Durante il Viaggio Apostolico in Kazakhstan: “condizione essenziale per uno sviluppo davvero umano e integrale è la libertà religiosa”.
Ancora una volta Francesco ha mostrato la propria autorità di leader non solo spirituale ma anche del mondo moderno che ancora fatica ad essere tale nella pienezza: “La libertà religiosa è un diritto fondamentale, primario e inalienabile”. E lo afferma come valore assoluto, per tutti ovunque sulla Terra.
“Condizione essenziale per uno sviluppo davvero umano e integrale è la libertà religiosa. Fratelli, sorelle, siamo creature libere. Il nostro Creatore si è “fatto da parte per noi”, ha, per così dire, “limitato” la sua libertà assoluta per fare anche di noi delle creature libere. Come possiamo allora costringere dei fratelli in nome suo? «Mentre crediamo e adoriamo – insegnava Abai –, non dobbiamo dire che possiamo costringere gli altri a credere e adorare» (Parola 45)”.
“La libertà religiosa è un diritto fondamentale, primario e inalienabile, che occorre promuovere ovunque e che non può limitarsi alla sola libertà di culto. È infatti diritto di ogni persona rendere pubblica testimonianza al proprio credo: proporlo senza mai imporlo. È la buona pratica dell’annuncio, differente dal proselitismo e dall’indottrinamento, da cui tutti sono chiamati a tenersi distanti. Relegare alla sfera del privato il credo più importante della vita priverebbe la società di una ricchezza immensa; favorire, al contrario, contesti dove si respira una rispettosa convivenza delle diversità religiose, etniche e culturali è il modo migliore per valorizzare i tratti specifici di ciascuno, di unire gli esseri umani senza uniformarli, di promuoverne le aspirazioni più alte senza tarparne lo slancio”.
Il discorso integrale
