FRANCESCO. Messaggio contro gli sprechi e le perdite alimentari

“Urgente un radicale cambio di paradigma, non possiamo più limitarci a leggere la realtà in termini economici o di profitto insaziabile”.

“Sono i poveri e i bisognosi di questo mondo, che raccolgono dalla spazzatura il cibo che gli altri sprecano altezzosamente e per i quali sospirano, sono i giovani che chiedono apertamente che vengano sradicati una volta per sempre tutti gli effetti dannosi che la perdita e lo spreco alimentare hanno sulle persone e sul pianeta, chiedendoci maggiore consapevolezza, affinché non si ripetano pratiche così dannose”. Inizia così la lettera che Papa Francesco ha inviato oggi 29 settembre 2023 al direttore generale della FAO, Qu Dongyu, in occasione della Giornata internazionale internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari (International Day of Awareness of Food Loss and Waste) promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Francesco attribuisce “la piaga della perdita e dello spreco alimentare”, ad un’unica radice di fondo: “la cultura prevalente che ha portato allo snaturamento del valore del cibo, riducendolo a mera merce di scambio. A ciò si aggiunge l’indifferenza generale verso le persone indigenti, così come la poca cura riservata al creato”.

Il Papa ha ripetuto anche in questa occasione la sua critica di fondo all’egoismo che da un lato porta a lasciarsi andare irresponsabilmente e smisuratamente nell’uso dei beni primari e, dall’altro, non indignarsi vedendo gli ancora troppi esseri umani che non hanno il necessario per vivere. L’egoismo che “si traduce anche nell’attuale logica del profitto che regola le relazioni sociali e lo sfruttamento irrazionale e vorace delle risorse naturali”.

L’urgenza di un cambio radicale di paradigma

“Dobbiamo tutti convincerci dell’urgenza di un radicale cambio di paradigma, perché non possiamo più limitarci a leggere la realtà in termini economici o di profitto insaziabile. Il cibo ha un fondamento spirituale e la sua corretta gestione implica la necessità di adottare comportamenti etici”.

Il cibo non può essere considerato un problema

“Ricordiamolo sempre: il cibo assicura la vita e non può mai essere considerato un problema. Infatti, è l’esistenza di ogni persona a fungere da scopo e stimolo per migliorare il nostro lavoro quotidiano. Non si può quindi continuare ad alludere alla crescita della popolazione mondiale come alla causa dell’incapacità della terra di nutrire sufficientemente tutti, perché
in realtà la vera ragione alla base del proliferare della fame nel mondo risiede nella mancanza di una concreta volontà politica di ridistribuire i beni della terra, affinché tutti possano godere di ciò che la natura ci offre, e nella deplorevole distruzione del cibo basata sul vantaggio economico”.

Gettare il cibo nella spazzatura

“Lo spreco alimentare, una delle forme più gravi di produzione di rifiuti, dimostra anche un arrogante disprezzo per tutto ciò che, in termini sociali e umani, si nasconde dietro la produzione alimentare. Gettare il cibo nella spazzatura significa non valorizzare il sacrificio, il lavoro, i mezzi di trasporto e i costi energetici necessari per portare in tavola cibo di qualità. Significa disdegnare chi si impegna quotidianamente nel settore agricolo, industriale e dei servizi per fornire cibo che, andando perduto o finito sprecato, non ha raggiunto il suo lodevole scopo”.

Come porre fine alla perdita e allo spreco alimentare?

Si chiede Papa Francesco. “Per raggiungere questo nobile obiettivo è necessario investire risorse finanziarie, unire le volontà e passare da semplici dichiarazioni a decisioni chiaroveggenti e incisive. Ma soprattutto è fondamentale rafforzare in noi la convinzione che il cibo scartato è un affronto ai poveri. È il senso di giustizia verso chi è nel bisogno che deve spingere ciascuno e ciascuno ad un cambiamento categorico di mentalità e di comportamento.

(foto: sfondo di copertina licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/763405)

Print Friendly, PDF & Email