Oggi è facile imbattersi, soprattutto nel mondo social e web, in furibondi dibattiti sulle questioni più disparate.
Talvolta vere e proprie bufale su argomenti vari, dalla cronaca alla scienza, vengono scambiate per verità e difese a spada tratta da tante, troppe persone. Se ne ricava l’impressione che in molti si autoproclamino “esperti” di tematiche che in realtà non conoscono bene, o non conoscono affatto. Anche per questo motivo assistiamo a un dilagare di disinformazione e teorie antiscientifiche.
Come mai questo accade? La nostra mente cade facilmente in errore?
Due fenomeni studiati scientificamente mettono in evidenza possibili debolezze nei nostri schemi di pensiero. Si tratta dell’effetto Dunning – Kruger e del Motivated Reasoning.
L’effetto Dunning – Kruger: non so e proprio per questo sento di sapere

Descritto e studiato dagli psicologi sociali David Dunning e Justin Kruger tra il 1999 e i primi anni 2000, l’effetto Dunning – Kruger è una distorsione cognitiva che colpisce persone poco informate su un argomento, le quali proprio per la scarsa conoscenza della materia non si rendono contro della fallacia delle loro argomentazioni.
In pratica, ignorando la reale complessità di una questione, non esitano a esporsi e a difendere con foga le proprie posizioni senza dubitarne.
Al contrario, gli esperti di un settore (ad esempio un ambito della ricerca scientifica) ponderano tutte le variabili in gioco, riflettono accuratamente e si esprimono quindi con molta prudenza.
Proprio per l’effetto Dunning – Kruger, talvolta si ha l’impressione che nel mondo online imperversino più i “tuttologi improvvisati” dei veri esperti: i primi hanno meno freni a esprimersi, non capendo bene quando sbagliano. I secondi, restii a sbilanciarsi senza prove certe, sono una presenza molto più discreta.
Motivated Reasoning: credo a quel che voglio credere
Studiato dalla Psicologia e dalle Scienze Cognitive, il Motivated Reasoning è un errore nei processi decisionali che non nasce dalla troppa sicurezza, ma da aspetti emotivi. In pratica, nel Motivated Reasoning viene presa una decisione non soppesando tutte le informazioni attendibili a disposizione, ma basandosi su convinzioni personali e su quanto si sente “emotivamente”.
In molti casi, questo errore nasce dalla volontà di mantenere un’immagine coerente di sé davanti agli altri: è molto più difficile e imbarazzante ammettere un errore, che perseverare nelle proprie idee.
Una distorsione che, però, si paga nel tempo e può portare a errori nella visione della realtà.
È il caso di chi nega problemi ambientali come il riscaldamento globale: per non ammettere di sbagliarsi, “filtra” tutte le informazioni in cui si imbatte selezionando e accettando solo quelle che sembrano dargli ragione (e ricondividendole magari sui social). Nega invece le evidenze contrarie.
In una mente non abituata all’autocritica, questo processo può scatenarsi quasi inconsapevolmente, sulla scia di fattori emotivi: ad esempio, se ci si sente “attaccati” da critiche o posizioni contrarie.
La bella notizia è che, come appare evidente, dall’Effetto Dunning – Kruger e dal Motivated Reasoning possiamo difenderci già con la semplice consapevolezza. Educando la mente al confronto e all’analisi obiettiva di fonti attendibili, svilupperemo senza dubbio una visione più lucida della realtà. Alla larga da populismi, slogan di facile presa e teorie discutibili spacciate per verità.
Ugo Cirilli è nato a Pietrasanta nel 1985, laureato in Psicologia Cognitiva Applicata all’Università di Bologna ha poi conseguito un master in Mental training, ha frequentato corsi di marketing e di gestione delle risorse umane, tecnico della progettazione e promozione turistica (Fondazione Campus, Lucca). Ha scritto su siti internet di cultura e attualità, tra questi scrivo.me portale del Gruppo Mondadori). Come scrittore ha esordito con il romanzo “Un accordo maggiore in sottofondo” (edizioni Toscana Today, 2019).