Il Sindaco della Bellezza che non ama il Verde

di SILVIO BERTOLDI – La bocciatura da parte del Governo, della Regione e dell’Europa fa un baffo agli amministratori di Viareggio.

Lo hanno ribadito a chiare lettere: chiediamo un confronto con l’amministrazione comunale e con le categorie. Dopo la vittoria sulla Lecciona, il Coordinamento La Lecciona non si tocca passa al nuovo tema di attualità: l’asse di penetrazione in Darsena, motivando le ragioni del No al passaggio a sud dello Stadio.
L’amministrazione comunale sembra irremovibile su questo punto, ha finanziato studi di fattibilità e progettazione con l’università di Pisa pur di far valere la sua linea.

Sappiamo delle difficoltà, così come sappiamo degli studi portati avanti dalle precedenti amministrazioni comunali che azzeravano la possibilità di una siffatta proposta, indicando come più attuale l’utilizzo della rete stradale esistente, un piano del traffico aggiornato, un rafforzamento del servizio pubblico favorendo la mobilità sostenibile.

Niente di tutto questo, l’idea di tagliare in due la pineta, la demolizione di una delle palazzine del cosiddetto Piano Fanfani, case pensate per le famiglie meno abbienti che oggi hanno un valore storico urbanistico degno di essere conservato.

Poi che dire del Viale dei Tigli che costituisce un unicum con la Villa Borbone?

Infine la facciata sud dello Stadio merita forse di essere demolita per far spazio allo stradone? Senza contare il valore strategico del polmone verde della pineta di levante.

Per ora tutto in alto mare, nessun confronto è previsto.

Per la Lecciona abbiamo visto la collezione dei No che va dal tavolo delle infrastrutture ministeriale, alla Comunità Europea, la Regione, il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, tutte le associazioni ambientaliste unite nella manifestazione dei 2.000 il 4 settembre hanno ribadito la contrarietà e la validità del Viale dei Tigli per la Ciclovia Tirrenica.

Tra l’altro un procedimento che partiva da un atto di indirizzo del Consiglio Comunale su un’area di competenza dell’Ente Parco, insomma si invertiva la logica, praticamente un’auto che mettendosi su una corsia opposta cerca di commutare il traffico, quanta confusione e quanti conflitti istituzionali ne sono nati.

Ed oggi? Aspettiamo di capire queste importanti scelte urbanistiche, intanto la maggioranza si è sfaldata e regge per un solo voto: quello del primo cittadino.