Il senatore Cangini sullo spettacolo dal vivo

Subito l’emanazione dei decreti attuativi dello Spettacolo, annullare le cartelle Equitalia 2020-2021, valorizzare gli artisti italiani.

Conferenza stampa del senatore Andrea Cangini (Azione), Palazzo Madama, Roma 26 luglio 2022. I decreti attuativi devono contemplare “l’accoglimento degli ordini del giorno sul ritorno alla natura pubblica delle fondazioni lirico-sinfoniche, alla separazione delle figure del loro management, la definizione dei requisiti per esercitare la professione di manager, la trasparenza nei rapporti fra istituzioni/manager/artisti, il riconoscimento del periodo delle prove come reale prestazione lavorativa che deve essere retribuita, la definizione del nuovo cachet che garantisca i minimi e impedisca lo sfruttamento dei giovani talenti spesso in balia delle accademie, la valorizzazione degli artisti italiani”.

Il senatore Cangini ha ripetuto la necessità che i ristori dello Stato previsti per la pandemia siano destinati anche alle imprese dello spettacolo, “Occorre stralciare le cartelle esattoriali ai lavoratori dello spettacolo rimasti fermi nel 2020 e nel 2021 che l’Agenzia delle Entrate equipara alla stregua di evasori fiscali”.

“La musica eleva lo spirito e la tutela dell’opera lirica è interesse nazionale. Ho convocato per questo la conferenza stampa, con il presidente di Ariacs, Franco Silvestri, con quello di Assolirica, Roberto Abbondanza e con la vicepresidente dell’Associazione europea degli agenti artistici Giovanna Losco, abbiamo chiesto insieme al Ministero della Cultura che emani al più presto i decreti attuativi della legge delega sullo spettacolo dal vivo, e di esaminare i problemi dei registri, dei cachet di artisti e agenti, della quota premiale del Fus da riconoscere agli enti lirici che scritturino almeno il 75% di interpreti italiani”.

Una norma sovranista? “Tutt’altro” risponde Cangini. “La musica è un settore strategico per l’identità’ nazionale e un volano straordinario per il turismo e l’immagine dell’Italia nel mondo. Il riconoscimento e la tutela, la valorizzazione dei talenti italiani, sono un atto dovuto per il paese, dal momento che l’opera lirica è un prodotto tipicamente italiano e porta prestigio al Paese”. Quindi, bisogna assegnare incentivi alle Fondazioni lirico sinfoniche e ai Festival che attribuiscono almeno il 75 per cento dei propri ruoli ad artisti italiani.