AEROPORTO DI FIRENZE 1/ “Nessuno potrà più dire che era all’oscuro”. Il consigliere regionale Silvia Noferi (5 Stelle) denuncia le mancanze.
Apriamo con questo articolo lo Speciale di Toscana Today dedicato all’Aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze. Lo facciamo per tre ragioni: perché si tratta di una realtà importante che impatta sulla vita del territorio e sull’economia regionale; perché rappresenta un interesse di potere politico del governo della Toscana; perché non è facile per chi va contro il Potere, soprattutto in Toscana, ricevere la corretta informazione su quello che dice. Considero tutte e tre le ragioni, sufficienti per fornire ai lettori quanto è emerso dall’indagine svolta dal consigliere regionale Cinque Stelle Silvia Noferi. Ciò che noi pensiamo sull’Aeroporto di Firenze, l‘abbiamo scritto.
Il Consiglio Regionale della Toscana, nella seduta di ieri, ha bocciato l’Ordine del Giorno presentato dal consigliere Noferi nel quale si chiedeva alla Giunta Regionale di “predisporre l’immediata chiusura dell’Aeroporto Vespucci di Firenze a causa della mancanza delle autorizzazioni previste ai fini della sua operatività in sicurezza almeno fino a quando il Gestore non provvederà alla messa in atto di tutte le prescrizioni precettive, e non otterrà la necessaria Conformità Urbanistica ai sensi del DPR 383/1994”.
Dopo la pubblicazione, invieremo i nostri articoli al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all’Assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli, al Presidente di Toscana Aeroporti S.p.a. Marco Carrai (la società di gestione dell’Aeroporto Amerigo Vespucci), per dare conto ai lettori della loro opinione e della loro versione dei fatti: anticipo che non sarebbe bello nei confronti dell’opinione pubblica ignorare questa richiesta. Invieremo gli articoli anche al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.
Le questioni poste dal consigliere regionale Silvia Noferi riguardano non solo il rispetto della legge, ma anche la sicurezza dei viaggiatori e dei cittadini: è evidente che i cittadini dell’area fiorentina e i toscani non possono accontentarsi della bocciatura politica dell’Ordine del Giorno; vorremmo tutti essere rassicurati, viceversa, che tutto è a posto, da chi ha il titolo ed il dovere istituzionale per farlo. Considerando anche che la Regione Toscana nel novembre scorso autorizzò lo stanziamento di 10 milioni di euro alla società che gestisce lo scalo di Firenze. (A.B.)
Le domande finali si Silvia Noferi bocciate dal Consiglio Regionale
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
“A predisporre l’immediata chiusura dell’Aeroporto Vespucci di Firenze a causa della mancanza delle autorizzazioni previste ai fini della sua operatività in sicurezza almeno fino a quando il Gestore non provvederà alla messa in atto di tutte le prescrizioni precettive, derivanti dal Decreto interministeriale di VIA 0676/2003, e non otterrà la necessaria Conformità Urbanistica ai sensi del DPR 383/1994. A iniziare una supplementare istruttoria di VIA, integrativa al Decreto 0676/2003 qualora l’aeromobile Airbus A 319 dovesse ancora far parte della fleet mix operativa al momento della riapertura. A tutelare prima di tutto il diritto dei cittadini, sancito dall’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: Diritto al rispetto della vita privata e familiare e protezione dai rumori molesti scegliendo di predisporre la chiusura definitiva dell’Aeroporto Vespucci di Firenze.
Aeroporto di Firenze: “Nessuno potrà più dire che era all’oscuro”.
“Nel caso dell’aeroporto di Firenze, nessuna delle prescrizioni per le mitigazioni dell’inquinamento atmosferico e acustico previste dal Decreto VIA 676/2003 è mai stata attuata e la popolazione da anni subisce gli effetti di uno sviluppo aeroportuale senza controlli né limitazioni da parte degli organi preposti a far rispettare l’osservazione dei limiti di Legge (la Regione Toscana). Da anni mi sto occupando di questa questione ma soprattutto negli ultimi mesi, le mie ricerche si sono concentrate sui documenti autorizzativi dell’attuale aeroporto Amerigo Vespucci; per questo a gennaio scorso ho chiesto chiarimenti alla Giunta Regionale”.
L’interrogazione del 4 gennaio 2021 di Silvia Noferi:
Si può leggere leggere l’interrogazione: qui nell’articolo che Toscana Today pubblicò e qui nell’originale depositato in Regione.
Prosegue la dichiarazione resa dal consigliere regionale Noferi.
La risposta degli assessori Marras e Monni.
Gli assessori Marras e Monni nella loro risposta hanno candidamente affermato, forse senza rendersi nemmeno conto di cosa volesse significare sino in fondo, che il gestore dell’aeroporto non ha ottemperato alle prescrizioni dettate dalla Commissione VIA con il Decreto 676/2003 in quanto troppo onerose e che le prescrizioni sono decadute perché il gestore ha deciso di presentare un nuovo progetto (ndr. il Masterplan 2014-2029, che prevedeva la costruzione di un nuovo aeroporto nello stesso quadrante a nord-ovest della città di Firenze). In virtù di questa scelta, secondo gli assessori, il gestore non ha richiesto nemmeno la conformazione urbanistica, che ricordiamo, è prevista per tutte le opere statali dal Decreto 383/1994.
