di BEATRICE BARDELLI – Da mesi nessuna riposta sui poliziotti danneggiati dal vaccino Covid, chiedono il riconoscimento di causa di servizio.
Non demorde il sindacato SNAP (Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia) neppure sotto il solleone di agosto. La Segreteria nazionale dello SNAP, che ha scelto come mission lo slogan “La Nostra Professionalità a Tutela della Libertà”, ha deciso di portare a conoscenza dei colleghi e degli organi di stampa della diffida inviata lo scorso 2 agosto all’Amministrazione della Polizia di Stato, inviata tramite lo studio legale Parenti di Roma, per richiedere:
1) l’accesso agli atti di tutti i documenti inerenti i dati dei poliziotti che hanno registrato reazioni avverse e patologie a seguito della inoculazione del vaccino SARS Cov2 / Covid-19;
2) il riconoscimento di causa di servizio in favore di detti colleghi danneggiati da tale inoculazione.
Nessuna risposta. “Abbiamo amaramente appreso, dalla risposta fornitaci all’indomani della nostra istanza, che l’amministrazione della Polizia di Stato non ha assolutamente previsto una “apposita corsia” per il riconoscimento di causa di servizio per i danneggiati da “vaccino” Covid-19 – scrive lo SNAP – rinviando la questione alla Legge n.210 del 25/02/1992 avente ad oggetto ”Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”. Inoltre “nella risposta non ci venivano forniti i dati dei danneggiati da “vaccino” Covid-19 ma il numero dei decessi dei colleghi per Covid-19 negli anni 2020-21-22 senza alcuna ulteriore indicazione se non generiche indicazioni sulla campagna vaccinale nazionale”.
Una lunga storia. Già nel mese di novembre 2022, lo SNAP aveva inviato all’Ufficio Relazioni Sindacali della Polizia di Stato ed alla Direzione Centrale di Sanità della Polizia di Stato una richiesta di accesso agli atti inerente i dati in possesso alle commissioni mediche per danni da inoculazione del vaccino “Covid-19” oltre alle linee guida per il riconoscimento di causa di servizio. La richiesta era stata motivata da quanto emerso durante un evento tenutosi a Matera nei giorni 7 e 8 ottobre 2022 sul tema “Prevenzione e promozione della salute per gli operatori della Polizia di Stato”.
Non avendo ricevuto alcuna risposta dopo mesi di attesa, il 25 aprile scorso, ricorrenza dell’anniversario della Liberazione, lo SNAP ha deciso di rivolgersi direttamente al Capo della Polizia “per chiedere un Suo intervento risolutore sul tema volto a fare chiarezza: intervento che ad oggi non abbiamo registrato”. Sono dovuti passare altri tre mesi di (im)paziente attesa per spingere lo SNAP ad adire le vie legali per rivendicare il rispetto dei propri diritti. Così lo scorso 24 luglio è stata inviata, tramite lo studio legale Parenti, formale istanza di diffida per “comportamento antisindacale (art. 28, L. n.300/1970) e contestuale messa in mora, con richiesta di riscontro immediato”.
Ma ancora una volta, su quel tema “spinoso” lo SNAP non è stato degnato di alcuna risposta. Così, forti di una storica citazione di Martin Luther King (“Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”), lo scorso 2 agosto lo SNAP si è di nuovo rivolto al team legale dello studio Parenti di Roma per effettuare un sollecito indirizzato all’Ufficio Relazioni Sindacali della Polizia di Stato e nel contempo richiedere formale accesso agli atti relativi ai temi suesposti. Una preoccupazione più che fondata. “Non possiamo dimenticare – scrive la Segreteria nazionale dello SNAP – le frasi pronunciate dal Dr. GIORGIO Ernesto, Tenente Colonnello ed ufficiale medico in servizio presso l’Aeronautica di Bari, durante il convegno organizzato proprio dalla Polizia di Stato e tenutosi in Matera in data 8 ottobre 2022 sulla tematica delle complicanze post-vaccinali.
Il Dr. GIORGIO Ernesto si è espresso sul tema con le seguenti argomentazioni: 1) “ vi dico questo che in pochi mesi sono arrivate moltissime pratiche …le richieste aumenteranno sempre di pi..”; 2) quali sono le patologie che abbiamo all’attenzione? quelle che attengono all’apparato cardiovascolare, il sistema nervoso anche quello psichiatrico e poi altre varie…quelle che più ricorrono con frequenza sono queste evidenziano la pericardite ne vediamo tante sono pericarditi molto particolari…con un problema in più che riescono a controllarsi solo grazie alla terapia…quindi qui tutti i criteri sicuramente ci porteranno al riconoscimento altro problema sono quelle delle trombosi …. e su queste evidentemente ci orienteremo per il sì …altre patologie di interesse sono quelle che riguardano il sistema nervoso…qui abbiamo trovato evidenze che probabilmente anche in questo caso ci esprimeremo in maniera positiva…”; 3) ad un certo punto chiedo al signore…ma secondo te sono stati fatti di servizio…la risposta e’ stata spiazzante perché mi ha detto è stato il vaccino in servizio perché quando ero operatore lì ho dovuto fare il vaccino e quindi questo lascia ben intendere….. una responsabilità di tipo tecnico, di tipo personale e anche di tipo morale perché interessa una persona …. c’è un problema di salute”.
L’impegno dello SNAP. “Anche lo SNAP, così come il Dr. GIORGIO Ernesto – conclude la Segreteria Nazionale – ritiene che aver somministrato il “vaccino” in servizio presupponga una responsabilità di tipo morale, tecnico ed anche medico-legale per cui si debba riconoscere la correlazione ed il riconoscimento di causa di servizio. Per questa Organizzazione Sindacale non sono affatto esaustive le risposte forniteci e pertanto abbiamo dato nuovo mandato allo studio legale Parenti per richiedere, in via formale, all’amministrazione l’ostensione di tutti i documenti inerenti i dati dei danneggiati della Polizia di Stato, divisi per patologia, a seguito della inoculazione del vaccino da SARS Cov2 / Covid -19”.
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Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.