I Paladini Apuoversiliesi: lotta all’erosione del territorio

L’assemblea dei Paladini Apuoversiliesi conferma presidente Orietta Colacicco, eletto il nuovo Consiglio Direttivo per i prossimi cinque anni

Pubblichiamo il Comunicato stampa pervenuto


L’assemblea dei Paladini Apuoversiliesi del 19 Dicembre ha eletto il nuovo consiglio direttivo in carica per i prossimi cinque anni. Entra Daniela Bertelli di Pietrasanta, confermati Orietta Colacicco, Paolo Corchia, VicePresidente Nazionale Federalberghi, Umberto Donati, Umberto Nesi, imprenditore di Massa, Anna Schiaffino avvocato di Massa. Il Consiglio Direttivo ha poi eletto Orietta Colacicco come Presidente, Umberto Donati Vice Presidente, Anna Schiaffino Segretario e Daniela Bertelli Tesoriere.

E’ stato fatto il punto sull’erosione della spiaggia, al centro degli interessi dei Paladini sin dalla sua formazione nel 1999. Il professor Giovanni Sarti ha illustrato il budget sedimentario, una ricerca della Facoltà di Scienza della Terra dell’ Università di Pisa che ha calcolato quantitativamente i volumi di sabbia in entrata e uscita nell’area compresa fra i fiumi Magra e Arno a partire dal 1980. Indagine nuova e importante, il cui risultato purtroppo è di un deficit sedimentario di 243.900 mc.

“E già questo aspetto – dice Orietta Colacicco, presidente dei Paladini” dovrebbe essere tenuto molto presente prima di qualunque scelta e prima di qualunque opera”.

Il professor Mauro Rosi dell’Università di Pisa ha insistito sulla necessità di un ripascimento strutturale, secondo un piano programmato, prelevando la sabbia dalle zone in accumulo a Viareggio e in Versilia per portarla a quelle in erosione a Ronchi, Marina di Massa, Partaccia e Poveromo, dove si è visto solo, con due anni di ritardo, un intervento su 350 metri rispetto agli 800 previsti. Un intervento da due milioni e trecentomila euro, che non si sa quando sarà ultimato, visto che è stato bloccato proprio in questi giorni, e one shot, che certo non può servire, perché bisogna intervenire su tutta l’area in sofferenza con una manutenzione continuativa, con un approccio gestionale ed economico condiviso dalle istituzioni e dalle categorie interessate.

“Se c’è un deficit sedimentario, se bisogna procedere a un notevole impegno economico per il ripascimento, bisogna pensare che ogni investimento rischia di essere vanificato – continua Colacicco – considerando l’ampliamento del porto di Carrara secondo il DPSS – Documento di Pianificazione Strategica di Sistema dell’Autorità Portuale della Liguria Orientale già approvato dalla Regione Liguria e dalla Regione Toscana. “Quando Il 7 Novembre 2018 eravamo stati invitati a La Spezia dall’Autorità Portuale alla presentazione del DPSS era prevista “la realizzazione di una nuova darsena e di nuovi piazzali in corrispondenza del piazzale Città di Massa con il relativo allungamento dell’opera foranea di sopraflutto”.

Non erano però indicate le dimensioni, che, alla nostra eccezione avevano risposto, sarebbero state determinate da un modello numerico. Ora siamo a un ampliamento pari al 70-80% del porto attuale, che desta grande preoccupazione e non leggiamo di alcuna prova o modello, rispetto alla possibile accelerazione dell’erosione.

Causa dell’erosione, che è già arrivata a Forte dei Marmi, ben visibile a Vittoria Apuana, è certamente il porto, come del resto più di un secolo fa, prima della sua realizzazione, diceva la relazione Lizzoli del 1801, come hanno detto i 59 scienziati del Forum Internazionale del Mare e delle Coste di Forte dei Marmi nel 2001, poi dal 2014 al 2016. Un ampliamento che è quasi un raddoppio, perché accanto al porto commerciale pare troverà spazio un porto turistico”. E Paolo Corchia, aggiunge “Anche noi Paladini avevamo pensato a un porto turistico, anzi a una riconversione, e senza nessun ampliamento, del porto esistente in turistico, con una banchina per il commerciale. Un grande porto come le marine in Francia, e il socio architetto Tiziano Lera aveva immaginato tutta la trasformazione di Marina in chiave urbanistica, un’opera che nel suo complesso senza produrre nuova erosione, avrebbe rilanciato tutto il comprensorio apuoversiliese, creando lavoro. Al contrario bisogna chiedersi quanto sarebbe invitante un porto turistico, come quello previsto, incastonato fra i container, privo di alberghi, ristoranti, punti di servizio e passeggio”.

