CINEMA TIPS – La Fabbrica di Cioccolato, di Tim Burton

Johnny Depp interpreta Willy Wonka nell’adattamento cinematografico di Tim Burton del romanzo omonimo di Roald Dahl

Eccoci a un nuovo appuntamento con “Cinema Tips”, rubrica sulle chicche cinematografiche che cerca di tenervi compagnia anche durante questa difficile e drammatica quarantena. Cogliamo questo periodo particolare delle nostre esistenze per scovare qualche lungometraggio che possa intrattenerci e affascinarci. Settimana scorsa abbiamo parlato di “The Martian”, film in cui il protagonista vive una particolare quarantena. Questa settimana spazio a un lungometraggio adatto a grandi e piccoli e che cela, dietro il suo gotico fascino, argomenti importanti e spigolosi. Sto parlando del film “La Fabbrica di Cioccolato”.

La versione di cui parliamo oggi è quella diretta da Tim Burton, con protagonisti Johnny Depp, Freddie Highmore, Helena Bonham Carter e Deep Roy, tratto dal romanzo omonimo di Roald Dahl. La trama vede come protagonista un bambino di nome Charlie proveniente da una famiglia povera. È goloso di cioccolato, ma a causa della sua situazione economica si può permettere una sola tavoletta all’anno. Willy Wonka è il proprietario e fondatore di un enorme fabbrica di dolci che ha organizzato un concorso: all’interno di cinque barrette di cioccolato ha nascosto altrettanti biglietti d’oro con cui sarà possibile visitare la fabbrica. Charlie riesce a trovare l’ultimo biglietto e partecipa, insieme ad altri 4 bambini, alla visita che diventerà una rocambolesca avventura.

Con la trama non mi inoltro di più, anche perché non vorrei rivelare momenti importanti a chi non ha visto il film. Per quanto il film si propone come una visione adatta a qualsiasi forma di pubblico, in realtà sono presenti diverse tematiche che cercano di dare un insegnamento importante anche ai più piccoli, affinché non prendano come riferimento i modelli di comportamento sbagliati.

Innanzitutto si evince che nella vita di ogni bambino c’è un aspetto fondamentale che condiziona quello che sarà il suo modo di relazionarsi con la società: l’educazione che viene data dai genitori. E non si tratta di una questione economica, cioè che i più poveri sono più umili e i più ricchi i più spavaldi, perché le famiglie provengono da ceti diversi, anche se ogni bambino rappresenta un preciso aspetto negativo della nostra società: una sfrenata ambizione, un’esagerata ingordigia, il voler possedere tutto, il sentirsi superiore a chiunque. Anche perché lo stesso Willy Wonka è un personaggio che deve molto alla severa educazione che il padre ha cercato di dargli e a cui lui si è puntualmente ribellato. Perciò c’è un aspetto molto importante da capire e lo dico rivolgendomi agli adulti e ai genitori: dovete porre molta attenzione a come trattati i vostri bambini. L’educazione è un aspetto estremamente importante ed è necessario trovare una giusta via di mezzo tra il concedere e il far rispettare le regole. Se da una parte il concedere troppo e il plagiare eccessivamente la mente dei bambini li porta a relazionarsi con la società in maniera nociva, dall’altra l’essere troppo rigidi finisce per spezzare quei sogni che dentro di loro coltivano e che sarebbe meglio ascoltare e magari accogliere nel nostro cuore. Ovviamente tutti vorremmo che i nostri figli raggiungano traguardi straordinari, ma è giusto e necessario lasciar loro la possibilità di fare le proprie scelte, di sbagliare e di farli riprendere dai loro errori oltre che gioire dei loro successi.

Ogni bambino ha diritto a un’educazione giusta e dolce e ha bisogno che i genitori siano dei punti di riferimento in grado di far capire loro la giusta relazione col mondo, con la società e con l’umanità. Non tutti siamo uguali, ma il giusto approccio è quello che ci vuole sempre. E i bambini sono il nostro futuro, le generazioni che devono essere in grado di portare avanti la luce della vita.