Consegnate due targhe in terracotta dell’artista Bellosi a due esercizi storici: Bar La Posta e Tabaccheria Maurizio
Ripartire dopo la pandemia è e sarà sicuramente difficile per il commercio di vicinato. Ad Impruneta, nello specifico a Tavarnuzze, lo si prova a fare a partire dal ricordo, dall’emozione di rivivere gli anni che furono, per ritrovare lo spirito che ci permette di guardare avanti. Seguendo l’intuizione di un cittadino del paese, e affidandoci alle sapienti mani di un’artista, ieri a Tavarnuzze qualcosa è successo, un momento emozionante per tutti i partecipanti.
Giovedì 24 giugno, sono state presentate due targhe in terracotta, un’eccellenza di Impruneta, che ritraggono due esercizi storici del Comune, l’attuale Bar La Posta e la Tabaccheria Maurizio. Presenti l’artista Alberto Bellosi, che le ha realizzate, Marco Consorti che ha avuto l’idea, Giuliano Verdi e Lorenzo Marziano, titolari delle attività, e il vice sindaco Matteo Aramini.
Il vicesindaco Aramini
“La terra di Impruneta, lavorata secondo tradizione secolare, che torna al territorio. Un’occasione importante per ricordare due esercizi storici che ancora oggi fanno comunità e generano socialità – dichiara Matteo Aramini – Ringrazio Marco Consorti per l’idea avuta, un’idea che ci ha riportato a qualche anno fa, ma allo stesso tempo ha come segnato un momento di rinascita al quale stiamo puntando dopo un periodo difficilissimo. Il commercio di vicinato è una delle anime dei paesi e questo non dobbiamo mai dimenticarlo”.
Giuliano Verdi e Lorenzo Marziano
“Desideriamo ringraziare sia l’Amministrazione Comunale, sia Alberto Bellosi – dichiarano Giuliano Verdi e Lorenzo Marziano, titolari delle due attività – per i due splendidi manufatti che ci fanno rivivere Tavarnuzze e le sue botteghe storiche, come il ‘Bar Ulisse’, attraverso la più importante tradizione del territorio, la terracotta”.
Alberto Bellosi, famoso per le sue opere d’arte in terracotta che ritraggono solitamente elementi paesaggistici come Ponte Vecchio, la Torre Eiffel, il Campanile di Giotto ed altri, stavolta si è trovato a riprodurre non soltanto la Tavarnuzze che era, ma anche due scene di vita quotidiana con tanto di persone in atteggiamenti che potremmo definire ‘di routine di paese’”.
L’artista Bellosi
“Partendo da una fotografia ritratta in un testo di Bruno Giaconi, nel quale si racconta la storia di Tavarnuzze, ho ricostruito momenti della vita di paese davanti alle due botteghe – dichiara l’artista – Essendo una persona che lavora e vive sul territorio, l’emozione ed il piacere stavolta sono stati doppi”.
È sicuramente stato un piccolo momento, ma con un significato sicuramente profondo. Il passato rappresenta le nostre radici, ciò da cui veniamo e ciò che ci tramandiamo come tradizioni, usi e costumi. Il nostro compito è sicuramente quello di ricordarlo e allo stesso tempo di tramandarlo, come testimone e testimonianza alle future generazioni.

