di EDOARDO CAPPELLI – E’ imbarazzante che non si consideri più un rappresentante delle istituzioni un buon esempio per tutti i cittadini.
Il primo cittadino di Cecina Samuele Lippi, del Partito Democratico, è stato sorpreso dai carabinieri con della cocaina: ha deciso di non dimettersi, ha inviato una sua dichiarazione di impedimento temporaneo ed le sue funzioni sono state assunte temporaneamente dal vicesindaco del Comune, Antonio Giuseppe Costantino.
Il sindaco di Cecina dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi, non tanto per l’illegalità della sostanza stupefacente con cui è stato sorpreso, quanto per un senso di decoro e di rispetto delle istituzioni.
Il mio potrà apparire come l’ennesima frecciata ad un PD in confusione, ma non è una questione politica quella che riguarda il comune di Cecina, è una questione di principio.
Io ritengo che ciascuno con il proprio corpo abbia il diritto di fare ciò che vuole e che lo Stato e nello specifico l’attuale Governo, dovrebbe smetterla di adottare misure proibizioniste volte a delineare un’etica “sovra-individuale” e collettiva per tutti i cittadini, con il tentativo di “proteggerli” da loro stessi.
Il proibizionismo avvantaggia sempre il mercato nero e la criminalità organizzata.
Nel 2021 il politico radicale Marco Cappato aveva lanciato una raccolta di firme online, tramite SPID, per un referendum sulla legalizzazione della cannabis che, in pochi giorni, aveva raggiunto e superato le 500.000 firme necessarie. Il disegno di legge era poi stato bocciato dalla Corte Costituzionale, ma i fatti dimostravano che i cittadini avevano opinioni diverse da quelle presenti all’interno delle istituzioni.
Quanto è successo a Cecina, però, è diverso: se ci si candida a rappresentare una città e a svolgere un pubblico ufficio, si deve essere consapevoli degli oneri e degli onori che tale carica comporta. Non ci si può nascondere dietro un dito, dicendo che “il consumo di sostanze per uso personale non è reato” né chiedere scusa ai propri cittadini senza poi prendere nessuna decisione concreta.
Non è questione di essere di destra o di sinistra, del PD o di Fratelli d’Italia, è questione di riconoscere che in una democrazia il popolo è libero di scegliere i propri delegati ma questi hanno il dovere di rispettare l’incarico che è stato loro assegnato e di non tradire la fiducia dei propri concittadini. E tra questi doveri non rientra l’abuso di cocaina.
Destra e Sinistra riguardo il decoro delle istituzioni hanno avuto spesso posizioni un po’ ipocrite, dettate più da un interesse di parte che da un vero senso di rispetto civico.
Quando il 7 agosto 2019, il leader della Lega Matteo Salvini, da ministro dell’Interno e vice-presidente del Consiglio, faceva esplodere una crisi di governo al Papeete Beach di Milano Marittima tra un mojito e una improvvisazione da disc jockey a torso nudo, la sinistra giustamente si indignò, era indegno che un rappresentante delle istituzioni versasse in quello stato.
Quando lo scorso agosto l’allora ministro capo della Finlandia, la socialdemocratica Sanna Marin, ballava in casa propria durante una festa privata ed il video circolava sul web, la destra, anche quella italiana, protestò e schernì la Marin per il suo atteggiamento, ritenuto imbarazzante.
La vicenda di Cecina pare dire adesso che solo perché si ricopre un ufficio pubblico minore, tutto possa passare in secondo piano.
La clemenza del PD lascia molto l’amaro in bocca, ma oramai pare che gli italiani si siano abituati a coprirsi di ridicolo e ad accettare una politica di infimo livello, al di là del colore politico. Quindi, anche stavolta, nascondiamo la polvere sotto il tappeto, poi però non meravigliamoci se l’affluenza alle elezioni è in calo costante e gli scontenti sempre in aumento.
Ma soprattutto, rimane imbarazzante constatare che non si consideri più un rappresentante delle istituzioni una figura di esempio per i cittadini, inutile sarebbe aggiungere anche nei confronti dei ragazzi e delle ragazze.
(foto: licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/1237912)

Edoardo Cappelli è nato nel 2001, vive a Casoli frazione di Camaiore, studente alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.