Questa settimana diamo spazio nella nostra rubrica a una produzione cinematografica totalmente autoprodotta, grazie alla volontà di chi ha partecipato al progetto e a una campagna di crowdfunding che ha sostenuto il tutto.
Il progetto del film “Angiò” nasce dal gruppo musicale Le Onde Martenot di cui fa parte colui che ha curato la direzione e l’animazione. Leonardo Palmerini ci ha raccontato che l’idea risale al 2004, allo scopo di omaggiare l’arte di Lorenzo Viani. E proprio dall’artista di Viareggio sono ispirate le inquadrature di quest’opera, attraverso la ricostruzione di quadri o disegni. Stessa sfida si è presentata a livello di traduzione in inglese per i sottotitoli. Avendo Viani, infatti, narrato la storia in dialetto viareggino, il traduttore si è ispirato al lessico di Shakespeare.
Usando la tecnica del rotoscoping per creare un effetto grafico in stile “cartoon” ed elaborato in post-produzione con software specifici e processate con degli appositi filtri, questo lungometraggio si colloca in una particolare dimensione all’interno del panorama cinematografico non solo locale e nazionale, ma mondiale.
Il libro di Lorenzo Viani, pubblicato nel 1928, parla di Angelo Bertuccelli, marinaio di Viareggio minuto e deforme ma dal carattere orgolioso e testardo che consuma la sua vita lontano dalla cattiveria della gente che lo fa, ogni volta, cadere in un profondo vortice di disperazione.
L’opera cinematografica abbatte dei confini per collocare l’estetica del cinema in una nuova dimensione universale. Siamo di fronte a una pura visione artistica, espressione di quella sfera che raccoglie le nostre emozioni più profonde per catapultarci in un’affascinante novità. Non è solo cinema, non è solo videoarte. È qualcosa che supera la percezione dei nostri sensi e che ci fa vivere il dramma di quei personaggi e di quell’ambientazione storica e sociale sollecitando viscerali percezioni, come se fossimo in un viaggio onirico fatto di immagini mistiche che non appartengono più alla dimensione comune e terrestre.
Se normalmente riesco a inserire un lungometraggio in una precisa destinazione, qui, per la prima volta, sono di fronte a un’opera che va ben oltre i parametri dell’aspetto cinematografico e che è talmente suggestiva da lasciarmi dire che le immagini del film parlano da sole e non hanno bisogno di queste mie parole. Anzi, più ne parlo e meno ne rendo l’idea, perché questo film va vissuto pienamente con la potenza di ogni fotogramma.
Se Lorenzo Viani, con i suoi dipinti e il suo libro, ha lasciato un importante segno nella storia dell’arte, i realizzatori di questo lungometraggio scrivono un nuovo capitolo nel panorama del cinema e della videoarte.
Lorenzo Simonini è nato a Viareggio nel 1988. Iscritto al corso di laurea in Cinema e Produzione Multimediale alla Sapienza di Roma, si laurea a pieni voti nel 2014 all’Università di Pisa con una tesi di ricerca sul cineasta amatoriale Costantino Ceccarelli (sul quale pubblica un saggio nel 2015). Ha scritto e diretto cortometraggi e videoclip.