Il “nucleare pulito” sì, per ingrassare nuovi profitti privati

di MORENO BUCCI – L’idea che l’Italia spinga sul nucleare non per una diversa logica energetica, ma come fonte di un enorme profitto privato.

Ci salverà l’energia atomica?

Fu Roberto Cingolani, ministro di Draghi, a buttarla giù all’inizio del 2022, parlando del costo del gas.

La ripresa in questi giorni Gilberto Pichetto Frattin, ministro con Meloni,  di Forza Italia.

E’ stato anche più preciso, facendo riferimento alla possibilità che il privato si assuma, magari sotto forma di consorzio, l’ “onere” di investire nella energia nucleare “pulita” o “di ultima generazione”.

Secondo lui  il pronunciamento del referendum anti-nucleare non vale in questo caso. Si può legiferare, se del caso può sorgere un nuovo referendum contrario alle nuove leggi.

Allora si va avanti……

Da questi due “modesti episodi”, io ho tratto la convinzione “ che l’Italia sia spinta verso il nucleare “pulito” (sic) non tanto dalle crisi in atto – che potrebbero, al limite, terminare domani, –  ma dagli interessi molto forti che vedono nella nuova avventura nucleare (per quanto pulita sia) un fonte enorme di profitto privato.

E inoltre, chi ha in mano il nucleare, pur pulito che sia, comanda.

E così emerge la vera ragione di tanto interesse governativo verso il nucleare “pulito”.

(foto: licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/1295415)