Ma il Masterplan 2014-2019 per la costruzione del nuovo aeroporto è bocciato da tutti i tribunali.
Si da il caso che il Masterplan 2014-2019 per la costruzione del nuovo aeroporto sia stato bocciato da tutti i tribunali intervenuti ed è quindi decaduto ma, evidentemente, questa cosa deve essere sfuggita agli assessori. Nel frattempo, dal Decreto VIA del 2003 e il tentativo di costruire il nuovo aeroporto, lo scalo fiorentino ha visto un notevole sviluppo, sia in numero di passeggeri, che di voli e opere infrastrutturali realizzate all’interno dello stesso sedime aeroportuale. Non mancano certamente le prove per poter sostenere questa tesi; se non bastassero le numerose (e improvvide) dichiarazioni dei rappresentanti del Gestore si potrebbe facilmente consultare le statistiche di Asso Aeroporti secondo le quali si è passati da 1.521.272 di passeggeri nell’anno 2000 ai 2.874.233 passeggeri nell’anno 2019.
Nuove opere senza certificato di conformità urbanistica
Si trovano facilmente notizie quando nel 1993 fu inaugurato il nuovo hangar della Meridiana, né si può ignorare che sono state realizzate la nuova torre di controllo, la nuova palazzina arrivi/partenze, la nuova stazione di polizia, la nuova sede dei VV.F. Tutte infrastrutture che testimoniano la realizzazione, anche se parziale, delle opere dichiarate nel progetto di sviluppo che arrivava fino al 2010 ma, che proprio in virtù del Decreto 383/1994, devono essere corredate di certificato di conformità urbanistica (che non c’è!).
La lettera-denuncia dell’Associazione VAS
Dalla consultazione del prezioso archivio on-line dell’associazione VAS, sempre in prima linea nel far valere i diritti dei sorvolati e dei trasportati, ho potuto leggere una lettera che a gennaio 2018 la Direzione Generale Valutazioni Ambientali del MATTM per tramite del Direttore Generale Giuseppe Lo Presti, dichiara: “Il ricorso straordinario non ha mai sospeso gli effetti del Decreto VIA 676 del 2003 sul Piano Generale di Sviluppo dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, pertanto le prescrizioni ivi contenute hanno sempre mantenuto la loro efficacia precettiva relativamente a detto progetto. Tuttavia non risulta agli atti della Scrivente che l’allora Società A.d.F. (oggi Toscana Aeroporti S.p.a.) abbia realizzato le opere oggetto del suddetto Decreto…”
Il Ministero nessuna verifica ispettiva
Nessuna verifica ispettiva da parte del Ministero competente è però mai stata fatta per appurare se le opere elencate a pagina 2 del parere n.549/2003 della Commissione Tecnica per la Valutazione Ambientale, parte integrante del Decreto Interministeriale di VIA 676/2003, fossero state o meno mai realizzate, eppure sono lì sotto gli occhi di tutti. Il gestore aeroportuale, nel silenzio generale delle Istituzioni locali, ha quindi scelto quali opere realizzare fra quelle presentate nel progetto di sviluppo 2010, nonostante la realizzazione di opere parziali sia vietata dalle regole dell’Unione Europea che non prevedono la possibilità di realizzare parte delle opere attuando solo alcune prescrizioni (Art.2, comma 1, Direttiva 85/337).
Il 9 aprile 2021 colpo di scena: il Ministero smentisce gli assessori Monni e Marras.
Pochissimi giorni fa, esattamente il 9 aprile 2021, il colpo di scena: il Ministero della Transizione Ecologica, tramite il Direttore Generale Oliviero Montanaro, in una lettera inviata per conoscenza anche alla Regione Toscana, ribadisce in modo inequivocabile che non esiste nessuna legge con la quale il Ministero possa dispensare il gestore dall’ottemperare quanto disposto dal Decreto VIA 676/2003, confutando in questo modo le affermazioni degli assessori regionali Monni e Marras.
Il Ministero della Transizione Ecologica ha ributtato sul tavolo il problema principale: chi ha per-messo e perché, che i cittadini delle frazioni di Brozzi, Peretola e Quaracchi siano stati esposti per anni a livelli insostenibili di rumori a tutte le ore del giorno e della notte oltre che a gravissimi rischi? Perché ci si ostina a mantenere aperto questo aeroporto?
Fine della prima parte.
Per questi motivi ho presentato una mozione (bocciata da tutte le forze politiche) per la chiusura immediata dell’Aeroporto di Firenze fino a quando non verrà fornita la documentazione che attesti che tutto lo sviluppo aeroportuale è stato fatto secondo le regole o in alternativa vengano realizzate tutte le opere previste dalla Commissione VIA , comprese quelle relative alla sicurezza e alla tutela, perché da oggi in avanti nessuno in Consiglio Regionale potrà dire di non essere stato adeguatamente informato in caso di incidenti aerei o alla scoperta di altri effetti negativi su un’ampia porzione di popolazione.