di MARIO PECCATORI – Il valore della legalità è sacro e fondamentale per la sopravvivenza di quell’Ente territoriale sovrano che è lo Stato.
Il vocabolario italiano “Treccani” definisce legalità “L’essere conforme alla legge e a quanto è da questa prescritto”. Ma prima di analizzare questa definizione e le implicazioni in essa connesse, sembra opportuno volgere l’attenzione al presupposto della legge.
Conformarsi ad una legge presuppone la necessità dell’introduzione della legge stessa in un contesto sociale per garantire la stabilità di tale contesto, regolando i rapporti tra i soggetti, armonizzandone i comportamenti per fini comuni ed evitando derive che potrebbero portare alla dissoluzione della società in cui risultano costituiti.
Forse, resta difficile soffermarsi a valutare che tutta la struttura dell’universo da noi conosciuta, a partire dalla terra, è strutturata in complessi sociali regolati da leggi naturali universali.
Sempre nel vocabolario “Treccani”, la socialità è definita: “Convivenza sociale; tendenza degli individui alla convivenza sociale; l’insieme dei rapporti che insorgono tra gli individui che fanno parte di una società o di un ambiente determinato; la coscienza, generale o individuale, di questi rapporti e dei diritti e dei doveri che essi comportano. In fitogeografia, è il modo di raggrupparsi degli individui di una data specie in una cenosi (detta anche sociabilità) che si esprime con una scala di 5 gradi (1 = individui isolati; 2 = a gruppi o cespi; 3 = a piccole macchie o cuscinetti; 4 = in piccole colonie o in grandi macchie o tappeti; 5 = in grandi colonie); il grado di socialità dipende in grande misura dalle condizioni locali, che possono essere più o meno favorevoli alle singole specie”.
Vi si intende, dunque, la presenza di “individui” animati, ma anche il mondo inanimato si conforma a leggi naturali che ne determinano, l’associazione, la struttura, l’appartenenza, il comportamento, la confidenza, l’esistenza, l’interazione, e la stabilità.
Nel mondo animato poi, la socialità è fondamentale tra gruppi di individui che condividono gli stessi interessi e gli stessi scopi sia nelle forme vegetali che quelle animali, specialmente in quelle strutture formate da colonie. A partire dagli invertebrati, attraverso gli insetti fino ai mammiferi, i gruppi di individui che li compongono sono ben strutturati in società dove l’osservanza delle leggi che le regolano e le distinguono assicurano la sopravvivenza di singoli e dei gruppi che le compongono.
Si può così ragionevolmente osservare che l’essere conformi alle leggi, in natura, equivale a determinare la sicurezza e la sopravvivenza degli individui che compongono una società.
A questo non sfugge l’essere umano strutturato in quella complessa forma scoiale che è l’umanità.
L’uomo, a differenza delle altre forme sociali in natura, ha esigenze e capacità polimorfe e comportamenti individuali spesso imprevedibili.
Tutta l’umanità si è sviluppata intorno ad una base sociale che è il nucleo primario o famiglia ed ogni famiglia si conforma alle proprie leggi necessarie per la sua stabilità e sopravvivenza… e sappiamo bene come l’inosservanza alle leggi che la regolano porti rapidamente alla sua disgregazione!
Così la società primaria si è evoluta in aggregazioni sempre più complesse fino alla formazione di Popoli, Nazioni e Stati: in cui, per la loro necessaria stabilizzazione e sopravvivenza, sono state introdotte leggi a cui tutti gli appartenenti devono conformarsi osservandone le norme collegate al fine di evitare la loro disgregazione.
Qui si risolve il valore reale della legalità, dove una società trova la sua forza nel rispetto pedissequo delle sue leggi o trova la disgregazione laddove la legalità è disattesa.
Ma, mentre le leggi naturali regolano facilmente tutte le società del mondo inanimato ed animato e la legalità vi è in essa rispettata spontaneamente, nella società umana vi sono variabili che necessitano di una attenta programmazione, rispetto e controllo.
L’umanità, nel suo divenire, si è suddivisa in Popoli, considerati come collettività omogenea etnicamente ed autonoma; Nazioni, come gruppo di individui autonomo per storia, religione e cultura, unità sovrana politica culturale e storica; Stati quale “ente territoriale sovrano, che si realizza attraverso l’organizzazione politica di un popolo, stanziato in maniera stabile su un territorio e sottoposto al governo di un’autorità sovrana”.
