Il teatro veneto contro la censura di Shakespeare in Florida

di GIOVANNI VILLANI – Ai nastri di partenza il Verona Shakespeare Fringe Festival, mentre la Florida vieterà Shakespeare nelle scuole.

Ể di qualche giorno fa la notizia che la Florida vieterà Shakespeare nelle scuole e censurerà i suoi testi, primo tra tutti il “Romeo e Giulietta”. Una sentenza che proviene direttamente dal suo governatore Ron De Santis, fra l’altro futuro candidato alla Casa Bianca, che ha accusato il grande commediografo inglese di pornografia e piena di violenza la Bibbia, mentre al Teatro Romano di Verona stanno andando in scena gli artisti provenienti dagli Stati Uniti, in primis l’attivista Lisa Wolpe. La città dell’amore, simbolo nel mondo dei due giovani amanti, risponde con la cultura ai divieti che arrivano da oltreoceano. E si prepara ad accogliere compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Americani compresi.

Il direttore artistico del Festival Shakespeariano al Teatro Romano di Verona, Carlo Mangolini rilancia con decisione: “Siamo pronti ad ospitare compagnie e studenti della Florida. Se non possono conoscere e vedere Shakespeare nel loro Paese lo potranno fare a Verona nel corso della Summer School e del Fringe Festival. La cultura non si vieta, si promuove e si facilita. La censura è un richiamo ai tempi più bui dell’umanità. È uno strumento che non dovrebbe più esistere. Come Festival da diversi anni siamo impegnati nel promuovere il dialogo e la sperimentazione artistica. E tra poco più di dieci giorni ospiteremo otto compagnie teatrali dal mondo, Usa compresi, che reinventeranno Shakespeare in lingua originale. Le opere del Bardo sono immortali, da secoli ci permettono di riflettere su tematiche universali e sempre attuali, è inconcepibile quanto deciso in Florida. C’è sempre più bisogno di arte e teatro”.

Ai nastri di partenza c’è dunque il Verona Shakespeare Fringe Festival, otto giorni di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese provenienti da Regno Unito, Georgia, Macedonia, Svezia, Romania e quest’anno anche dagli Stati Uniti.

In scena dal 24 al 31 agosto, grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona, il Centro di Ricerca Skenè dell’Università, il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Il programma è inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese – Festival Shakespeariano e prevede 8 titoli, tutti in prima nazionale, selezionati per la capacità di valorizzare in chiave sperimentale e innovativa l’opera di Shakespeare, ma anche di arricchire l’offerta culturale cittadina, rafforzandone la dimensione internazionale, multilingue e multiculturale.

Il Fringe Festival sarà inaugurato giovedì 24 agosto con Othello del regista georgiano Levan Tsuladze, artista che occupa una posizione di primo piano nel panorama teatrale contemporaneo, con le sue produzioni d’avanguardia, fuori da ogni schema. A lui è stato affidato il compito di indagare tra le pieghe del dramma della gelosia per antonomasia, offrendo un’interpretazione inedita, in prima nazionale, co-prodotta dalTheatre Studio 42 di Tiblisi e dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

Si proseguirà venerdì 25 agosto con Shakespeare and the Alchemy of Gender. Un monodramma, scritto e interpretato dall’americana Lisa Wolpe attrice, regista, insegnante, scrittrice di fama mondiale, nota per la sua sperimentazione sui temi “gender” nella drammaturgia shakespeariana. Lo spettacolo si basa sulle sue esperienze personali come attivista a tutela dell’inclusione, della diversità, dell’equità, dell’accessibilità, a favore della promozione dei diritti delle donne e dell’eguaglianza razziale.

Sabato 26 agosto, sarà la volta del Riccardo III dei rumeni Aradi Kamaraszínház Theatre Company. Il protagonista, qui interpretato da Karo Balyan, incarna l’ambizione più spietata, pur non essendo presentato al pubblico con difetti fisici evidenti, come spesso accade. La sua deformità si manifesta solo quando si guarda allo specchio. Il riflesso diventa sempre più deforme in corrispondenza alle tappe della sua ascesa politica, durante la quale Riccardo manipola, seduce, rapisce e uccide tutti quelli che osano ostacolarlo.

