di SILVIA NOFERI – Il primo firmatario in Regione, Andrea Ceccarelli, aveva dichiarato che “i boschi sono come l’insalata, ricrescono”.
Dichiarata incostituzionale la legge regionale Tagliaboschi in aree vincolate a firma Partito Democratico. Il primo firmatario, Andrea Ceccarelli, aveva dichiarato in consiglio regionale che “i boschi sono come l’insalata, ricrescono” ma evidentemente la sua sicumera sulla pratica delle attività silvo-pastorali non ha convinto la Corte Costituzionale.
Il presidente del Consiglio dei Ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, ha impugnato l’art. 1 della legge della Regione Toscana 28 dicembre 2021, n. 52 (Disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000) a prima firma Andrea Ceccarelli, capogruppo PD.
Come sempre abbiamo detto noi del Movimento 5 Stelle, unica forza politica in Consiglio Regionale ad aver preso una posizione contraria, la legge era inammissibile e anticostituzionale perché “se il taglio colturale è effettuato in boschi ricompresi nelle aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 cod. beni culturali, l’obbligo di chiedere l’autorizzazione paesaggistica permane”.
Era evidente che escludendo l’autorizzazione paesaggistica per i tagli colturali nelle aree vincolate si sarebbe abbassato il livello di tutela dei beni paesaggistici tutelato dal Codice del Paesaggio, ma il Partito Democratico ha voluto forzare la mano, non contento delle autorizzazioni che vengono inspiegabilmente concesse sempre alle stesse aziende da anni per tagli boschivi che stanno trasformando il paesaggio toscano.
Chilometri e chilometri di boschi trattati a ceduo, riducono le nostre montagne a paesaggi spettrali e pietosi dove rimangono solo piccoli alberi isolati, deturpando il paesaggio e causando danni irreparabili alla fauna che abita i boschi. Questo è il risultato di una politica poco attenta all’ambiente e agli effetti che i tagli boschivi sconsiderati hanno sul cambiamento climatico e sul dissesto idrogeologico.
Questa sentenza della Corte Costituzionale è uno schiaffo alla prepotenza del Partito Democratico toscano che crede di ergersi sopra le competenze delle leggi nazionali, ma resta un problema gigantesco riguardo al pericolo che stanno correndo i nostri boschi, anche quelli delle riserve e dei parchi, soprattutto dopo la bocciatura della nostra legge di riordino della legge forestale. Le continue tragedie che attraversano il nostro Paese, così fragile di fronte alle devastazioni create dagli uomini con il consumo di suolo in aree a rischio dovrebbe portare tutti ad una maggiore attenzione verso il tesoro costituito dalle nostre foreste.
Silvia Noferi è nata a Firenze nel 1964, diplomata in Agraria e in Letteratura Moderna Comparata all’Università di Firenze. Consigliere regionale Toscana per il Movimento 5 Stelle, è stata responsabile amministrativo in un’azienda privata a partecipazione estera di beni di lusso e ha svolto attività nel settore turistico.