Questa settimana interrompiamo il lavoro sui film e pubblichiamo un’intervista su un argomento molto importante, ossia una realtà culturale e cinematografica che merita uno spazio in questa nostra rubrica. Parliamo dell’Associazione “8mmezzo”, la quale si occupa di restauro e digitalizzazione. Per saperne di più, seguite questa piccola intervista al Coordinatore di questo progetto: Michele Lezza.
LS: “Michele, com’è nata la vostra Associazione e da chi si compone a livello professionale?”
ML: “Buongiorno Lorenzo e a tutti i lettori di Toscana Today che ringrazio per quest’intervista e per questo spazio nella tua rubrica “Cinema Tips”. L’Associazione “8mmezzo” nasce 4 anni fa e si compone, a livello professionale, di 4 menti: io stesso, il dottor Francesco Pacini, la dottoressa Sarah Bovani e il dottor Giorgio Trumpy. L’idea nasce, innanzitutto, dal fatto che tutti e 4 siamo grandi appassionati di cinema, ma, oltre a questo, ci siamo accorti che i nostri nonni avevano una cosa in comune: facevano filmati utilizzando il formato super8. Inizialmente sono stato io il primo che ha cercato di digitalizzare il materiale girato da mio nonno dagli anni ’50 in poi utilizzando un telecinema artigianale. Lavorando a questo materiale mi accorgevo sempre più che in questi filmati c’era una riscoperta non soltanto delle memorie private e intime di chi girava, ma che è stata impressa una società che non tornerà più, come ad esempio il modo in cui si spostava, i mezzi di trasporto che c’erano e come ci si vestiva all’epoca. Soprattutto, vista l’assenza a quei tempi dei cellulari, i filmati riprendevano eventi, come ad esempio una partita di calcio allo stadio o il ritrovo che gli appassionati di Formula 1 facevano a casa. Mentre lavoravo su questo, ho pensato che sicuramente non soltanto mio nonno ha fatto queste riprese, ma ci sono stati migliaia di nonni che hanno fatto lo stesso lavoro. Le loro riprese avrebbero dato vita a un interesse antropologico e archivistico di grande importanza. E così, prima tramite amici e poi tramite passaparola ci siamo espansi sempre più fino a far parlare di noi addirittura al TG1 e su “La Repubblica” e da lì da tutta Italia abbiamo ricevuto molte richieste. Siamo riusciti ad allargarci comprando, dapprima, un telecinema costruito in Germania e poi, grazie a un Crowfunding, siamo riusciti ad acquistare dagli Stati Uniti uno Scanner che ci permette di digitalizzare anche il 16mm.
LS: “Di cosa, dunque, vi occupate di preciso e come organizzare concretamente il vostro lavoro?”
ML: “Inizialmente chiediamo ai possessori 8, super8 e 16mm di portarci il materiale che desiderano digitalizzare. Facciamo firmare una liberatoria per l’utilizzo di questi filmati. Concretamente, poi, il nostro lavoro consiste nel digitalizzare e nel restaurare in maniera manuale le pellicole, per poi passarle nel nostro scanner. In questo modo la qualità del materiale torna ad essere alta, grazie al fatto che i contrasti e i colori che si erano deteriorati tornano al loro iniziale splendore. Il tutto nella speranza che non ci sia troppa usura, specialmente nelle giunture. Stiamo mettendo in piedi un archivio che in 4 anni è arrivato a contare ben 60 mila metri di pellicola. Chiunque si sia rivolto a noi è sempre rimasto molto soddisfatto non soltanto per la qualità del lavoro, ma anche perché le immagini raccolte vengono poi nuovamente utilizzate e questo è la cosa più importante. Il loro utilizzo, infatti, permette a queste immagini di tornare a vivere una nuova vita, facendo riscoprire una bellezza e un’autenticità unica ed emozionante. Le nostro immagini sono usate per arricchire film, musei, fondazioni culturali, Università e scuole. Presso quest’ultime, inoltre, abbiamo fatto dei corsi e i bambini sono sempre stati molti interessati soprattutto sulle differenze di come si effettuavano le riprese in passato, quando non c’era alcuna presenza dei cellulari. I tempi di lavorazione sono molto lunghi perché noi ce ne occupiamo quando non abbiamo impegni dai nostri lavori principali e la nostra lista d’attesa ruota attorno ai 6 mesi. Al termine dell’attesa, tutto il lavoro, oltre a essere restituito completamente in digitale, viene catalogato da chi si occupa del nostro archivio tramite dei tag che ci permettono di risalire facilmente a chi o cosa stiamo cercando. Ad esempio: se ci chiedono un’immagine di una piazza particolare di una città precisa del 1960, noi riusciamo in poco tempo a risalire a quell’immagine.
LS: “Che rapporto c’è tra la vostra realtà e le Istituzioni, in modo particolare con la Film Commission Toscana?”
ML: “Nonostante una grande risonanza a livello sociale, storico e filmico, il progetto è totalmente autofinanziato e viene aiutato grazie alle piccole donazioni da parte di chi chiede la digitalizzazione di un materiale. Abbiamo provato a chiedere aiuto alle istituzioni, tra le quali, in primis, la Film Commission Toscana, la quale ha una mediateca specifica per la valorizzazione delle immagini sul territorio, ma non abbiamo mai avuto nessun tipo di riscontro, sia in termini economici che collaborativi. Un minimo di aiuto è arrivato dal Comune di Livorno, città in cui ci troviamo, ma noi abbiamo richiesto una struttura adeguata, perché al momento lavoriamo in uno scantinato e non è il luogo adatto per questa tipologia di lavoro. Siamo stati contattati anche dalle Università di Pisa e di Firenze per mandarci stagisti, ma non possiamo accogliere le loro richieste proprio perché non abbiamo una sede idonea. Siamo dispiaciuti, quindi, che nonostante il grande interesse mediatico, ancora non riusciamo a essere qualcosa che sia più di un’Associazione. Tuttavia noi resistiamo e andiamo avanti senza paura.
Per chi desiderasse saperne di più sull’Associazione “8mmezzo” può visitare il loro sito: www.8mmezzo.it
Lorenzo Simonini è nato a Viareggio nel 1988. Iscritto al corso di laurea in Cinema e Produzione Multimediale alla Sapienza di Roma, si laurea a pieni voti nel 2014 all’Università di Pisa con una tesi di ricerca sul cineasta amatoriale Costantino Ceccarelli (sul quale pubblica un saggio nel 2015). Ha scritto e diretto cortometraggi e videoclip.