Una breve riflessione sulla sindrome di assalto al supermercato che in Italia dall’inizio del Coronavirus sta impazzando
La domanda del titolo è molto lecita. Perché tante persone vedono questo momento come un momento in cui il supermercato è il luogo della razzia dato che qualcun’altro potrebbe comprare il mangiare che vorremmo noi. Non si può non dire che queste persone, oltre a creare il panico tra la gente e portarla all’emulazione, siano nel più completo errore.
Nessuno ha fino adesso detto che i supermercati non verranno riforniti di alimenti e di frutta e verdura giorno dopo giorno. Quindi nessuno ha il diritto, il diritto, di mettere in difficoltà tutti i propri concittadini correndo all’assalto di negozi e supermercati. Fino al momento in cui questo tipo di esercizio verrà garantito, nessuno provvisto di soldi potrà non trovare il cibo per se e per la propria famiglia.
Solo un particolare: adesso siamo in un momento di garanzia per le persone che ci stanno accanto. Per le persone che vogliono continuare la propria vita senza febbre o senza altri sintomi o malattie. Quindi se si va in giro a fare la spesa, mantenere le distanze e coprirsi la bocca e il naso con mascherina devono diventare una cosa obbligatoria. Sarebbe meglio dire vincolante per tutti quelli che vogliono uscire da casa propria. Ma bisogna anche venire incontro a quelle persone che le mascherine non ce le hanno. E quindi avere la giusta distanza è già più che sufficiente.

Matteo Baudone, giornalista. E’ nato a Pietrasanta nel 1984.