Da ciò deriva che nello Stato confluisce un Popolo ed una Nazione, il che presuppone la necessità di un insieme di norme di legge fondamentali che regolino i rapporti tra le individualità di cui è composto ed a cui Lui, Stato stesso, deve essere conformemente assoggettato.
Come esempio di base può essere preso il momento in cui più soggetti intendono costituire una associazione; in questo caso, i soci costituenti redigono un “Atto Costitutivo” dove vengono elencati i principi e le regole di base, uno “Statuto” che contiene una serie di norme cui i soci devono conformarsi ed un “Regolamento” che descrive le norme di comportamento conformemente alle norme fondamentali contenute nell’Atto Costitutivo e nello Statuto.
Similmente ed in forma solenne, quando viene organizzato uno Stato, struttura sociale complessa, territoriale e sovrana realizzata attraverso l’organizzazione politica di un Popolo, è fondamentale la stesura di un atto costitutivo che, per il Popolo Italiano, si riconosce nella Costituzione della Repubblica Italiana.
Nella Costituzione, legge primaria e fondamentale dello Stato, sono contenute tutte quelle norme fondamentali e vincolanti a cui devono conformarsi tutte le Leggi dello Stato ed i comportamenti del suo Popolo.
La “Leale Osservanza” di tali norme è il fondamento su cui si basa tutta la struttura sociale ed il loro mancato rispetto anche in singola parte, può compromettere l’assetto giuridico, politico e sociale della Nazione.
Non a caso le principali cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri del Governo ed i componenti di Istituzioni fondamentali come, la Magistratura e le Forze Armate, devono prestare Giuramento Solenne in cui dichiarano e giurano, tra le altre cose, di “osservare lealmente la Costituzione”; e qui val bene un inciso per puntualizzare che il giuramento impegna ad OSSEVARE LEALMENTE la Costituzione e NON ad INTERPRETARLA o osservarne solo parti parziali!!!
Il valore della legalità, in questo caso è sacro e fondamentale nonché indispensabile per la sopravvivenza di quell’Ente territoriale sovrano che è lo Stato.
Ma il valore assoluto della legalità si sviluppa anche nelle azioni quotidiane in cui vengono coinvolti i cittadini di una Nazione, perché l’inosservanza delle norme di legge, la loro interpretazione scorretta, la loro dequalificazione, la loro sudditanza a scelte politiche, pone la struttura sociale dello Stato di fronte al decadimento dei valori costituzionali del Popolo stesso. che può portare alla disgregazione completa ed all’assoggettamento a forme di potere surrogate in mano a strutture extranazionali che prevaricano la Sovranità dello Stato e, così, della Nazione e del Popolo, in forme aberranti, tiranniche e dittatoriali.
(foto: licenza Unsplash+ – https://unsplash.com/it/foto/una-bilancia-da-giudice-e-un-libro-su-un-tavolo-aAZqXTcMn2A).
Mario Peccatori (Chiusi, 1947) si è laureato in Scienze Biologiche all’Università di Siena. Ufficiale di prima nomina in Artiglieria dell’Esercito Italiano, ha svolto la sua attività presso il Laboratorio di Radiopatologia e Fisiopatologia delle Radiazioni del CAMEN di S.Piero a Grado a Pisa dove ha conseguito la Specializzazione Nucleare ad indirizzo Radiopatologico, Radiotossicologico e Radioprotezionistico. Ha svolto attività di studio e ricerca presso laboratori militari ed universitari, Cultore della Materia presso il Dipartimento di Fisiologia e Biochimica dell’Università di Pisa, ha collaborato con l’Università di Bologna ai Corsi di Radiotossicologia presso la Scuola di Specializzazione in Tossicologia per Medici e Farmacisti. Brigadier Generale del Corpo Tecnico dell’Esercito nella riserva. Cavaliere al Merito della Repubblica; dello Sport; e dell’Ordine Dinastico della Cavalleria Angelica di S. Michele Arcangelo e Padre Pio. Autore di varie pubblicazioni e appassionato di poesia, attualmente è presidente dell’Associazione Culturale-Politica “MADRETERRA NOSTRA”, e dell’ASD “UNIVERSITAS” di Pisa, Maestro di Ju Jitsu e titolare della Scuola Italiana di Arte Marziale.