di ANDREA APPETITO – Tra poco le luci dei presidi notturni si spegneranno e il sole splenderà nuovamente su una città esausta.
Il vento anima all’improvviso la quiete notturna. Il mondo civilizzato dorme ancora, qualche cane abbaia. Peccato per la luce artificiale che illumina le strade e i palazzi, una rete protettiva contro le minacce del mondo esterno.
Da quando le nostre vite si sono privatizzate le notti non sono più buie. Presidi luminosi costellano le proprietà. Eppure il vento della notte è lo sciabordare di un mondo sommerso. A quest’ora tutte le connessioni sono possibili.
Con i vivi, con i morti, con i lontani e i vicini che dormono ancora. L’armata delle formiche si prepara al nuovo giorno negli afrori di un formicaio buio e duro ma intanto il vento della notte bordeggia l’ordine geometrico del mondo.
Alle quattro e mezza suona una sveglia. Un autobus corre veloce sulla strada asfaltata, i rumori del traffico anticipano l’alba. È l’annuncio rutilante di una nuova giornata di lavoro. Tra poco le luci dei presidi notturni si spegneranno e il sole splenderà nuovamente su una città esausta.
(foto: licenza pixabay – https://pixabay.com/it/photos/luna-luna-piena-cielo-1859616/)

Andrea Appetitoè nato a Roma nel 1971 e insegna Filosofia e Storia in un liceo dei Castelli Romani. Scrittore con il romanzo “Tomàs” (2017), al quale segue “Vietato calpestare le rovine” (2019). Tra le sue opere “Cluster bomb” (2002), la partecipazione all’antologia di racconti su Roma “Allupa allupa” (2006), il testo teatrale “L’eredità” tradotto in portoghese e messo in scena a Rio de Janeiro (2006); ha realizzato con Christian Carmosino alcuni cortometraggi e il film-documentario “L’ora d’amore” (in concorso al III Festival Internazionale del Film di Roma, 2008), con Gianluca Solla ha scritto il breve saggio “Senza nome” (tradotto in spagnolo e pubblicato nell’edizione collettiva “Il impasse de lo politico, 2011); con Cosimo Calamini e Carmosino è autore della sceneggiatura “Emma e Maria” (finalista del Premio Solinas, 2014); è presente nell’antologia “Sorridi: siamo a Roma” (2016).