di GIUSEPPE RUDISI – L’incontro di apertura con Filippo Grandi Alto Commissario delle Nazioni Unite: “Il movimento degli ultimi”.
“La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili” E’ questa frase di William S. Burroughs che ha ispirato il concetto di “movimento” come filo conduttore della XIX edizione del Festival della Mente che si terrà a Sarzana da venerdì 2 a domenica 4 settembre.
Nel rispetto di un consolidato format che vanta innumerevoli imitazioni verrà offerto al pubblico un insieme eterogeneo di incontri su ambiente, salute, guerra, rete, adolescenti ma anche su cultura, arte e spettacolo che avrà come tema guida: “Creatività e nascita delle idee.”
Nella tre giorni sarzanese si susseguiranno ben 25 eventi con altrettanti autorevoli relatori di respiro internazionale scelti dalla Direttrice Benedetta Marietti, con approccio divulgativo ciascuna relazione entrerà in connessione con un vasto pubblico che ha già assalito le biglietterie fisiche e on line lasciando disponibili ancora pochi posti. Come sempre ci saranno anche gli appuntamenti (25 con le repliche) pensati per giovani e giovanissimi tra scienza, tecnologia, arte, scrittura e disegno.
L’incontro che aprirà il Festival sarà affidato a Filippo Grandi nella sua veste di Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati con la lectio magistralis “Il movimento degli ultimi”. Grandi, che da oltre trent’anni si occupa di cooperazione internazionale per proteggere i diritti di quanti sono costretti a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni, spiegherà come, ad oggi, cento milioni di rifugiati hanno varcato frontiere o cercato riparo in zone più sicure dei propri paesi, mescolandosi agli ancor più vasti flussi di persone che si muovono per motivi diversi: povertà, dinamiche della demografia, malgoverno, desiderio di una vita migliore ma spesso, alle soglie della meta, trovano le porte chiuse del mondo ricco che li respinge mentre milioni di rifugiati ucraini sono stati accolti in tutta Europa a braccia aperte, con misure umane ed efficaci. E’ un’eccezione politica o un esempio di buona gestione a cui ispirarci per meglio affrontare una delle sfide globali del nostro tempo?

Anche quest’anno non mancheranno quei relatori che da innumerevoli edizioni fortificano, con la loro presenza, il prestigio del Festival. Mi riferisco in primis ad Alessandro Barbero che, in “Vite e destini” andrà alla scoperta di tre grandi artisti russi protagonisti della letteratura mondiale le cui vite sono profondamente intrecciate alla storia della madrepatria. Nella prima serata verrà raccontato Mikhail Bulgakov, autore, negli anni di Stalin, del celebre romanzo Il Maestro e Margherita. A seguire la poetessa Anna Achmatova, che ha attraversato la storia della Russia del Secolo breve: dalla corte degli zar alla Prima Guerra Mondiale, dalla Rivoluzione allo stalinismo, fino al disgelo kruscioviano e alla stagnazione degli anni Sessanta. La sua poesia, da sussurro lirico e intimistico, si è tramutata nel grido di dolore di un popolo ridotto al silenzio, raccontando ciò che sembrava impossibile da raccontare. Infine, Iosif Brodskij: poeta russo, ebreo, saggista inglese, cittadino americano e Premio Nobel per la Letteratura nel 1987 la cui poesia è un commento spietato al declino dell’Unione Sovietica e alla mancanza d’anima dell’Occidente, oltre a contenere alcune premonizioni perfino sull’attuale guerra in Ucraina