Per l’appuntamento di domenica 27 agosto, l’azione invece si sposterà in una vera e propria cucina dei giorni di festa con Feast, spettacolo scritto da Olivia Negrean per la compagnia inglese Parabbola. Tra la fine del 500 e l’inizio del 600 Shakespeare realizzò 37 drammi in cui compaiono complessivamente 1191 personaggi: 147 donne e 1044 uomini. In questo spettacolo 6 interpreti femminili, provenienti da varie regioni del mondo e da periodi storici diversi, si ritrovano insieme in cucina. Sono Emilia, Ofelia, Lady Macbeth, Imogen, Lady Anna e Isabella: hanno tutte una storia da raccontare e si scambiano pareri e confidenze davanti ai fornelli, offrendo un’inedita occasione per ripensare i ruoli di alcune indimenticabili eroine shakespeariane.

Dalla cucina alla poesia per riscoprire, nella purezza della lingua originale, il poemetto Venus and Adonis, proposto lunedì 28 agosto dagli inglesi di The Noon Tide Sun. Shakespeare compose questo testo mentre i teatri di Londra erano chiusi a causa dell’epidemia di peste del 1593. Fu la sua prima opera ad essere data alle stampe e divenne subito un best-seller. Sebbene il poemetto sia spesso studiato come frivolo esemplare di letteratura erotica, un’analisi più attenta rivela un mondo oscuro, dove si esplorano temi come l’amore, il desiderio e la morte. Venere e Adone sono i protagonisti di una storia avvincente, che Christopher Hunter ambienta nel mondo di oggi e, avvalendosi di musiche e suoni, trasforma in un appassionante monologo poetico.

Martedì 29 agosto, ad essere protagonista sarà la danza contemporanea macedone dellaSkopje Dance Theatre, con Lady Macbeth. Una performance ispirata al celebre personaggio che gioca un ruolo determinante nell’ascesa al potere del consorte. Attraverso un’analisi psicologica del suo carattere, viene portata in scena la lotta per il potere e il controllo, così come la pazzia. Una musica jazz accompagna l’evoluzione dei diversi caratteri: un perfetto esempio di tanztheatre di impronta europea, firmato dalla talentuosa coreografa Risma Risimkin.

Una irriverente versione ultra pop mescolerà i testi del bardo alle sonorità anni ‘80, sarà in scena al Teatro Camploy mercoledì 30 agosto. In questo spettacolo teatral-musicale proposto dagli svedesi di AbsoLutemusicDuo Malin Sternbrink e Niklas Atterhall, ci saranno dialoghi e soliloqui, tratti da alcuni drammi shakespeariani più amati che si intrecciano ad iconiche hit anni ’80, parlando di amore, di gelosia e dell’eterno, ossessionante dubbio amletico.

Giovedì 31 agosto, gran finale con gli americani Naked Shakes dalla California e il loro The death of Kings, un adattamento di Irwin Appel ispirato a otto dei drammi storici di Shakespeare, da “Richard II” a “Richard III”. È uno spettacolo d’ensemble che intreccia narrazione, lavoro corale, musica e suoni dal vivo, fisicità audace e straripante virtuosismo attoriale. La compagnia presenterà a Verona una nuova versione di questo allestimento, appositamente studiata per il Verona Shakespeare Fringe Festival.

Ideato nel 2021 da Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato del Centro Skenè dell’Università di Verona, da David Schalkwyk, direttore del Centre for Global Shakespeare della Queen Mary University of London, e da John Blondell del Westmont College, nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara (California), il Fringe rientra oggi sotto la direzione artistica di Carlo Mangolini, e si avvale della consulenza scientifica di John Blondell e di tutto il Centro Skenè.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.spettacoloverona.it e https://skene-veronashakespearefringefestival.dlls.univr.it/2023-edition/