di ANDREA APPETITO – Tutti gli insetti sanno che può capitare di svegliarsi una mattina e ritrovarsi trasformati in umani.
Gli insetti arrancano. È dura la vita degli insetti. Le loro piccole dimensioni spaventano molti. Si fingono morti per eludere le dita che schiacciano e riprendono il cammino guidati da una bussola segreta. Sono capaci di mirabili avventure come il ragno appena uscito dalle pieghe del libro di poesie che sto sfogliando e di cui probabilmente ignora l’autore perché quello che conta di più è la piega e non il poeta.
Mentre digito sulla tastiera l’insetto torna tra le pieghe del libro e chissà se domattina sarà ancora vivo oppure stecchito tra due pagine di versi.
Queste vite minori parlano un linguaggio che non conosciamo si agitano in maniera disordinata e caotica eppure hanno un compito assegnato nell’ordine geometrico del mondo. Prendiamo ad esempio gli stercorari, preziosi come le api, sottovalutati come l’ombra delle nuvole. Il ragno ora passeggia sulla copertina gialla con spirito boulevardier fino a raggiungere il bordo. Sembra a suo agio sul mio libro ma poi s’acquatta all’improvviso tra le lunghe zampe sottili meditando qualcosa di tragico. Tutti gli insetti sanno che può capitare di svegliarsi una mattina e ritrovarsi trasformati in umani.
(foto: licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/609165)

Andrea Appetitoè nato a Roma nel 1971 e insegna Filosofia e Storia in un liceo dei Castelli Romani. Scrittore con il romanzo “Tomàs” (2017), al quale segue “Vietato calpestare le rovine” (2019). Tra le sue opere “Cluster bomb” (2002), la partecipazione all’antologia di racconti su Roma “Allupa allupa” (2006), il testo teatrale “L’eredità” tradotto in portoghese e messo in scena a Rio de Janeiro (2006); ha realizzato con Christian Carmosino alcuni cortometraggi e il film-documentario “L’ora d’amore” (in concorso al III Festival Internazionale del Film di Roma, 2008), con Gianluca Solla ha scritto il breve saggio “Senza nome” (tradotto in spagnolo e pubblicato nell’edizione collettiva “Il impasse de lo politico, 2011); con Cosimo Calamini e Carmosino è autore della sceneggiatura “Emma e Maria” (finalista del Premio Solinas, 2014); è presente nell’antologia “Sorridi: siamo a Roma” (2016).