Alessia Ricci, psicologa

La Psicologa – Settembre (una nuova rubrica)

di ALESSIA RICCI – Inizia con questo articolo una nuova collaborazione ed una nuova rubrica di Toscana Today, aperta al dialogo con i lettori

Settembre segna l’inizio della stagione autunnale e apre la strada all’inverno: è un mese significativo, di cambiamento, che porta con sé due facce di una stessa medaglia. C’è chi lo percepisce come un mese malinconico per la fine dell’estate, delle vacanze, del riposo e l’inevitabile rientro al lavoro e a scuola. C’è chi invece tira un respiro di sollievo per la fine dell’afa e l’avvicinarsi del freddo desiderato. Poi i colori dell’autunno: piacciono o non piacciono. Siamo all’equinozio e come a primavera tifiamo per la luce o per il crepuscolo e la notte.

E’ come un grande lunedì che apre una lunga stagione che dovrebbe essere ricca di tranquille progettazioni e pianificazioni. Ma settembre 2020 è diverso. Usciamo di casa e ancora indossiamo una mascherina per difenderci da un micro-minuscolo agente patogeno che ha messo in ginocchio equilibri, comportamenti, economia e stato di salute a livello mondiale: il virus COVID-19. Abbiamo trascorso un inizio anno surreale, con uno stop spazio-temporale per limitazione agli spostamenti, ai contatti interpersonali, alle programmazioni, tutto a tutela della salute nostra e degli altri. Non vedevamo l’ora che finisse quello che sembrava l’inizio dell’apocalisse… Ancora davanti ai nostri occhi le immagini strazianti dei pazienti in ospedale e gli operatori socio-sanitari, spesso immolati a sacrificio dei colpiti.

Ora, in questo settembre siamo stimolati, da un lato, dall’idea di cominciare il solito tran-tran post-estivo, dall’altro temiamo di vedere vanificare i nostri piani da un nuovo lock-down autunnale. Cerchiamo fonti sicure per informarci, nella speranza di tracciare una strada da percorrere: abbiamo bisogno di certezze perché vivere nel buio genera ansia e loop rimuginativi solitamente catastrofici. L’ironia è che di certezze non ne abbiamo mai avute e il 2020 ci ha dimostrato l’imprevedibilità del domani insegnandoci, forse, a navigare a vista. Una situazione che ha determinato e determina ansia. La pandemia ha segnato ognuno di noi e il timore di una nuova ondata può spaventarci.

Quello che è accaduto ci ha colto impreparati. I problemi che sono emersi, sia a livello collettivo che individuale, erano già presenti, solo che adesso sono diventati percettibili e intellegibili. Abbiamo una nuova consapevolezza emersa nella fase più buia del lockdown e adesso è il nostro bagaglio accresciuto. E come per il settembre, per analizzare questa doppia faccia della medaglia, ci saranno i due estremi. In una scala da zero a cento, dai negazionisti ai molto spaventati: persone senza mascherina e senza paura del virus e persone che la indossano ovunque e che ancora non si sono ri-appropriati degli spazi di libertà concessa, quelli che non si preoccupano e negano l’esistenza e quelli che sono rimasti ossessionati dal Covid… E potremo stilare una lista interminabile.

Certo è, che rimanere intrappolati nella paura alla lunga diventa estenuante, e aspettare che le soluzioni arrivino dall’esterno rischia di generare solo rabbia e senso d’impotenza.

Antoine de Saint Exupery scriveva “la verità di domani si nutre dell’errore di ieri”. Alla luce di un’esperienza vissuta, abbiamo la possibilità di organizzarci per non essere impreparati, anche per un nuovo lockdown. Possiamo scegliere di collocarci nella scala da 0 a 100 in qualsiasi posizione, possiamo essere a zero, cinquanta, cento, è una nostra libera scelta e visto che siamo il risultato delle nostre scelte non dimentichiamoci che esistono dati certi: se settembre è per tutti il nono mese, vale altrettanto per tutti una massima fondamentale: “ieri non sarà mai oggi e il domani sarà presto ieri”. E’ adesso il momento per cambiare.