Al di là di questo, che sarebbe un danno in primis per Marina di Carrara, dove oltretutto si teme sempre una possibile esondazione, forte il ricordo dell’alluvione del 2014, bisogna considerare anche che sul precedente accordo di programma per l’ampliamento del porto firmato da Regione, Comune di Carrara e Autorità Portuale della Liguria Orientale pende un ricorso al TAR, firmato dal Comune e dai balneari di Forte dei Marmi, da alcuni balneari di Montignoso, oltre ad alcuni balneari e camping di Marina di Massa: Partaccia.

Il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, che ha ricordato che l’unico Comune a prendere posizione, firmando il ricorso al Tar tuttora pendente, contro un’opera che potrebbe portare gravi danni alla costa è stato proprio il Comune di Forte dei Marmi, ha dichiarato che si farà catalizzatore di tutte le energie in campo dialogando con tutti gli altri Comuni della costa Apuoversiliese e la Regione Toscana, per arrivare a proposte univoche, risolutive, se necessario contrastando progetti che potrebbero recare danno al territorio.

Il sindaco di Massa Francesco Persiani ha fatto notare che nel progetto del Piano Regolatore del porto di Carrara, a sue mani, non risulterebbe un ampliamento come quello desumibile dal DPSS, che però hanno sottolineato i Paladini è propedeutico. Per questo hanno chiesto un incontro per poter visionare tale piano regolatore, facendo anche presente che l’ ipotesi già ventilata dalla scorsa estate di utilizzare le soffolte per non produrre erosione è molto discutibile, semplicemente perché, come ha sottolineato Umberto Nesi sono già state utilizzate e hanno prodotto ulteriore erosione. E’ in gioco un’economia turistica, che conta,15.000 occupati più tutto l’indotto di artigiani, giardinieri, guardiani, addetti alle pulizie delle case, per un valore di 3 Miliardi di euro, cui si aggiunge l’enorme patrimonio immobiliare.

“Il territorio è interprete del proprio Futuro” è intervenuto Emanuele Plata, Presidente di Planet Life Economy Foundation, Associazione che dal 2003, si occupa di dare concretezza ai principi della Sostenibilità al fine di includerli nelle dinamiche gestionali dell’impresa, promuovendo la realizzazione di un nuovo modello economico e sociale. Dal 2013 membro del Consiglio Nazionale della Green Economy, struttura consultativa dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, dal 2016 è membro dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Per Plata l’Apuoversilia tutta è un territorio omogeneo con sue caratteristiche come i Paladini continuano tenacemente a dire, dimostrando di essere un’Associazione di qualità, capace di promuovere partecipazione e di formulare proposte.E necessario un ripensamento strategico, che coinvolga tutti ad andare nella stessa direzione a favore della Next Generation. Il caso Apuoversilia è talmente singolare che lo proporrà come modello da discutere all’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Fra i relatori anche Anna Schiaffino, Tito Franzini, ingegnere e socio di Massa, che si è concentrato sugli aspetti tecnici. Oltre ai soci erano presenti Il presidente di Federalberghi Costa apuana Sabrina Giannetti, il presidente dei Balneari di Montignoso Romina Bertocchi, diversi balneari di Massa e Forte dei Marmi, Stefano Gazzoli presidente Regionale Balneari Confesercenti e Martino Barberi presidente dell’Unione Balneari di Forte dei Marmi. Per entrambi il problema dell’erosione è serio, se per Gazzoli ai Ronchi è evidente in quanto alcune spiagge contano ormai solo dodici metri, per Barberi bisogna guardare avanti, perché senza una prudente attenzione e il monitoraggio di quanto naturalmente e antropicamente può accadere potrebbe andare a coinvolgere non solo Forte dei Marmi, ma arrivare più in là a Pietrasanta.

I Paladini ora chiederanno riunioni al sindaci Persiani e al Comune di Forte dei Marmi, nelle persone del sindaco e dell’assessore all’Ambiente Enrico Ghiselli che, come aveva già iniziato nel 2018, ha dichiarato che cercherà di mettere intorno a un tavolo tutte le Amministrazioni lungo la costa.

“Una riunione accesa e appassionata in tutti gli interventi – ha chiuso Colacicco – che ci sono grande amore per il territorio, voglia di guardare avanti e di non rassegnarsi, e ai tempi del Covid è un grande buon segno”.