le rotelle

di ALDO BELLI – Nell’anno scolastico 2021-2022 accessibile solo 1 scuola su 3, però nei magazzini ci sono i banchini a rotelle anticovid.

Lo certifica il report Istat del 2 dicembre: “Nell’anno scolastico 2021-2022 nelle scuole sono ancora presenti molte barriere fisiche: soltanto una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria”. In compenso nei libri di storia dei nostri bisnipoti al capitolo sulla pandemia in Italia saranno ricordati anche i banchi a rotelle del ministro Azzolina.

“Banchi di ultima generazione” dichiarò la sconosciuta “ministra” arrivata al n.76 di Viale Trastevere (sede del Ministero della Pubblica Istruzione) con un biglietto della lotteria di Capodanno: “Abbiamo letto e ascoltato di tutto” dichiarò nel corso di una intervista, “- “compresi conteggi fuori dal mondo sui costi di questa operazione. Abbiamo risposto con i fatti. Fino a ieri migliaia di studentesse e studenti facevano didattica sugli stessi banchi dei nonni. Questa squadra lascia in eredità alla scuola nuovi arredi, dopo anni di immobilismo. Le chiacchiere passano. I fatti restano”.

Il problema in Italia è che sono considerati movimenti di denaro in danno alle casse pubbliche solo le tangenti, e non anche gli sprechi di spese dei pubblici amministratori con il denaro dei cittadini: questi passano, appunto, come le chiacchiere e nessuno è mai chiamato a rispondere.

La fine che hanno fatto i “banchi di ultima generazione” è nota, cioè praticamente al macero, intanto due terzi delle scuole italiane sono off-limit per gli studenti e i professori portatori di handicap, unificando geograficamente l’immoralità dell’offerta scolastica sebbene la situazione sia migliore nel Nord del paese dove i valori sono superiori alla media nazionale (39,5% di scuole a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (31,8%). Per la cronaca, la regione più virtuosa risulta la Valle d’Aosta con il 58,4% di scuole accessibili.

L’assenza di un ascensore o la mancanza di un ascensore adeguato al trasporto delle persone con disabilità rappresenta la barriera più diffusa (45%). Numerose anche le scuole sprovviste di servoscala interno (31%) o di bagni a norma (24%). Scarsa accessibilità per gli alunni con disabilità sensoriale (solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia), mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1,5% delle scuole.

Forse, a qualcuno si dovrebbe ricordare che la parola democratico non significa solo consentire al popolo di eleggere il proprio governo ed avere la libertà di parola, ma anche uguaglianza per tutti i cittadini. Soprattutto quando si tratta di diritti fondamentali come quello dell’istruzione.

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