di ALDO BELLI – Sarebbe stato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a smontare le richieste anticostituzionali dei ministri
L’alternativa tra complottismo e terrorismo mediatico non aiuta a capire, mentre è necessario capire sempre ciò che stiamo vivendo e tanto più nelle situazioni di particolare difficoltà. Io non credo ai complotti, ma non credo neppure a chi pensa che la logica abbia perso valore nelle azioni di governo. La mancanza di logica esprime sempre una logica, ed è possibile alle volte che sia semplicemente quella della confusione: che non risolve ugualmente l’ansia di verità. Ad esempio, mi sfugge il senso ‘sanitario’ del ‘coprifuoco notturno’: considerando che dalla mezzanotte alle sei della mattina è statisticamente provato che il numero delle persone in movimento è assai eseiguo per essere appetibile all’espansione del virus e che coloro che in quelle ore normalmente socializzano (ad esclusione di chi svolge il proprio turno di lavoro) appartengono alla categoria che è immune da ben altri virus. Non riesco a trovare una logica, ad esempio, al numero delle sei persone che possono riunirsi in casa e per giunta munite di mascherina. Eppure, poiché si tratta di limitazioni alla libertà individuale mi piacerebbe conoscere questa logica.
E’ l’AdnKronos ad avere rilanciato la notizia sul retroscena delle ‘case chiuse’: “Sarebbe stato un documento firmato dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, a smontare le richieste anticostituzionali del ministro della Salute Roberto Speranza e del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini di disporre controlli in casa per verificare il rispetto del limite di riunione. A ricostruire il retroscena è un articolo de ‘Il Riformista’ dal titolo ‘Gabrielli il poliziotto che ci ha salvato dalla polizia'”.
Si legge, ancora: “L’appunto, di circa una pagina e mezzo, si intitola ‘Ipotesi riguardanti gli assembramenti destinati a svolgersi nei luoghi di privato domicilio’, la prova, sottolinea il quotidiano, ”di come quell’ipotesi fosse fino a quel momento sul tavolo”. “Si fa riferimento all’ipotesi emersa in queste ore di inserire nel Dpcm previsioni volte a consentire al personale delle forze di polizia di accedere ai luoghi privati e di privato domicilio al fine di verificare l’eventuale esistenza di raduni o assembramenti di persone oltre il limite consentito. Al riguardo si fa presente che la soluzione prospettata non sembra agevolmente praticabile alla luce dell’articolo 14 della Costituzione che riconosce l’inviolabilità del privato domicilio”.
Stato di Polizia o Stato di Idiozia? Che il Covid esista e prosegua a nuocere è fuor di dubbio, ma questo non autorizza ad impedirci di porre domande sullo stato di salute mentale profondo (politico, quindi) della classe politica di governo italiana. Da che mondo è mondo, abbiamo imparato che il Potere trova sempre un modo per marciare sopra le disgrazie, se a fin di bene o male, il risultato non cambia.