CORONAVIRUS/1 – L’epidemia vista dalla Cina oggi

Coronavirus, uno sguardo sugli altri paesi. Iniziamo con questo servizio dalla Cina

Il primo ministro Lì è oggi fotografato, munito di mascherina, mentre visita la nuova linea di produzione lanciata alla Natong Biotech Co, potrebbe produrre circa 300.000 maschere al giorno: ha esortato a correre contro il tempo e a garantire la qualità del prodotto (leggi: materiale che consenta il riutilizzo delle maschere). Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesusha ha detto che le misure prese dal governo cinese sono impagabili. Il premier Lì ha incontrato lo staff medico di Wuhan e il laboratorio di monitoraggio del virus. Giovedì, di fronte al contagio di alcuni medici soprattutto nella provincia di Hubei (avvenuta, dicono prima del 1 febbraio), Lì ha sollecitato ulteriori sforzi sulla protezione dei medici e una più ampia applicazione di farmaci clinici efficaci accelerandone la produzione.

“L’intera nazione sotto la forte guida del Comitato Centrale del PCC con al centro il presidente Xi Jinping”

Anche in questa vicenda, si rinviene il paradosso della Cina per noi ‘vicina ‘(i beni e prodotti che accompagnano la nostra quotidianità) e al tempo stesso ‘lontana’ (per la cultura profonda che la rende un ‘impero’ orientale, sia pure moderno). L’identità ideologica cinese. Il richiamo al grande Partito Comunista Cinese e al suo capo: rassicurante timoniere anche durante la tempesta.

Il Quotidiano del Popolo

Il Quotidiano del Popolo è il giornale edito a Pechino dal PCC dal 1948, ogni giorno sforna 4 milioni di copie. Il numero di oggi, sotto la grande banda rossa con falce e martello gialle, contiene l’abituale enfasi comunista, segnalando la solidarietà e i riconoscimenti verso il Governo cinese ricevuti da tutto il mondo: Francia (Emmanuel Macron: pronti a rafforzare la cooperazione sanitaria), Germania (Merkel: forniremo assistenza e sostegno alla Cina), Arabia Saudita (re Salman: solidarietà e condoglianze al popolo cinese), USA (Trump: disposti ad inviare esperti in Cina e fornire assistenza), Indonesia (Joko: fornitura di medicinali), Quatar emiro Tamim: condoglianze e cooperazione), Malesia (Mahathir: condoglianze e forniture mediche), Gran Bretagna (Johnson: condoglianze e ammirazione per l’efficienza), Corea del Sud (Moon Jae-in: condoglianze e cooperazione), Pakistan (Imran Khan: condoglianze e apprezzamenti). L’enfasi di partito certo, ma la sostanza dell’apprezzamento internazionale rimane.

Insieme alla ripetizione delle informazioni sulla prevenzione, il giornale oggi contiene un servizio nel quale si esalta (con corredo fotografico) il contributo dei giovani: studenti della Huazhong University of Science and Technology trasportano rifornimenti, 90 giovani medici , con mascherina e pollice alzati, del reparto di radiologia del Wuhan Traditional Chinese Medicine Hospital, giovani volontari discutono delle misure di prevenzione e controllo dell’ epidemia. Il commento: “E’ una guerra popolare quella di resistenza in corso, e i giovani sono i soldati sul fronte, che con le loro azioni concrete hanno dimostrato ancora una volta il ruolo dei giovani nel nostro Paese”. Le citazioni: Song (23 anni, radiologo a Wuhan), ho paura dell’epidemia ma non mi tirerò indietro, la mia città è malata ed io farò di tutto per aiutarla; Lu Qingyun (volontario al Wuhan University of Science and Technology’s City College, membro del team di costruzione del nuovo ospedale) questo inverno il giovani stagista non è tornato a casa per le vacanze associandosi all’invito dell’azienda rivolto ai propri dipendenti di aiutare la costruzione dell’ l’ospedale Theoshenshan… “Brilla la natura dei giovani cinesi, dicono addio ai loro cari e si sono precipitati in prima linea per garantire la sicurezza del popolo, è il loro modo di proteggere il loro amato paese…”

Non mancano i fumetti, nello stile (comunemente da noi giapponese, sic!) che noi vediamo in televisione, ma stavolta con le mascherine al volto e le storie con i protagonisti che stanno vivendo durante l’epidemia.

Una tenda per proseguire le lezioni, con internet che arriva sulla montagna

E’ il collega Liu Zhengning Zhou a scrivere su Il Giornale del Popolo l’immediato intervento di China Telecom per consentire ai ragazzi in “quarantena” di poter proseguire le lezioni on line. Gli studenti di Liujiawan, un villaggio di montagna nello Chongqing, hanno incontrato un problema in sormontabile: la rete remota non offriva una copertura stabile. Per permettere ai bambini di proseguire la scuola, gli abitanti del villaggio hanno allestito una tenda modesta ai piedi della collina, meglio raggiunta dal segnale. Il 17 febbraio, la filiale di Weijiang di China Telecom ha ricevuto la richiesta di aiuto, ed ha immediatamente inviato i tecnici a controllare sul campo”. Dopo la constatazione del terreno che non consentiva un agevole movimento dei mezzi (sintetizziamo, fedelmente), il capo filiale di Weijiang ha detto che era troppo doloroso vedere quella tenda squallida con i bambini, avrebbero azzannato l’osso anche se era duro. Nella fotografia si vedono uomini che tirano il cavo sulle spalle lungo la strada di montagna. La filiale China Telecom di Weijiang , il giorno stesso, avvia la comunicazione tra la Torre di Chongqing e Chongqing Tongyu, viene mobilitato un comparto specializzato, la linea e l’installazione della stazione di base saranno funzionanti entro 7 giorni. Per risparmiare tempo, gli operatori delle telecomunicazioni vivono in una città a un’ora di auto dal cantiere: ogni giorno alle 7 iniziano a tirare la linea, a cablare, a piantare i pali, fino a buio…”

Caccia alle streghe ai cinesi in Italia. Intervista all’ambasciatore della Repubblica Popolare