La holding dei Comuni per la gestione dei servizi contraddice i principi di efficacia e economicità, vincono le Associazioni No Multiutility.
Sarebbe interessante risalire alla mente politica che anni or sono inventò la moda dei baracconi pubblici comunali, come se non bastassero quelli già partoriti durante il mezzo secolo di consociativismo politico nazionale. La razionalizzazione dei servizi pubblici attraverso forme di aggregazione tra Comuni sicuramente porta di per sé anche ad una crescita dell’efficienza e quindi della qualità del servizio offerto ai cittadini; dovremo aggiungere anche dei costi per le famiglie (cosa che, invece, non capita mai). Il legislatore, dunque, può avere visto giusto. Il problema è quando si mette in mano una Ferrari a un neopatentato, o quando il genio politico s’illude che la pubblica amministrazione sia alla pari di una società per azioni, dimenticando un sano antico principio ahimè dimenticato: quello che il Comune è “la casa di tutti i cittadini”, e che il sindaco non è un amministratore delegato. Il che significa prima di tutto trasparenza nella gestione del denaro pubblico, e partecipazione attiva dei cittadini all’organizzazione dei loro servizi. Qualcuno dovrebbe dimostrarci, dati alla mano, che con questi baracconi del monopoli i cittadini hanno guadagnato qualcosa. (AB)
Il Comunicato del Coordinamento Associazioni No Multiutility – 3 maggio 2024
Holding dei comuni bocciata, noi lo avevamo detto.
Noi lo abbiamo sempre sostenuto e motivato nelle osservazioni sulla Holding dei comuni dell’Empolese Val d’Elsa, per le quali eravamo stati avversati nelle controdeduzioni e tacciati di incompetenza dalla maggioranza PD, Questa è Empoli e dalla segreteria generale del comune di Empoli, gli stessi soggetti che il 18 aprile hanno ricevuto dalla Corte dei Conti della Regione Toscana l’ennesima sonora bocciatura nel tentativo di realizzare l’ennesimo ente inutile e costoso. Una Holding dei comuni dell’Empolese Val d’Elsa che avrebbe dovuto, a loro avviso, raccogliere le quote dei comuni soci di Multiutility per poter avere un peso maggiormente incisivo. Questo il parere della corte: “la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Toscana, esprime parere negativo sull’atto deliberativo del Comune di Empoli n. 1/2024, alla stregua delle considerazioni esposte in parte motiva;”
In conseguenza a questa bocciatura, dispiace apprendere dalle parole della Sindaca Barnini, che comunque, essendo il parere non vincolante, la volontà rimane quella di proseguire rimandando l’atto formale di avvio alle prossime amministrazioni che si insedieranno dopo le imminenti votazioni.
A nostro avviso è quindi perentorio che i cittadini chiedano a tutti i candidati nei comuni coinvolti, se intendono dar seguito a questo progetto inutile, costoso e dannoso per la collettività. Sottoponiamo quindi con questo comunicato formale richiesta a tutti i candidati dei comuni interessati chiedendo che si esprimano pubblicamente con una posizione chiara, al fine di rendere gli elettori consapevoli delle conseguenze del loro voto.
Entrando nelle specifiche delle motivazioni la Corte dei Conti rileva le stesse problematiche da noi espresse all’amministrazione comunale di Empoli, ovvero che con solo il 10% delle quote i comuni, nel momento in cui hanno deciso di aderire all’operazione Multiutility hanno rinunciato alla possibilità di incidere realmente nel processo decisionale.
Sotto l’aspetto economico, oltre a rilevarne l’inutilità, la Corte ribadisce quanto precedentemente sollevato anche da noi, ovvero che sicuramente la Holding avrebbe il solo effetto di produrre poltrone per dirigenti con conseguente aumento di costi a carico della collettività “mancando di ogni riferimento ai limiti dei compensi di dirigenti e organi di amministrazione della società e nulla dispongono in merito al compenso in generale.”
Come abbiamo sempre sostenuto, la struttura di questa Multiutility, zeppa di Holding di Holding, ha l’effetto di allontanare i sindaci dai luoghi decisionali come riconfermato dalla Corte dei Conti, “non si comprende, pertanto, il valore aggiunto della costituenda Holding”.
La Corte dei Conti poi tiene a precisare quanto questo sia un ennesimo goffo tentativo di aggirare il precedente parere contrario, e per farlo usa proprio queste parole: “al fine di “aggirare” la criticità evidenziata dalla Sezione rispetto alla possibilità di costituire una Holding”…“L’operazione, in concreto, conserva gli stessi caratteri esaminati nelle precedenti deliberazioni di questa Sezione (“holding di una Holding”)”
n definitiva sarebbe forse giunto il momento di rendere pubblicamente conto di quanto questi tentativi sono costati alla collettività, tra lavoro del personale dipendente e consulenze esterne e rinunciarvi, ma soprattutto è fondamentale che la cittadinanza tenga bene a mente che nella Multiutility, l’unico comune che comanderà su tutti sarà quello di Firenze.
Tutto il resto saranno solo ulteriori spese a carico dei cittadini che non riceveranno alcun beneficio e beffeggiati vedranno allontanare le decisioni dalle comunità locali.
La Deliberazione n. 24/2024/PASP della Corte dei Conti
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