Anche Matteo Nucci, letterato e studioso del pensiero antico nei tre incontri a lui dedicati affronterà il concetto di movimento, nello spazio, nel tempo e nell’anima, da un punto di vista filosofico e letterario attraverso il confronto tra Omero e Hemingway, Platone e Nietzsche e per finire con i versi della poetessa Saffo e del poeta greco Costantino Kavafis.
Tra i veterani del Festival è confermato lo scrittore Edoardo Albinati che dalla “Guerra alla Retorica” dello scorso anno si concentrerà su “Uscire dal mondo, Isolamento, Solitudine, Segregazione” indagando sulla contraddizione tra il bisogno degli individui di essere partecipi e integrati e quello di fuggire il più possibile dalla “pazza folla”.
New entry del Festival sarà la scrittrice e conduttrice televisiva Daria Bignardi che insieme a Daria Deflorian in “Chiamarsi uguale. Muoversi tra il dire e lo scrivere” esplorerà quei colpi di fulmine che le sono stati fatali per libri, poesie e opere teatrali che raccontano spudoratamente chi siamo e da dove veniamo.”
Grande attesa per la partecipazione di David Grossman uno dei più grandi narratori contemporanei, che in “Un mondo in cammino” affronterà i temi del festival insieme al giornalista, scrittore e saggista spezzino Alessandro Zaccuri.
Non mancheranno gli spettacoli, nella prima serata Vasco Brondi con “Viaggi disorganizzati. Agitarsi cercando la pace”, in cui le canzoni – che lui stesso definisce macchine del tempo e dello spazio – si alternano alla lettura di brani di viaggiatori e scrittori, come Folco Terzani o Erri De Luca. Lo accompagnano Angelo Trabace al pianoforte, Andrea Faccioli alle chitarre e Daniela Savoldi al violoncello.
Nel teatro degli Impavidi, Frida Bollani Magoni, giovanissima artista, figlia d’arte di Petra Magoni e Stefano Bollani, si esibirà nello spettacolo “In concerto. Piano e voce”. E’ una musicista che si sta imponendo come una delle artiste più mature e sorprendenti del panorama internazionale per la sua capacità di impossessarsi delle note e restituirle con significati diversi. Al pubblico del festival proporrà brani che raccontano i suoi interessi musicali, da Lucio Dalla, Leonard Cohen e Franco Battiato, fino ad Ariana Grande e Britney Spears.




Sempre al Teatro degli Impavidi la poetessa Mariangela Gualtieri in “Cattura del soffio” coglie il movimento primario – il soffio, appunto – che ci tiene appesi alla vita, mentre tutto attorno si muove, e lo fa dando voce a ciò di cui più ci importa: l’amore, il dolore, il mistero, i figli, la morte, la riconoscenza, il perdono, la cura degli altri, la natura.
Quest’anno torna anche parallelaMente, rassegna off coordinata da Virginia Galli, Francesca Giovanelli ed Elisa Palagi, che vede come protagonisti artisti e associazioni culturali del territorio, in programma dal 31 agosto al 2 settembre nel centro storico di Sarzana.
I podcast di tutti gli incontri del Festival della Mente sono disponibili gratuitamente sulle piattaforme Spotify, Spreaker, Apple Podcast, Google Podcasts. I video degli incontri, a partire dal 2014, sono disponibili sul canale YouTube del festival.
Prevendita dal 21 luglio su www.festivaldellamente.it e a Sarzana presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi (informazioni e orari nella sezione “Biglietti” del sito del festival).
Biglietti: lezione inaugurale gratuita con prenotazione obbligatoria; tutti gli appuntamenti € 4; spettacoli di Vasco Brondi, Frida Bollani Magoni e Mariangela Gualtieri € 10. Su ciascun biglietto si applica una commissione per il servizio prevista dal circuito di vendita, pari a € 1.
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Giornalista pubblicista, è nato a La Spezia, laureato in Giurisprudenza a Pisa, ha lavorato nel settore bancario/assicurativo a Milano e a Siena dove tuttora vive e lavora. Ha collaborato con riviste economiche e finanziarie, e ha scritto per eventi culturali nazionali. Scrittore, ha pubblicato la raccolta di racconti “Carne Umana” e nel 2019 il romanzo “Un film già visto”. Collabora con Mondadori.