di GIUSEPPE RUDISI – E’ ripartito da Trieste lo storico convoglio che nel 1921 trasportò da Aquileia a Roma la salma del Soldato Ignoto.
Il 6 ottobre è ripartito da Trieste il Treno della Memoria, lo storico convoglio ferroviario, allestito con l’obiettivo di non dimenticare il viaggio del treno speciale che nel 1921 trasportò da Aquileia a Roma la salma del Soldato Ignoto.
Ad accompagnare il treno, guidato da una locomotiva a vapore Gr.740, attraverso un percorso di 5 mila chilometri, il quadro del pittore spezzino Federico Anselmi, dal titolo “Il treno del Soldato”.
Durante la conferenza stampa del 29 settembre, tenutasi a Roma al Circolo Ufficiali delle Forze Armate, il Generale Rosario Aiosa, Medaglia d’Oro al Valor Militare (MOVM) e Presidente del gruppo MOVM, ha spiegato il significato storico e culturale dell’opera, realizzata su un frammento di vela dismessa proveniente dalla nave Amerigo Vespucci e raffigurante, in un unico contesto, soldati al fronte e le famose carrozze.
Le tappe del convoglio saranno 17 e toccheranno molti capoluoghi di regione e le maggiori città italiane non coinvolte nel percorso del 2021, anno delle celebrazioni del centenario comprese Cagliari e Palermo. La Toscana in questo viaggio sarà solo sfiorata poiché il treno dalla Spezia risalirà in Pianura Padana passando da Aulla e Pontremoli in Lunigiana. Il treno arriverà a Roma Termini il 4 novembre per terminare la sua corsa il giorno 5, a Roma S. Pietro.
Il progetto, voluto caldamente dal generale Aiosa, è stato promosso dalla Stato Maggiore della Difesa in collaborazione con il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il supporto della Fondazione FS e la struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni.
Sottolinea ancora il Generale Aiosa “riproporre la storia della salma del soldato ignoto, scelta da Maria Bergamas, madre di Antonio, soldato caduto durante il primo conflitto mondiale, tra quella di undici soldati caduti non identificati, ha l’obiettivo di far riscoprire e mantenere vivo, soprattutto ai giovani, il ricordo di tutti coloro che, donando la propria vita, hanno contribuito a costruire l’unità nazionale e il concetto di Patria”.
Federico Anselmi – Nato a Monterosso (SP), si diploma all’Accademia d’Arte di Carrara, vive e opera alla Spezia. Intorno agli anni 80 punta ad una sua autonomia artistica con un’indagine su campiture stratificate. Terreno d’incontro della sua ricerca sull’astrazione sono le vele di imbarcazioni ottocentesche. Sulla tela, preparata con gesso per doratori e colla di coniglio, l’impasto viene steso con le mani fino a raggiungere la sovrapposizione di numerosi strati. La ruvida trama delle vele, trattata con imprimitura a base di grafite e colla di pelli per garantirne l’elasticità, è successivamente dipinta con mestiche pure e olio di noce. La vela e le foglie d’oro e d’argento si coniugano con i colori del mare della sua Liguria, e diventano il binomio che caratterizza il modo di essere dell’autore, che trova nell’arte informale veri e propri momenti di forza. Olone di canapa, intrise di salsedine, di energia e fatica, sfilacciate e forate in più punti, sotto le mani del pittore rinascono a nuova vita restituendoci il sapore del tempo passato e diventando il supporto previlegiato dell’artista per narrare di altri viaggi e di altri mari dell’inconscio.

Giornalista pubblicista, è nato a La Spezia, laureato in Giurisprudenza a Pisa, ha lavorato nel settore bancario/assicurativo a Milano e a Siena dove tuttora vive e lavora. Ha collaborato con riviste economiche e finanziarie, e ha scritto per eventi culturali nazionali. Scrittore, ha pubblicato la raccolta di racconti “Carne Umana” e nel 2019 il romanzo “Un film già visto”. Collabora con Mondadori.