Il maestro che promise il mare

CINEMA – Il maestro che promise il mare

di GORDIANO LUPI – Il film spagnolo di Patricia Font che dire bello non rende l’idea, il racconto di una storia vera che parla al cuore.

Un film che parla al cuore, questo lavoro iberico di Patricia Font (regista a me sconosciuta), raccontando una storia vera, contenuta nel romanzo di Francesc Escribano (Desterrando el silencio: Antonio Benaiges, el maestro che inventó el mar), un modo originale per affrontare il tema della guerra civile e la tragedia dei tanti spagnoli trucidati dalla repressione franchista.

Tutto scorre a piani alternati, si comincia in tempi odierni (2010) con una nipote alla ricerca del corpo di un bisnonno sepolto nelle fosse comuni dai falangisti, raccontando per flashback la storia del maestro socialista di Bañuelos de Bureba, che insegnava ai ragazzi con metodi innovativi.

La nipote cerca i resti del suo avo per esaudire un desiderio del nonno in fin di vita, che non ha più visto il genitore, assassinato dai falangisti (come il maestro), perché rivoluzionario, ateo e comunista, in una parola antipatriottico. Il passato del nonno viene alla luce parlando con gli abitanti del posto, che non ricordano volentieri una storia di collaborazionismo obbligato, quando l’intero villaggio dovette consegnare il maestro ai falangisti.

Fotografia anticata delle parti in flashback, a tratti cupa e grigia; montaggio alternato ma comprensibile, che contiene l’opera in 105’ necessari; musiche che accompagnano gli eventi con sincronia; scenografia e costumi molto curati.

La sceneggiatura non fa una grinza, segue il soggetto di Escribano, con  dialoghi ben scritti e situazioni credibili orchestrate da Albert Val che rendono lo spettatore partecipe degli eventi.

Tra gli interpreti è molto bravo Enric Auquer nei panni del maestro Benaiges che interagisce con un’intera scolaresca e se la fa amica, convincendo i ragazzini a comporre piccoli quaderni con le loro osservazioni sulla vita. Il sogno del mare è una delle cose più belle del film, il desiderio di scoperta che il maestro insinua nelle giovani menti fino a spingerli a chiedere il permesso delle famiglie per andare con lui a vedere il mare. Non faranno in tempo, purtroppo.

Il film è stato girato in sei settimane tra Mura (Catalogna) e Briviesca (Castiglia), ha avuto un successo incredibile in Spagna sia per il tema trattato che per il modo in cui affronta un argomento intoccabile fino a pochi decenni fa. In Italia si può vedere nelle sale d’essai e nei circuiti Fice, il consiglio è di cercarlo perché siamo di fronte a cinema di grande qualità tecnica, storica e letteraria. Un film commovente, coinvolgente, che rende lo spettatore protagonista della storia, fino a comporre un’immedesimazione totale tra racconto e visione.

Regia: Patricia Font. Soggetto: Francesc Escribano (romanzo Desterrando el silencio: Antonio Benaiges, el maestro che inventó el mar). Sceneggiatura: Albert Val. Fotografia: David Valldepérez. Montaggio: Dani Arregui. Musiche: Natasha Arizu del Valle. Scenografia: Josep Rosell. Costumi: Maria Armengol. Produttori: Francesc Escribano, Laura Fernández Brites, Carlos Fernández, Tono Folguera, Toni Soler. Distribuzione (Italia): Officibe Ubu. Lingua: Catalano, Spagnolo. Paese di Produzione: Spagna, 2023. Durata: 105’. Genere: Drammatico. Interpreti: Enric Auquer (Antonio Benaiges), Laia Costa (Ariadna), Luisa Gavasa (Charo), Gael Aparicio (Carlos), Alba Hermoso (Josefina bambina), Elisa Crehuet (Josefina adulta), Nicolás Calvo (Emilio bambino), Milo Taboada (Padre Primitivo), Ramon Agirre (Emilio adulto), Eduardo Ferrés (Rodríguez), Felipe García Velez (Carlos adulto).