Dal 2020 al 2021, andrà tutto bene?

di GIOVANNI BRUNO – Tra pochi giorni finirà l’anno e ne arriverà uno nuovo: con oltre 70mila morti non potremo dire che sia andato tutto bene

Cari amici vi scrivo … l’anno bisestile sta finendo e, tra natale e capodanno, chiusi nelle nostre case nell’isolamento sociale imposto per frenare le scorribande del Sars-CoV-2, è il momento di ripensare al periodo trascorso, scrutando ogni segnale di spiraglio per un ritorno alla “normalità”.

Nell’attesa di uscire dall’incantesimo (in forma di incubo) che ha condizionato le vite personali, familiari, nazionali, interi popoli e miliardi di persone, insomma l’insieme della civiltà su scala planetaria, possiamo intanto riconoscere come si sia rivelato il carattere fondamentale della nostra italianità, messo a nudo il sistema nervoso della nostra con-vivenza comune, svelata l’ipocrita scorza sentimentale, manifestazione esteriore e pietosa rimozione della feroce sostanza materiale, che plasma le relazioni sociali mescolando pietismo cattolico e crudele fatalismo.

Ripercorrendo il duemilaventi, emergono nei nostri comportamenti alcune componenti patologiche, tipiche della sindrome bipolare, di cui è affetta la nostra collettività, che si manifestano nell’oscillazione tra le (talvolta folkloristiche) espressioni di solidarietà corale e gli abissi dell’egoismo particolaristico e dell’egotismo individualistico.

Dai mesi di lock-down con i distanziamenti fisici, lo stato di emergenza e i decreti legge, presidenziali e ministeriali, le cantate dai balconi, gli slogan di incoraggiamento all’insegna dell’andrà tutto bene, siamo passati alla rimozione collettiva dei mesi estivi, all’insegna dello scampato pericolo e del ripristino della “normalità”, per risprofondare nuovamente nell’incubo questa volta affrontandolo non con canti e abbracci simbolici, ma con rabbia e astio contro tutto e tutti (non tanto il governo, discutibile per molte inadempienze e inefficienze, quanto verso i “privilegiati” del pubblico impiego, dimenticando che tra questi ci sono gli “eroi” e gli “angeli” della primavera).

Purtroppo, tra gli obiettivi di questa rabbia mancano del tutto i veri privilegiati, quelli che realmente hanno le spalle coperte, ed anzi posseggono risorse sottratte alla collettività che si sono ancor più accresciute indiscriminatamente, con profitti enormi e l’accentuazione del piano inclinato della distribuzione della ricchezza sempre più a vantaggio degli strati sociali ricchi.

Così, questo strabismo indotto da agenzie comunicative potenti e interessate consente alle varie forze politiche – di maggioranza e di opposizione – di proseguire la propria navigazione nella tempesta della lotta per il potere (con irresponsabili litigi sempre più rissosi, chiaramente suscitati dagli appetiti dei miliardi che arriveranno nei prossimi mesi dal Recovery Fund della Next Generation EU): né dalle forze oggi al governo, né tantomeno dall’impresentabile schieramento dell’opposizione, viene una prospettiva di mutamento reale, ma solo scelte volte a perpetuare e consolidare un sistema economico-sociale insostenibile, ingiusto, eticamente (oltreché socialmente) riprovevole.

Tra pochi giorni finirà l’anno e ne arriverà uno nuovo: con oltre 70mila morti in questo anno solo per covid-19 non potremo dire che sia andato tutto bene, ma dobbiamo pretendere una vera svolta che nessuno ci regalerà, va conquistata collettivamente.

(foto: geralt – licenza pixabay https://pixabay.com/it/photos/neve-nevicate-giorno-del-nuovo-anno-2910676/ )