Covid? Giustizia è fatta: colpa dei Morti che non dovevano morire

di ALDO BELLI – Assolto il ministro Speranza, nessuna responsabilità di Stato per il Tribunale dei Ministri e la Procura della Repubblica.

Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato l’ultimo procedimento a carico dell’ex Ministro della Salute Roberto Speranza, in sintonia con la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica.

Anche lo Stato – nelle costituzioni moderne – è sottoposto alla legge e alla Costituzione, ma non in Italia. L’assoluzione del primo responsabile della salute degli italiani è il simbolo di ciò l’Italia è sempre stata: il paese delle stragi impunite. Oggi, però, con un’aggravante: un paese ridotto ad una democrazia in stato terminale.

Non dovremmo meravigliarci. Se non per quell’aggravante. Bettino Craxi fu condannato all’esilio senza alcun morto sulla coscienza. Dov’è oggi il Popolo delle Monetine? Solo uno squilibrato potrebbe ignorare la straordinarietà della pandemia, ma è innegabile che qualcuno avrebbe dovuto rispondere della sua gestione: 196,6 mila italiani morti (0,7% della popolazione), prima; e le vittime degli effetti collaterali dei vaccini poi, cioè ancora oggi, abbandonati a se stessi (il cui numero è censurato).

L’Italia è diventata un paese troppo facile a dimenticare. Le terribili immagini dei camion militari come ladri nella notte riempiti di bare con destinazione ignota; i parenti lasciati per giorni senza notizie, e morire in solitudine senza conforto umano come ai tempi della peste del Manzoni; il divieto iniziale di autopsie che molti medici definirono un “lockdown della scienza in Italia”; le condizioni di inefficienza del sistema ospedaliero prodotte non dal Covid, ma da una ultradecennale politica di smantellamento della sanità pubblica; un’intera generazione di ragazzi e di ragazze depressi in casa ignorando le complicazioni psicologiche.

Nessun responsabile. Tutta colpa dei morti che non avrebbero dovuto morire, e dei cittadini colpevoli di essersi ammalati. In compenso, sventolava il tricolore sui terrazzi, Forza Italia! con l’inno di Mameli a squarciagola. Ma sì! Avanti tutta verso il baratro!

(foto: “Pilato”. Particolare dell’opera di Jan Woutersz detto Stap 1599-1663)