di BEATRICE BARDELLI – Intervista a Francesco Sale, l’altra faccia della campagna elettorale che non conta per l’informazione di regime.
Per la prima volta in Italia si cimentano nella sfida elettorale del prossimo 25 settembre nuove forze politiche che si definiscono “antisistema”: Italia Sovrana e popolare, VITA ed Italexit. A queste il mainstream nazionale sta dedicando pochissimo spazio nonostante che siano riuscite a riempire le piazze di quella parte della popolazione italiana che si è battuta contro l’obbligo vaccinale e contro il cosiddetto “green pass”.
Una realtà consistente e che conta milioni di persone, praticamente il 25% della popolazione italiana. Secondo quanto riferito recentemente dal quotidiano “La Repubblica”, infatti, sono ben 15,2 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose vaccinale in Italia. Una notizia “bomba” che per la prima volta è riuscita a smentire la nota vulgata governativa che ha sempre attribuito ai cosiddetti “No vax” appena 5 milioni di resistenti.
Lo si sta vedendo nelle piazze dei comizi elettorali dei partiti antisistema che una bella fetta di italiani non è più disposta a subire imposizioni dall’alto. In particolare nelle piazze dei comizi di “Italia Sovrana e Popolare”, una coalizione di 15 realtà tra movimenti e partiti (tra questi il Partito Comunista, Patria Socialista, Riconquistare l’Italia, Ancora Italia, Azione Civile) che si sono confrontati da oltre due anni per riuscire ad essere presenti in tutte le regioni italiane ed a trovare obiettivi comuni che sono stati sintetizzati nei “9 punti per l’Italia”, un programma che si ispira totalmente al rispetto della Costituzione Italiana ribadito nel sottotitolo: “Ritorniamo alla Costituzione!”.
Per approfondire i temi del programma elettorale di ISP (Italia Sovrana e Popolare), domani sera, sabato 17 settembre, a Pisa in piazza Garibaldi, a partire dalle 21, si presenteranno al pubblico i candidati del territorio tra cui Francesco Sale, Antonello Cresti, Salvatore Catello, Alagia Scardigli.
Intervista a Francesco Sale
40 anni, impiegato, di Montopoli (PI), è segretario regionale del Partito Comunista dal 2020 ma ci tiene a sottolineare che è sempre stato iscritto al Partito comunista, prima di Diliberto ora di Marco Rizzo. E’ anche membro del Comitato Centrale del Partito Comunista. Francesco è candidato al collegio uninominale n. 4 per la Camera (maggioritario) di Pisa e provincia ed anche al collegio plurinominale n. 2 per la Camera (proporzionale) delle province di Livorno, Arezzo, Siena e Grosseto.
Italia Sovrana e Popolare è l’unico partito “antisistema” presente in Italia in tutti i collegi elettorali. Come avete fatto?
“Semplice. Sia come partito che come Italia Sovrana e Popolare siamo organizzati da tempo su tutto il territorio nazionale dove abbiamo diffuso capillarmente sia il progetto che il programma finale. Costituiamo una “unità” che si oppone all’agenda Draghi e che si è trovata nelle piazze in questi ultimi due anni. Una unità costruita inizialmente nelle lotte contro il “green pass” e l’obbligo vaccinale e poi contro la guerra e l’Agenda Draghi nel suo complesso. Già come Partito Comunista eravamo ben preparati dal punto di vista organizzativo per cui siamo riusciti a costituire gruppi unitari negli ultimi due mesi per raccogliere le firme. In pochissimo tempo abbiamo raccolto 90.000 firme anche se ne servivano solo 60.000”.
Torniamo alla Costituzione, Avete scritto sui vostri volantini: “Abbiamo nel nome l’obiettivo che vogliamo raggiungere”.
“E’ la sintesi del nostro programma. E’ il risultato di una grande collaborazione di tutti gli aderenti ad ISP che dimostra un grande senso di responsabilità verso il Paese. Le 15 organizzazioni, di fronte alla pandemia ed alla sua gestione sanitaria, di fronte alla guerra ed alla crisi energetica sono riuscite a trovare la responsabilità per fare un passo indietro rispetto ai temi che ci potevano dividere consapevoli della necessità, urgente, di costruire un fronte unitario avanzato che desse speranza alle lavoratrici ed ai lavoratori, ed alla piccola impresa. Abbiamo costruito un programma avanzato per la Sovranità popolare, il primo dei Principi Fondamentali della nostra Costituzione che recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Nel Paese c’era bisogno di costruire un movimento vero che lottasse per l’indipendenza dell’Italia dalla Nato, dall’Unione Europea, dall’Eurozona e dall’OMS per la riconquista del senso dell’interesse nazionale e per l’indipendenza decisionale del nostro Paese. Un movimento che lottasse veramente per la pace e per lo stop all’invio di armi all’Ucraina ed alle sanzioni alla Russia”.
Sull’astensionismo. Da più parti, anche contrapposte, viene l’invito a non andare a votare. Cosa ne pensa?
