ELEZIONI COMUNALI 2020 VIAREGGIO – Invettive e calunnie per screditare una voce che si alza contro i Padroni del Vapore
Rossella è stufa delle invettive: in pratica – dice – tutto quello che è successo negli ultimi dieci anni in città è merito o colpa mia, con le mie inchieste giornalistiche avrei fatto cadere la Giunta Lunardini, come consigliere di opposizione avrei fatto cadere l’Amministrazione Betti, avrei fatto prepensionare l’ingegner… Fino al peccato capitale di avere portato… non pronunciamo il nome… a Viareggio e di avergli fatto vincere le elezioni.
In effetti è un po’ troppo, pur concedendo qualche marachella che nella vita politica non può mancare. Passi il timbro sul passaporto allo Straniero, ma obiettivamente Rossella non merita tutta questa gloria. Sullo Straniero poi, lei mise il timbro sì, tutto il resto per confezionare il falso d’autore però, carta inchiostro eccetera, furono in tanti a fornirlo in città: almeno per chi non ha perso la memoria. E anche quel timbro… Chi nella vita non ha preso un abbaglio d’amore? E quello di Rossella non fu amore per GDG, ma per la sua città: decisa al punto da rinunciare a candidarsi sindaco, come era nelle cose, pensando di non essere tecnicamente all’altezza di fronte al dissesto finanziario; qualità che, invece, il gatto e la volpe, le cattive amicizie forestiere e altolocate targate piddì, le avevano garantito. In molti ci sono cascati, di fronte a quel sorriso immacolato, splendente da Uomo del Monte, alle sue ricette tecniche imparate a memoria dal Bignami della contabilità pubblica e magistralmente recitate, pronto al sacrificio per depurare la città dagli interessi privati e dalla malagestione, cosparso di salmastro acquistato sulle bancarelle del Corso Mascherato per nascondere il profumo del buccellato di Lucca. In verità, non tutti ci sono cascati, 9.286 cittadini di Viareggio sì: se Rossella avesse davvero la capacità di influenzare così tanta gente a quest’ora chissà dove sarebbe. Il problema delle donne in politica è che sono portate alle passioni, a spendere tutte se stesse in quello in cui credono. E per questo finiscono per essere, sempre, più esposte.
Il punto sui suoi peccati, al di là delle sventure in politica, è che Rossella è una donna: se si fosse chiamata Rossello, probabilmente non avrebbe ricevuto tanta perversa considerazione. Dei consiglieri comunali eletto dal popolo nella lista di Rossella passato armi e bagagli in una notte nelle file di GDG non ha mai parlato nessuno. Come di altri, tutti maschi o quasi, che hanno cambiato più volte casacca che mutande al mattino. Perché nella bassa provincia, e Viareggio è un grande paesone, le donne in politica vanno bene solo quando si occupano di cerimonie: non se prendono iniziative personali, che sbaglino o meno poco cambia. Guardate dal dopoguerra ad oggi quante donne Viareggio può iscrivere nell’albo d’oro degli amministratori comunali, e vedrete.
Ciò che appare surreale è che gran parte di quanti ripetono le invettive contro Rossella per avere portato lo Straniero a Viareggio appartengono a quei 9.286 cittadini che cinque anni fa segnarono con una croce nell’urna il nome dell”Unto del Signore de noartri, o che poi si accucciarono alle sue volontà in attesa di una briciola per sfamare gli affamati. Adesso, dopo che Rossella ha ammesso da tempo il proprio errore politico, dopo avere chiesto scusa ai suoi concittadini per avere sostenuto una scelta sbagliata, dopo essere rimasta in silenzio due anni auto-scontando la pena del proprio peccato a differenza di molti altri che dopo ventiquattrore con le mani ancora sporche di marmellata riappaiono come se niente fosse, c’è chi pensa che un capro espiatorio possa essere ancora utile per nascondere un errore madornale per il quale ben si addice il biblico insegnamento: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Una peccatrice Rossella sì, ma onesta intellettualmente oltre che di mani. Alle donne impegnate in politica, anche per il senso comune, gli errori pesano come peccati mortali, mentre agli uomini è tutto permesso.
Sono impegnata per riconsegnare l’Uomo del Monte al di là del Quiesa, e riconsegnare la città ai viareggini dichiara oggi Rossella. Che dovrebbe fare di più? Il vero obiettivo delle invettive rivolte a Rossella è eliminare una voce di donna che a settembre, in un modo o nell’altro, si farà sentire: che lo faccia dalla sponda politica giusta o sbagliata secondo i punti vista, non conta. Importante è che rimanga il segno dei suoi peccati: l’amore per la sua città. Contro i Padroni del Vapore, a destra o a sinistra ovunque troneggino sulla pelle dei cittadini. (matilde torre)
(foto:_ Bru-nO – licenza pixabay https://pixabay.com/it/photos/rose-fiori-mazzo-autunno-foglie-2806864/ )
