LA FENICE – Spese avvocati danno erariale: in Tribunale

Il tema è stato sollevato al TAR Veneto con un esposto delle Segreterie Uilcom e Usb, a firma di Enrico De Giuli, e Gino Bortolozzo.

Le Segreterie Uilcom e Usb, a firma di Enrico De Giuli, e Gino Bortolozzo, hanno informato il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto con un esposto: è stato presentato il 1 febbraio, adesso si attende la risposta. I fatti posti all’attenzione della magistratura contabile – alla quale sono soggette le Fondazioni Lirico Sinfoniche – sono circostanziati e documentati per assumere il rilievo di danno erariale, del quale sarebbero chiamati a rispondere personalmente i vertici della Fondazione.

Gli incarichi ad avvocati professionisti anziché all’Avvocatura dello Stato.

La Fondazione Teatro La Fenice, si legge nell’esposto, non si sarebbe avvalsa per le consulenze legali e in sede giudiziaria per i contenziosi “dell’Avvocatura dello Stato, come caldeggiato anche dalla Corte di Cassazione con la sentenza 30118/2018, ma avvocati appartenenti al libero foro, cui il Consiglio d’Indirizzo ha conferito l’assistenza per tutto il contenzioso in materia di diritto del lavoro, con conseguente aggravio di costi”.

La Carte di Cassazione

La Corte di Cassazione con la Sentenza 21 novembre 2018 n. 30118, si è espressa sul patrocinio legale delle Fondazioni Liriche, dopo avere richiamato la trasformazione in fondazioni di diritto privato degli enti lirici ed istituzioni concertistiche, prevedendo espressamente che “la fondazione può continuare ad avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato” configurandosi “una ipotesi di patrocinio autorizzato ex art. 43 r.d. n. 1611/1943, con la conseguenza che (art. 43 cit., co. 2) “ove tali amministrazioni ed enti intendano in casi speciali non avvalersi dell’Avvocatura dello Stato, debbono adottare apposita motivata delibera da sottoporre agli organi di vigilanza”.

Pare evidente, quindi, che la Fondazione Teatro La Fenice abbia assunto un provvedimento nel quale viene “motivato” perché ha ritenuto di non avvalersi del patrocinio pubblico, affidando, invece, incarichi legali (onerosi) ad avvocati professionisti. L’Avvocatura dello Stato “rappresenta e difende in giudizio gli organi costituzionali… nonché varie amministrazioni pubbliche non statali ed enti sovvenzionati (c.d. patrocinio autorizzato), sottoposti a tutela od anche solo a vigilanza dello Stato…”. In secondo luogo, secondo la Corte di Cassazione, il provvedimento di incarico ad avvocati professionisti, oltre che “motivato”, deve essere sottoposto “agli organi di vigilanza”: dal che si deduce, che i vertici della Fondazione Teatro La Fenice abbiano comunicato al Ministero e al Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione, ricevendo la loro autorizzazione all’incarico professionale e della relativa spesa.

Buon senso e trasparenza verso i cittadini di Venezia.

Noi propendiamo per la correttezza degli atti compiuti dalla Fondazione, come sempre secondo i nostri principi libertari. Tuttavia, anziché attendere il pronunciamento del TAR, buon senso e principio di trasparenza della gestione amministrativa della Fondazione suggerirebbero una semplice risposta da parte del sovrintendente Fortunato Ortombina: come dire? Ecco a voi, veneziani: questo è il provvedimento, questa è la motivazione della spesa, questa è l’autorizzazione del Ministero e dei Revisori dei Conti. Ma forse sarebbe, appunto, troppo semplice. Anche se il silenzio di fronte alle domande finisce per suonare come una sentenza che non premia comunque chi tace.

L’Italia del Marchese del Grillo

Trasparenza pubblica, rendiconto ai cittadini, vigilanza da parte del Ministero (che chiunque possa verificare sul suo sito internet), rispondere alle domande poste pubblicamente sull’utilizzo del denaro pubblico, infrangerebbe quel sistema di gestione della pubblica amministrazione in Italia ormai caratterizzato dal mitico Marchese del Grillo: “Perché io so io e voi non siete un c….!”. Sarebbe utile, a proposito degli incarichi di patrocinio legale, se i sindacati dei lavoratori dei Teatri facessero una verifica ad ampio raggio su tutte le Fondazioni Liriche presente in Italia.

Toscana Today, ovviamente, è disposta a pubblicarla. Anche perché, prima o poi, qualcuno risponderà alle tante domande. Mai dire mai.