“E’ il nostro nemico principale. Questo è il momento della scelta di campo. Si vede bene oggi come la politica istituzionale, il partito unico della guerra, Meloni, Cinque Stelle, siano completamente scollati dai bisogni del popolo e del Paese. Ricordiamo che ci sono le forze del dissenso che sono presenti sulle schede elettorali. Oggi non è assolutamente il momento dell’astensionismo. Il sistema vuole l’astensionismo perché è disinteressato alla partecipazione popolare ed alle scelte del Paese, quindi l’astensionismo non farà altro che mantenere il suo potere. Per combattere il sistema è necessario schierarsi e votare per Italia, Sovrana e Popolare. Abbiamo un’occasione unica per mandare a casa le forze politiche del Sistema e dobbiamo fare di tutto per sfruttarla”.
Punti qualificanti del programma di Italia Sovrana e Popolare. Quali sono i più urgenti da realizzare?
“L’urgenza è lavorare sulle questioni della politica estera e della pace. Abbiamo bisogno di creare dentro il Parlamento ed il Paese un forte movimento per la Pace. Dobbiamo eliminare le sanzioni contro la Federazione russa e riprendere relazioni diplomatiche normali con tutti i paesi. Oggi, anche il movimento Cinque Stelle è diventato a favore del rigassificatore di Piombino. Paghiamo l’energia dieci volte più di prima, le imprese italiane subiranno la concorrenza sleale delle imprese USA che pagano l’energia un quindicesimo di quello che pagano le imprese italiane. In questo modo si devasterà l’economia del Paese! E’ urgente riprendere le relazioni diplomatiche ed il Piano di approvvigionamento energetico del Paese attraverso quei canali. Tra l’altro la rigassificazione è un modo di fare energia altamente pericoloso ed inquinante per i territori che ospitano quegli impianti. Ci siamo già opposti e ci opporremo sempre. Il PD ed il Centrosinistra stanno devastando l’ambiente della Toscana, dallo scandalo sui rifiuti tossici conciari nella zona del cuoio emerso nel 2020 fino alla rigassificazione a Piombino. Queste politiche stanno mettendo a serio rischio la qualità dell’ambiente della regione.
E per quanto riguarda la Sanità in Toscana?
“Anche per la Sanità la Toscana si sta distinguendo in senso negativo, ad esempio per la recente chiusura di molti presidi di Guardia Medica. Lo stesso ex governatore Rossi, nel 2020, fu costretto ad ammettere di avere imposto tagli eccessivi al sistema sanitario regionale. L’abbiamo visto anche nel corso della pandemia. Hanno riempito gli ospedali di reparti Covid ed hanno smesso di curare tutti gli altri malati, compresi gli oncologici. Nel nostro programma vogliamo la ristrutturazione del nostro Sistema sanitario anche in regione Toscana, migliorando la sanità di prossimità, ovvero le strutture sanitarie diffuse sui territori e più vicine ai cittadini. La Sanità deve tornare interamente in mano pubblica con assunzioni di personale medico ed infermieristico, cosa che Draghi e Speranza hanno promesso ma non hanno mai fatto. Ed inoltre, importantissimo per noi, vogliamo togliere il numero chiuso dalle Facoltà di Medicina e Chirurgia”.
Per la Scuola cosa prevede il vostro programma?
“Questo Paese deve ritornare ad investire con forza nell’istruzione pubblica. Siamo contrari al modello della Scuola-Azienda che prepara esclusivamente al posto di lavoro. La Scuola e l’Istruzione rendono le persone libere, per questo siamo a favore di vasti investimenti pubblici nei settori della Scuola, Università, Ricerca e siamo contrari alla Didattica a distanza. Inoltre, siamo per la rivalutazione del ruolo degli insegnanti anche attraverso la sburocratizzazione della scuola”.
E per quanto riguarda il settore “lavoro”?
“In Italia le ore lavorate sono sempre meno e da un lato questo dipende dalla tecnologia. Abbiamo bisogno di invertire il meccanismo per recuperare elementi di economia pianificata. E’ lo Stato che deve decidere cosa produrre, quanto e dove produrre. Dobbiamo ridurre gli orari di lavoro anche per dare lavoro per la prima occupazione. Il nostro slogan: lavorare meno per lavorare tutti, naturalmente a parità di salario. Uno dei nostri primi impegni sarà quello di abrogare tutte le norme che rendono il lavoro precario, il Jobs Act in primo luogo e tutte le leggi che precarizzano la vita lavorativa. Dobbiamo anche sostenere economicamente le famiglie, le persone, gli invalidi, sia civili che sul lavoro, per i quali la famiglia rappresenta il sistema di protezione centrale. In questo senso per noi lo Stato dovrebbe assumere la responsabilità del sostegno economico per ogni individuo in difficoltà“.
Con chi collaborerete una volta entrati in Parlamento?
“Con chi NON collaboreremo…Certamente non collaboreremo con tutti quelli che hanno sostenuto e sostengono la guerra e l’invio di armi…praticamente con nessuno dell’attuale arco parlamentare”.
Il programma elettorale
Francesco Sale è candidato alla Camera per Italia Sovrana e Popolare sia al collegio uninominale di Pisa e provincia che al collegio plurinominale delle province di Livorno, Arezzo, Siena e Grosseto.
Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.