GIALLI – Vito Franchini “Il 9 che uccide”

GIUNTI EDITORE – In libreria dall’11 maggio il secondo giallo del 44ennei ufficiale di Polizia Giudiziaria, mantovano di natali persiani.

Un ufficiale dei Carabinieri autore di libri gialli. Gialli scritti da un mantovano nato in Iran quarantaquattro anni fa, padre di due bambine, alle spalle una famiglia avventurosa. Avventurosa nel senso che i suoi genitori amavano spostarsi da un continente all’altro, e Vito già da adolescente ha visto paesi diversi, soprattutto africani, è in Africa che perde il padre. Completati gli studi in Legge, partecipa al concorso pubblico che lo porta nell’Arma. E in Africa ritornerà, stavolta, con una divisa e l’insegne dell’Unione Europea. Intanto, c’è la passione per la scrittura. E’ appassionato di antropologia. Non ho mai fatto corsi di scrittura dice, la fantasia probabilmente gli scorre nel sangue tra finzione e realtà per i tanti colori umani che ha incontrato nella vita e che continua a scoprire nei casi umani e giudiziari del suo lavoro di ufficiale dei Carabinieri.

Insomma, già all’impatto ci sono tutte le premesse per la curiosità di un lettore appassionato di libri gialli.

“Il 9 che uccide”

Il nuovo libro (che uscirà in libreria l’11 maggio) segue “Il predatore di anime” uscito nel 2021 sempre per i tipi di Giunti editore (468 pagine, €. 16.90).

Sabina Mondello, dirigente di polizia a Roma, dopo la lunga parentesi segnata dallo scandalo che le ha segnato la carriera, viene finalmente chiamata ad un nuovo incarico operativo. Un riconoscimento infine dovuto? O l’inevitabile corso delle regole? Lo vedremo leggendo il libro. Intanto, si può dire che viene assegnata a Verona come capo della Squadra Mobile. Un incarico di sicuro prestigio.

L’impatto con Verona si presenta con il corpo di uno studente universitario rinvenuto all’interno della Facoltà di Medicina. Un suicidio? Tutto lascia pensare al gesto disperato di un ragazzo. Routine nell’attività di un commissariato di una grande città. Se una serie di coincidenze inquietanti con altre morti enigmatiche non sollevassero un dubbio. Atroce. Sabina Mondello indaga, e si ritrova di fronte a nove suicidi. Manca l’impronta tipica del serial killer, eppure deve esserci un filo conduttore.

A sconvolgere i dubbi compare a Verona Nardo Baggio, lo sbirro con il senso di giustizia dai labili confini tra quella terrena e quella divina.

Nardo è “Il predatore di anime”, colui che ha sconvolto la vita di Sabina anni fa, e che la metterà di nuovo a soqquadro, senza chiedere il permesso, senza sconti. I suoi approcci, i suoi metodi, sono discutibili, sempre al limite, ma nessun altro appare in grado di dare una spiegazione all’unico indizio ricorrente, onnipresente, infestante: il numero 9, che porterà i protagonisti di questo vortice investigativo indietro nel tempo, tra i figli dei fiori, le melodie immortali dei Beatles, Los Angeles estate del 1969 e…

Basta così. In fondo, si tratta di un libro giallo.