Sergio Marrai, Circolo Tennis Forte dei Marmi

Il Tennis Italia di Forte dei Marmi nella classifica nazionale

di GIOVANNI LORENZINI – Intervista a Sergio Marrai: di fronte alle difficoltà non si siamo fermati, ce l’abbiamo fatta ad andare avanti

SORPRESO? Fino a un certo punto. Sergio Marrai, da una vita il demiurgo non solo tecnico del Tennis Italia Forte dei Marmi, ha sorriso in maniera ammiccante il giorno in cui la Federazione italiana ha ufficializzato le classifiche nazionali del 2020 per i circoli: il decimo posto del club versiliese è un risultato storico che non solo si trasforma in una grande iniezione di autostima in un periodo molto difficile ma dà la conferma che le scelte tecniche compiute nei giorni dell’insorgenza della pandemia sono state centrate in toto. Insomma il Tc Italia ha fatto bingo. Decimo posto in Italia, primo in Toscana, con la voglia intatta di non fermarsi. D’altronde, Forte dei Marmi è stata una delle culle del tennis nazionale. E’ sufficiente estrarre le storie di Lea Pericoli, milanese con un debole per il Forte – che per molti anni si è allenata sui campi del Tennis Roma – e di Paolo Bertolucci, talento indigeno, vincitore di una Coppa Davis con un fortemarmino di adozione come lo è stato a lungo Adriano Panatta. Se poi nella tennismania del Forte, aggiungiamo i due scudetti a squadre conquistati dal Tennis Italia Forte dei Marmi nel nuovo millennio, il bell’affresco è pronto.

FA UN CERTO effetto – spiega Sergio Marrai – essere nel top 10 dei circoli nazionali: pensate alle grandi città e fate un confronto con Forte dei Marmi… ‘. C’è da sorridere, magari anche gonfiarsi un po’ il petto per questo risultato che nel 2010 è stato sicuramente favorito dal secondo posto nel campionato italiano di serie A1 a squadre maschile e dalla promozione in serie A1, per la prima volta, della squadra femminile. Con una spruzzata di altre risultati con le squadre minori e soprattutto con i giovani che cominciano a farsi largo a chiedere spazio con la forza dei risultati. Senza dimenticare la quantità (mai disgiunta dalla qualità) dei tornei che, nonostante la pandemia e rispettando sempre il protocollo sanitario, sono stati organizzati. ‘Di fronte alle difficoltà – ha spiegato Sergio Marrai – non si siamo fermati ma ce l’abbiamo fatta a trovare la forza per andare avanti, sostenuti dagli amici e dagli sponsor, piccoli e grandi, che non hanno fatto mancare il loro appoggio concreto. Il prestigioso risultato ottenuto come circolo, primo in Toscana e decimo in Italia, lo dedichiamo a chi ci è stato sempre vicino’.

E’ PROPRIO vero che il Tennis Italia Forte dei Marmi possiede solide fondamenta organizzative e tecniche: fra i primi dieci circoli d’Italia, quello versiliese è la più piccola espressione di un Comune di appena settemila abitanti. Insomma, piccolo è bello e competitivo. L’essere piccoli non sottintende non avere aspirazioni o idee di crescita. Però è innegabile che quando – come è accaduto nel corso del campionato – ti trovi di fronte a circoli, come quelli romani, che hanno più soci dei residenti del comune di Forte dei Marmi, prende forma l’immagine biblica di Davide contro Golia. E il ‘Davide’ versiliese è riuscito più volte a farla franca.

COSI’ il decimo posto – in prima posizione c’è il Tennis Club Genova 1893 – si trasforma in una medaglia da esibire sul petto. Senza strafare, senza considerare questo risultato un punto di arrivo. ‘Non siamo presuntuosi, conosciamo i nostri limiti però sappiamo di poter contare su un gruppo dirigenziale e tecnico di grande spessore’ conclude Sergio Marrai. Così questo indimenticabile – in chiave negativa – anno bisesto, al Tennis Italia di Forte dei Marmi sarà ricordato come quello della definitiva e certificata consacrazione a livello nazionale. E indossare la maglia numero 10 nello sport ha sempre un fascino particolare, sinonimo di fantasia e talento che innestate su solide basi organizzative completano l’ideale affresco che troneggia in via dell’Acqua, la storica sede del circolo, là dove il tennis non è solo pane quotidiano ma una fede.