(SOLFERINO LIBRI) – In libreria il 21 luglio. Il suo progetto Endeavor 8000 è stato coronato il 12 maggio 2005 con l’ascesa dell’Annapurna.
«All’alba del 1° agosto del 2008, una trentina di scalatori appartenenti a dieci spedizioni diverse lasciò i campi alti sulla cresta degli Abruzzi del K2. Con i suoi 8611 metri, il K2 è la seconda vetta più alta del mondo, e s’innalza dalla catena del Karakorum nel Pakistan settentrionale. Dopo settimane di attesa forzata per il brutto tempo, nel primo giorno limpido e senza vento gli alpinisti erano pronti a tentare l’ascesa alla vetta. Nelle trentasei ore successive, undici di quelle persone avrebbero trovato la morte lassù, sulla cresta degli Abruzzi. Quel disastro si sarebbe trasformato nella più grave tragedia provocata da un singolo evento nella storia del K2, la seconda per importanza nel lungo elenco di spedizioni sulle catene di Himalaya e Karakorum. E nessuno l’aveva prevista».
La storia alpinistica del K2 è ben nota in Italia grazie alle gesta di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, primi salitori nel luglio del 1954: i successi e le tragedie che la costellano e le questioni fondamentali poste dall’alpinismo, la valutazione dei rischi, l’ambizione, la lealtà, lo spirito di sacrificio e il prezzo della gloria.
Ed Viesturs ha tutte le carte in regola per parlarne; è l’alpinista americano più conosciuto, l’unico ad aver scalato tutti gli Ottomila. Nel 1992, è proprio sul K2 che fu travolto da una valanga, ma fortunatamente riuscì a frenare la sua rovinosa caduta e a salvare anche il suo compagno di cordata, Scott Fischer.
Ed Viesturs
L’autore (Fort Wayne, Indiana, 1959) ha rinunciato alla professione di veterinario per dedicarsi a tempo pieno all’alpinismo professionistico e realizzare il suo obiettivo: la vetta dei 14 Ottomila senza l’aiuto di ossigeno supplementare. É uno dei pochi scalatori al mondo ad aver raggiunto questo traguardo, e l’unico americano. Il suo progetto, battezzato Endeavor 8000, è stato coronato il 12 maggio 2005 con l’ascesa dell’Annapurna, una delle cime più difficili e pericolose. Ha partecipato alle riprese del film IMAX Everest, girato poco dopo la tragedia del 1996, immortalata da Jon Krakauer in Aria sottile. In quella drammatica occasione, Viesturs fu parte attiva dei soccorsi. Nel 1992 ha ricevuto il David A. Sowles Memorial Award dalla American Alpine Club, prestigioso riconoscimento assegnato ad alpinisti che si siano distinti per il valore e la generosità nelle operazioni di salvataggio. Attualmente tiene conferenze e seminari motivazionali per aziende, collabora come consulente al design e al testing di indumenti e strumenti per l’outdoor e si dedica alla scrittura.
(foto: sfondo licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/763928)
