FIRENZE – Se la Funaro preferisce il Governo delle Ombre

di ALDO BELLI – Il caso Andrea Buscemi. Colpevole di essere stato assolto. la Funaro lo estromette. Chi sono le ombre dietro alla Funaro?

La vicenda Buscemi è stata sbrigativamente accantonata. Forse perché sono tutti concentrati sulla portata storica delle elezioni: la possibile perdita di Palazzo Vecchio per la sinistra. Detto tra parentesi, solo questo può spingere gli elettori fiorentini affezionati alla tradizione comunista (e non è un’offesa) a votare Sara Funaro sindaco. La caratura del suo avversario, Eike Schmidt, già direttore delle Gallerie degli Uffizi, è obbiettivamente più prestigiosa. La Funaro è stata “assessora” (rigorosamente scritto, nella città di Dante, con la lettera ‘a’ finale) a Welfare e Sanità, Casa, Pari Opportunità, Accoglienza e Integrazione e poi anche Pubblica Istruzione. Impegno lodevole, ma un po’ poco come esperienza per la dimensione internazionale di una capitale del mondo come Firenze.

La Funaro si presenta come candidata sindaco del centrosinistra dicendo: Vorrei che Firenze fosse sempre di più la città della tolleranza e del rispetto”. Un mese dopo, il 14 maggio, l’attore e regista Andrea Buscemi viene indicato capolista del Il Centro a sostegno della Funaro. Ventiquattr’ore ed è fuori: “La mia sensibilità – spiega Sara Funaro – per temi quali le pari opportunità, i diritti delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza mi portano ad affermare che la presenza dell’attore Andrea Buscemi, la cui storia non conoscevo, nella lista il Centro non è opportuna: ho letto che è stato assolto nella vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, ma su questi temi non possono esserci ombre che rischierebbero di dare un messaggio fuorviante: la sua candidatura deve essere quindi ritirata e non può partecipare alla nostra campagna elettorale. Io sono da sempre vicina alle battaglie delle donne e delle associazioni che ogni giorno lavorano sul territorio al loro fianco”.

Andrea Buscemi, nel contesto di una relazione sentimentale, era stato accusato di stalking. Nel gennaio 2016 il Tribunale di Pisa dopo tre anni di processo lo assolve perché il fatto non costituisce reato. Anda e rianda tra tribunale, corte d’appello e cassazione. Viene poi prosciolto anche dall’accusa di avere condizionato una testimone, quindi archiviato dal Gip sull’accusa di diffamazione. “Ho letto che è stato assolto nella vicenda giudiziaria... ma su questi temi non possono esserci ombre” dice la stessa Funaro. E questo è il punto politico che va oltre la vicenda personale di Buscemi.

A governare Firenze, prima della Legge, prima delle Sentenze e della Costituzione della Repubblica, saranno sì la “tolleranza” e il “rispetto”, ma in versione Funaro: il Governo delle Ombre.

Il candore della candidata sindaco e quell’invocazione alla “non opportunità” teorema tipico dell’epurazione germogliata sulle rive del Don e nelle sacrestie dei sepolcri imbiancati, non ha reso un buon servizio all’immagine laica e trasparente del centrosinistra: sempre che adesso la Funaro non dica agli elettori fiorentini di quali “ombre” si tratta. Non lasci incompiuto il dubbio che la rapidità della decisione con la quale ha estromesso e silenziato un libero cittadino candidato alle elezioni, ventiquattrore, sia stato l’esito di un attacco di panico conseguente ad un ricatto politico: Firenze non merita un sindaco impotente alle lobby. Non ha reso un buon servizio neppure alle “battaglie delle donne”: perché le persecuzioni personali non appartengono alla storia del movimento femminile italiano.

Meglio essere chiari prima che dopo. Sarebbe un vero peccato, e non solo per Firenze, ritrovarci Palazzo Vecchio che anziché guardare all’esempio del nonno Piero Bargellini, il grande sindaco dell’alluvione del 1966, seguisse le orme dei roghi di Piazza della Signoria.


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