di PAOLO PESCUCCI – 40.000 mq di spazi agricoli, rurali e vergini diventeranno capannoni industriali, uffici, centri commerciali.
Il 7 febbraio scadeva la possibilità di presentare osservazioni al Piano Operativo, nuovo nome del Regolamento Urbanistico della città di Lucca. Dall’esame dei complessi documenti a corredo si comprende che, nonostante le tante case invendute, si aumenta di altri 37.000 mq la superficie residenziale. Si arriverà a costruire fino a 6 nuovi alberghi, ma soprattutto altri 40.000 mq di spazi agricoli, rurali e vergini saranno utilizzati per fare capannoni industriali, uffici, commerciale, attrezzature e servizi.
Come cittadino che ama Lucca, lo dimostro con i tanti video e foto realizzati per la città, mi domando cosa posso fare per ridurre questo ulteriore schiaffo al territorio e al paesaggio.
Siamo una delle zone peggiori in Toscana come inquinamento da PM10, ma si sottrae altro spazio al verde e alla natura. In questo piano operativo molte zone a verde urbane vengono definite come spazi “incolti ed inutilizzati” e quindi viene concessa per la loro “valorizzazione” la possibilità di farci nuovo residenziale o direzionale, comunque nuovo cemento e nuova impermeabilizzazione di suolo. Le aree verdi urbane non sono aree incolte inutilizzate, bensì patrimonio verde residuo da conservare e curare per le generazioni future, sia dentro la città costruita che all’esterno di essa. Eppure il Masterplan del Verde Comunale prevede l’incremento della copertura arborea e arbustiva, del verde, non la sua decrescita.
Questo piano operativo, nato già vecchio, non rispetta le indicazioni del PNRR, che nel quadro M2C4
al punto 3.1 prevede la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, con lo sviluppo di boschi urbani e periurbani, con l’impianto di almeno 6,6 milioni di alberi (per 6.600 ettari di foreste urbane).
Anche il Parlamento si è mosso, è stato approvato in prima lettura la modifica all’Art.9 della Costituzione introducendo un terzo comma che recita: 3. …” Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni “.
Davanti a tutti questi segnali a Lucca si vorrebbe continuare a spandere cemento e a distruggere territorio libero.
Per questo, in questi giorni presenterò delle osservazioni puntuali al Piano Operativo per cercare di evitare ulteriori danni. Invito anche i cittadini lucchesi a leggere Il Piano Operativo sul sito del Comune, cercando la sigla QP_IV_b, dove troveranno descritti molti degli interventi previsti nei loro quartieri e paesi. Se non sono in accordo con quanto troveranno scritto potranno fare delle osservazioni scaricando dal sito del comune il modulo relativo. Dobbiamo preservare la nostra città, preserviamo il territorio nell’interesse delle generazioni future.

Paolo Pescucci è nato a San Gimignano, Biologo Nutrizionista. Esperto di informatica. Ha lavorato in aziende farmaceutiche italiane e multinazionali. Appassionato di fotografia e storia, ha realizzato numerosi video. E’ presidente dell’Associazione Culturale “Lucca Curiosa”.