“Il tradimento di Pontida”

Il “Patto Autonomie e Ambiente”: una mina vagante nel campo leghista in caduta libera dall’ultimo risultato elettorale.

Pubblichiamo integralmente il comunicato ricevuto dal “Patto Autonomie e Ambiente”, la nuova “Rete” presentata nella sua prima assemblea generale a Udine il 21 febbraio 2020. L’apertura del comunicato dice molto, politicamente: “C’è vita oltre Pontida”. I toni sono forti e aspri, nel loro insieme offrono l’idea di qualcosa che si stia muovendo nel mondo leghista sfuggito al suo leader massimo. Poco se ne parla nella Grande Informazione. Nella Lega di Salvini è mancata un’analisi seria della sconfitta elettorale alle ultime politiche, quella caduta di consensi all’8,9% (rispetto al 17,35% del 2018) avrebbe scosso anche un orso in letargo, si è scelta invece la strada del bilancino tipico del potere, i posti al governo, dimenticando l’ingrediente fondamentale del quale si è nutrita per anni la Lega: il popolo leghista. Il “Patto Autonomie e Ambiente” è un indicatore di questo malessere, è difficile prevedere suoi sviluppi in questo sistema politico ingessato e impermeabile alle voci del dissenso; certo è che un pezzo grande dell’elettorato leghista (composto in maggioranza da cittadini che a Pontida non sono mai andati, sarebbe bene ricordarlo) potrebbe guardare a questa nuova “Rete” come riferimento politico per resuscitare dalla tomba l’idea di un’Italia federale fondata sulla vera sovranità e autonomia delle regioni, come scrive il “Patto Autonomie e Ambiente” una “Repubblica delle Autonomie e dell’Europa dei popoli”. (AB).


Il comunicato integrale del “Patto Autonomie e Ambiente”,

Il tradimento di Pontida chiarisce finalmente un equivoco durato per un ventennio:
nessun gruppo autonomista, d’ora in poi, resterà ostaggio del ciarlatanismo politico,
del falso popolarismo, degli aspiranti “podestà” d’Italia.

Venezia – Milano – Roma – Napoli – Palermo, 15 settembre 2023. Pontida si è trasformata in un raduno italo-francese di nazionalisti e centralisti, all’interno del quale gli autonomismi saranno trattati un po’ come il folklore in età fascista. Finalmente si fa chiarezza e d’ora in poi nessun movimento territoriale, locale, civico resterà più ostaggio dei ciarlatani che hanno tradito il federalismo delle prime leghe.

Le destre e non pochi centristi (più o meno “scatenati”) scherzano con il fuoco dell’elezione diretta del “podestà” d’Italia, che sarebbe per la Repubblica più o meno come una bomba atomica su Roma. Altro che popolarismo o conservatorismo, l’elezione diretta del presidente o del primo ministro di una Repubblica complessa e grande come l’Italia, sarebbe l’ennesima recidiva di quella grave malattia politica che è il centralismo autoritario, sempre accompagnato da retorica populista e disprezzo del Parlamento.

Le sinistre, intanto, si accaniscono contro lo spettro di una “autonomia differenziata”, che tutti sanno essere irrealizzabile, così come proposta oggi dai salvinisti. Infatti hanno votato – le sinistre con le destre – per far sì che le finte autonomie di Calderoli, oltre che “a tempo”, siano anche “revocabili” prima della scadenza. La politica italiana, insomma, continua a bombardare ciò che aveva di più prezioso: le tradizioni autonomiste di buongoverno locale.

Il nostro impegno in difesa della Repubblica delle Autonomie e dell’Europa dei popoli, è quindi necessario. Ci saremo come PATTO AUTONOMIE AMBIENTE, per l’Europa e per la pace, rappresentando i valori della Carta di Chivasso del 1943 e le innumerevoli lotte locali per l’autogoverno e il buongoverno dei territori, per le autonomie personali, sociali, territoriali, per la salvaguardia del creato, per le tradizioni e le libertà di tutti: individui, famiglie, piccole imprese, comunità.

La partecipazione del PATTO AUTONOMIE AMBIENTE alle elezioni europee del giugno 2024 sarà possibile grazie alla nostra forza guida, il Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia, e al nostro partito europeo Alleanza Libera Europea – European Free Alliance (ALE/EFA).

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