di GIUSEPPE RUDISI – . L’originale spettacolo della Compagnia Giardino Chiuso in un dialogo continuo tra il reale e il simbolico.
“Inverno” è lo spettacolo di danza che andrà in scena nelle Ex scuderie granducali – Parc di Firenze nei giorni sabato 27 novembre ore 19 e domenica 28 dicembre ore 17.
Inverno si addentra nelle tematiche e nelle suggestioni legate a questa stagione della natura mettendole in relazione alla stagione del ciclo della vita. L’originale spettacolo della Compagnia Giardino Chiuso si sviluppa tra questi due piani, in un dialogo continuo tra il reale e il simbolico.
La pièce-dichiarano Patrizia De Bari e Tuccio Guicciardini– è parte di un lavoro in progress sulle stagioni, che scandiscono la nostra quotidianità con ritmi temporali certi e in qualche modo rassicuranti, ma ineluttabili. Questo scorrere del tempo ci suggerisce una riflessione sul suo avanzamento inarrestabile, stimolando la ricerca di come il linguaggio scenico possa restituirne la sua percezione, il suo defluire inesorabile e, in una visione più ampia, trovare un senso alla ciclicità.
Il percorso narrativo dello spettacolo si focalizza sull’attesa, sulla stasi forzata, dove la materia del freddo si insinua impalpabile, alla ricerca di una risposta, di un futuro, di un altrove. In inverno sembra che il paesaggio si fermi mentre tutt’intorno il tempo continua, incessante, il suo defluire. La metafora tra l’esistenza umana e l’inverno di un nostro tempo, sia esso la fine ineluttabile del ciclo vitale o il momento di passaggio ad una condizione altra, genera contrapposizioni tra la visione gelida, arida e desolata e un’atmosfera di riposo e intimità, che ci proietta in un destino comune di immobilità, in luoghi nebbiosi dell’anima.
Un unico elemento scenico come contenitore della memoria, del ricordo, delle esperienze vissute, crea un dialogo indissolubile con l’interprete; un bagaglio importante, ingombrante, pesante, dal quale non riesce a liberarsi, ma che forse custodisce le risposte ricercate. Le immagini video, che si susseguono incessantemente, riflettono uno stato d’animo complicato, sospeso tra il ricordo e la rassegnazione, tra la paura e la speranza, passando da ambientazioni vorticose ad altre di estrema essenzialità. Le composizioni della musicista canadese Julia Kent nascono durante il processo creativo e si inseriscono nella drammaturgia dando voce, con la loro struttura ciclica, al trascorrere di un tempo che ritorna, con sonorità ora lievi e sospese, ora estreme e ridondanti. Il lavoro si basa su una rigorosa partitura in cui ogni linguaggio concorre a creare immagini evocative, disegnando uno spazio scenico dai colori invernali in continua trasformazione.
Inverno e’ una coproduzione di Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali, Fondazione Fabbrica Europa: coreografia Patrizia de Bari, danza Françoise Parlanti, musica originale per violoncello Julia Kent, drammaturgia Tuccio Guicciardini, elemento scenico e live visual Andrea Montagnani, luci Mario Mambro, foto di scena Francesca Di Giuseppe, Francesco Spagnuolo
Capienza limitata Prenotazioni info@parcfirenze.net, Telefono 055351599. Per l’accesso è necessario il Green Pass.
Julia Kent
E’ una violoncellista e compositrice canadese. ha studiato violoncello all’Indiana University di Bloomington. Al termine dei suoi studi si è trasferita a New York, dove risiede. Da sempre compone facendo uso di loop, suoni ambientali, tessiture elettroniche, ma soprattutto affidandosi al suo violoncello. Ha debuttato come solista nel 2007 con Delay, un album che trae ispirazione dal senso di transitorietà e di disorientamento che l’esperienza del viaggio provoca nella sfera emotiva di ciascuno. Un album acclamato per le sue composizioni “incantevoli, malinconiche”, piene di “doloroso romanticismo… ricco melodismo e arrangiamenti dettagliati”. Nel 2011 pubblica il suo secondo album, Green and Grey, con il quale prosegue nella ricerca di sonorità ora continue ora sospese, accompagnate dall’elettronica e da suoni naturali nel tentativo di esplorare le intersezioni tra il mondo umano e il mondo naturale, la fusione tra il tecnologico e l’organico, i modelli e le ripetizioni che esistono in natura e si rispecchiano nelle creazioni umane nonché la complessità e la fragilità delle relazioni interpersonali e con il mondo circostante. Negli stessi anni compone numerose colonne sonore per film, così come musiche originali per spettacoli teatrali e di danza. Fra tali collaborazioni si segnala il contributo alle musiche del film This Must Be the Place del regista Paolo Sorrentino e del film documentario The Boxing Girls of Kabul di Ariel Nasr. Nel 2013 passa all’etichetta Leaf per pubblicare il suo terzo album, Character, e il successivo Asperities nel 2015. Il suo disco più recente, Temporal, è uscito a gennaio 2019: composto per lo più da musica originariamente creata per accompagnare la danza e il teatro, rappresenta una meditazione sullo scorrere del tempo e sulla fragilità dell’esistenza.
Negli anni Julia Kent ha coltivato numerose collaborazioni con artisti quali Barbara De Domincis, il musicista svedese David Wenngren, il gruppo rock degli Swans, l’artista sperimentale belga Jean D.L., con il quale ha cooperato per una video installazione apparsa su Gizeh Records nel 2018. Ancora al 2018 risale la pubblicazione di un EP collaborativo con Sophie Hutchings, Thesis 06. Autrice della colonna sonora dello short film Rumori, con Matilda de Angelis e Andrea Arcangeli, e delle musiche del documentario di Jola Wieczorek Stories from the sea premiato alla Viennale 2021, ha all’attivo una fruttuosa collaborazione con il pianista ucraino Lubomyr Melnyk, inventore della continuous music.
Biglietti
intero 7€ / ridotto 5€ ** Over 65, under 18, soci Arci, Unicoop Firenze, Controradio Club, Touring Club Italiano, Lungarno, IREOS, Centro Pecci Prato, Amici di Palazzo Strozzi, studenti universitari, Accademia di Belle Arti, IED, Polimoda, iscritti scuole di danza convenzionate,
(foto: FrancescaDiGiuseppe – Ufficio Stampa Parc-Firenze)
Giornalista pubblicista, è nato a La Spezia, laureato in Giurisprudenza a Pisa, ha lavorato nel settore bancario/assicurativo a Milano e a Siena dove tuttora vive e lavora. Ha collaborato con riviste economiche e finanziarie, e ha scritto per eventi culturali nazionali. Scrittore, ha pubblicato la raccolta di racconti “Carne Umana” e nel 2019 il romanzo “Un film già visto”. Collabora con Mondadori.